Archive for the ‘Lazio’ Category

Esplosione a Rocca di Papa, 9 feriti: gravissimo il sindaco

lunedì, Giugno 10th, 2019

Rocca di Papa, 10 giugno 2019 – Prima un boato, poi un’esplosione e il crollo della facciata del municipio di Rocca di Papa. E’ stata sfiorata la strage nella zona dei Castelli Romani non lontano dalla capitale. Nove le persone rimaste ferite nella deflagrazione nella sede del Comune. Tra loro anche il sindaco Emanuele Crestini​, ricoverato al Sant’Eugenio in gravissime condizioni per ustioni al volto e alle braccia e tre bimbi, tra cui una di 5 anni in prognosi riservata, per trauma cranico e facciale, al Bambin Gesù (ma la sua vita non è in pericolo). Gravissimo anche un uomo di 68 anni, ustionato al volto.

I piccoli si trovavano alla scuola d’infanzia che confina con i locali in cui è avvenuto lo scoppio, e sarebbero stati investiti da schegge di vetro e calcinacci. Nella zona dell’esplosione, raggiunta per un sopralluogo dal capo della Procura di Velletri Francesco Prete e dal pm di turno Giuseppe Travaglini che apriranno un’inchiesta, erano in corso dei lavori sulla conduttura del gas.

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Viterbo, commerciante ucciso con uno sgabello: fermato un 22enne americano

domenica, Maggio 5th, 2019

C’è un fermato per l’omicidio di Norveo Fedeli, il commerciante ucciso venerdì nel suo negozio, nel centro storico di Viterbo. Si tratta di un 22enne statunitense di origini coreane, Pang Michael Aaron, incensurato, in Italia da due mesi e mezzo. Le accuse contro di lui sono omicidio volontario e rapina. La procura ha disposto il fermo anche perché c’era il pericolo di fuga. L’uomo è stato rintracciato in provincia di Viterbo.

A incastrarlo sarebbe stata la telecamera di sorveglianza di un negozio vicino.

L’omicidio scaturito per una lite per l’acquisto di abiti dal valore di 600 euro – Michael Aaron era arrivato in Italia in aereo da un Paese dell’area Schengen. Il 22enne, che sarebbe un grafico pubblicitario e viveva in un bed and breakfast nel vicino comune di Capodimonte, era stato tre volte all’interno del negozio: la prima, il 30 aprile, aveva provato a pagare dei vestiti, del valore di circa 600 euro, con una carta di credito risultata scoperta. La seconda volta, il 2 maggio, è tornato, ma la carta è stata bloccata. Un episodio che potrebbe aver generato discussioni tra il titolare della jeanseria e il giovane, tanto che il commerciante ne aveva anche parlato con i propri familiari, ma senza denunciare il fatto alle forze dell’ordine.

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Spaccio e usura, nuovo blitz contro i Casamonica

lunedì, Aprile 15th, 2019

ROMA. Nuovo blitz a Roma nei confronti del clan Casamonica, 23 gli arresti nell’operazione chiamata “Gramigna bis”. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, spaccio di stupefacenti. Reati in buona parte commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

I militari del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo 23 misure cautelari, emesse dal gip di Roma su richiesta della procura di Roma, nei confronti di appartenenti alle famiglie Casamonica, Spada e Di Silvio, tra cui 7 donne.

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Torre Maura, c’è rischio scontri nelle altre periferie: gruppo di nomadi in fuga

venerdì, Aprile 5th, 2019

Camilla Mozzetti

Non era stato calcolato eppure è successo. La rabbia sociale di chi vive in luoghi dimenticati dall’amministrazione capitolina ha colpito il Campidoglio in pieno volto. E ora l’amministrazione di Virginia Raggi si trova a ripetere: «Attenzione a come procedere con gli spostamenti delle persone». Perché i comitati di altri quartieri, dove il Comune ha pensato di trasferire i nomadi, sono in fermento e pronti ad alzare le barricate, perché oggi è stato convocato un Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura e perché gli stessi funzionari che in queste ore si trovano a gestire la delicata situazione di Torre Maura lo ripetono da due giorni: «La protesta scatta anche altrove». Ieri tra le stanze di Palazzo Senatorio in più di un’occasione si è ripetuta questa frase che scopre tutta la fragilità del Campidoglio a guida cinquestelle e svela la reale preoccupazione che sta montando: quante altre micce come quella di Torre Maura potrebbero accendersi? La reazione di chi vive in questa periferia non era stata presa in considerazione da chi guida Roma. Poi la miccia ha iniziato e bruciare e prima che la bomba esplodesse, si è corso ai ripari varando un piano di trasferimento che entro lunedì prossimo dovrebbe allontanare i 70 nomadi e i 33 minori in altre strutture della città. Quelle individuate, però, fino ad ora si trovano quasi tutte in contesti urbani non dissimili da quello che caratterizza Torre Maura e la zona a Est della Capitale.

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Roma, folla urla: niente cibo ai rom. In strada anche CasaPound

mercoledì, Aprile 3rd, 2019

di Rinaldo Frignani

Il confronto fra poliziotti e manifestanti a Torre Maura (foto Proto/Barsoum)

Il confronto fra poliziotti e manifestanti a Torre Maura

(foto Proto/Barsoum)

Le fiamme illuminano la notte di Torre Maura. Un’auto brucia tutta insieme nei pressi del centro d’accoglienza che ospita una ventina di rom. Famiglie che il quartiere non vuole. Quella vettura, parcheggiata dietro un camper, divorata dal fuoco in pochi istanti, appartiene proprio ai responsabili della cooperativa che assiste i nomadi, trasferiti nel primo pomeriggio da un’altra struttura distante solo qualche chilometro, in via Giuseppe Toraldo, a Torre Angela.

Il rogo, spento in una manciata di minuti da una squadra di pompieri che ha agito sotto la protezione della polizia per evitare qualsiasi possibile rappresaglia, è l’ultimo atto di una giornata di rabbia e tensione, con un intero quartiere sceso in strada per protestare contro l’arrivo dei rom. Una manifestazione spontanea alla quale, nel corso delle ore, si sono uniti anche esponenti di CasaPound (con una diretta video su Facebook) e Forza Nuova. Prima di loro sul posto c’erano i «rivali» delle occupazioni di edifici, qualcuno anche del sindacato Asia Usb, critici sulla gestione del trasferimento.

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Un altro impianto dei rifiuti va a fuoco a Roma: brucia il Tmb di Rocca Cencia

lunedì, Marzo 25th, 2019

Incendio all’impianto tmb di Rocca Cencia a Roma. L’area interessata dalle fiamme, la cui grandezza risulta essere isolata. Dalle 19.40 sono state al lavoro squadre dei vigili del fuoco del comando di Roma. Non risultano feriti. Sul posto l’assessore della regione lazio ai rifiuti, Massimiliano Valeriani e la sindaca di roma, Virginia Raggi.

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Metro Roma, disagi senza fine: chiuse fermate Spagna e Barberini dopo l’incidente della scala mobile “impazzita”

domenica, Marzo 24th, 2019

Metro di Roma, disagi senza fine. Oltre alla stazione Barberini della metro A, Atac ha deciso di chiudere anche la stazione Spagna, a seguito dell’incidente che giovedì scorso che, proprio alla fermata Barberini, ha causato la rottura di un gradino di una scala mobile che ha provocato la disarticolazione dell’intera rampa. Per un puro caso non ci sono stati dei feriti.

Le due stazioni chiuse all’accesso dei viaggiatori si aggiungono, sulla stessa linea, alla fermata Repubblica, sotto sequestro da ottobre 2018 in seguito al primo grave incidente della scala mobile, in cui rimasero feriti, anche gravemente, decine di tifosi russi del Cska. Da Termini, sulla linea A la prima fermata possibile per la discesa è a piazzale Flaminio.

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Stadio Roma, indagato per corruzione lʼassessore allo Sport Daniele Frongia

giovedì, Marzo 21st, 2019

L’assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia, è indagato dalla Procura per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Frongia, che ha anche ricoperto la carica di vicesindaco, è finito nel mirino delle autorità che hanno arrestato l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone e l’imprenditore Luca Parnasi che ora sono ai domiciliari. Il procedimento è stato avviato per una vicenda raccontata da Parnasi ai pm.

“Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell’imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017“, ha affermato il braccio destro di Virginia Raggi commentando l’indagine.

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Tangenti sul nuovo stadio della Roma: arrestato Marcello De Vito, presidente 5 Stelle dell’assemblea capitolina

mercoledì, Marzo 20th, 2019

GIUSEPPE SCARPA

Terremoto giudiziario nel Movimento 5 Stelle romano. Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina è stato arrestato all’alba con l’accusa di corruzione. I carabinieri di Via In Selci hanno perquisito il suo appartamento. L’esponente grillino avrebbe incassato direttamente o indirettamente delle elargizioni, questa l’ipotesi dei pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, dal costruttore Luca Parnasi. De Vito, in cambio, avrebbe promesso – all’interno dell’amministrazione pentastellata guidata dalla sindaca Virginia Raggi – di favorire il progetto collegato allo stadio della Roma.

DALL’ARCHIVIO – IL GRANDE AFFARE DELLO STADIO

La misura cautelare emessa dal dip del tribunale di Roma riguarda in tutto 4 persone (per 2 indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per gli altri i domiciliari). Una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale riguarda invece due imprenditori. L’indagine “Congiunzione astrale” si concentra sulle condotte corruttive e il traffico di influenze illecite nell’iter per la realizzazione del nuovo stadio della Roma, la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. L’inchiesta ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate dagli imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato e un uomo d’affari, che secondo l’accusa avrebbero interagito con De Vito al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.



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Caso Cucchi, depistaggi: otto carabinieri rischiano il processo

martedì, Marzo 19th, 2019

Otto carabinieri, tra cui il generale Alessandro Casarsa (all’epoca dei fatti capo del Gruppo Roma) e il colonnello Lorenzo Sabatino (ex capo del nucleo operativo di Roma), rischiano il processo per la morte di Stefano Cucchi. I reati contestati, a seconda delle posizioni, falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.

“Attestavano il falso sulle ocndizioni di salute di Cucchi” – La prima contestazione formulata dal pm, Giovanni Musarò, e sottoscritta anche dal procuratore capo, Giuseppe Pignatone, nell’atto di chiusura delle indagini sul depistaggio in seguito alla morte di Stefano Cucchi, dice: “Attestavano il falso in un’annotazione di servizio, datata 26 ottobre 2009, relativamente alle condizioni di salute di Stefano Cucchi, tratto in arresto dai militari del comando stazione di Roma Appia  e tradotto presso le celle di sicurezza del comando di stazione Tor Sapienza nella notte fra il 15 e il 16 ottobre”. 

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