Cosa ha fatto la Consulta con questa sentenza?
Ha dichiarato incostituzionale il meccanismo del ballottaggio previsto dalla legge elettorale. Con l’Italicum, se nessun partito avesse raggiunto il 40% dei voti si sarebbe andati al ballottaggio tra le due liste di testa, quindici giorni dopo, e si sarebbe determinato così il vincitore delle elezioni. Ora è rimasto in piedi il premio di maggioranza con l’assegnazione di 340 seggi (pari al 54% degli eletti) solo per il partito che dovesse superare il 40% dei voti.
Che legge resta in piedi?
Una legge di impianto proporzionale ma con un premio di maggioranza. Restano i 100 capilista bloccati e resta la possibilità di pluri-candidature (fino a un massimo di 10), ma non sarà più il capolista eletto a scegliere il collegio, bensì si procederà al sorteggio.
La sera del voto si conoscerà il vincitore?
Senza il ballottaggio non c’è questa certezza. Ora si avrebbe un modello proporzionale, ma corretto alla Camera con cento collegi e una soglia di sbarramento del 3%, mentre al Senato un sistema proporzionale senza premio di maggioranza, il cosiddetto Consultellum, con una soglia di sbarramento dell’8% per i partiti che non si coalizzano. Due leggi elettorali che difficilmente consentirebbero di avere un unico vincitore certo la sera delle elezioni. Al Senato il Consultellum favorisce le coalizioni, mentre alla Camera l’Italicum rivisto e corretto premia il singolo partito, purché arrivi al 40%. (altro…)