Archive for Gennaio, 2017

Gigi Moncalvo: “John Elkann vuole far fuori Andrea Angelli dalla Juventus. E Lavinia…”

sabato, Gennaio 7th, 2017

“All’interno della Juve stanno succedendo cose molto gravi, che affioreranno tra qualche mese. John Elkann, azionista di maggioranza, è molto geloso delle vittorie di Andrea Agnelli. Al punto che ad Andrea non viene perdonato nulla, non solo dal punto di vista sportivo ma anche personale”. Parole pesantissime. Parole pronunciate a Radio Radio da Gigi Moncalvo, giornalista e scrittore, autore tra gli altri dei libri I lupi & gli Agnelli e Agnelli segreti, oltre che più recentemente de I Caracciolo: misteri e figli segreti di una grande dinastia italiana. Insomma, uno che quando si parla di Angelli e dintorni sa il fatto suo. E, stando a quanto afferma, uno che sa anche che Elkann vorrebbe far fuori Andrea Agnelli, quantomeno dalla Juventus.

Secondo Moncalvo, a creare una “frattura profonda” è stato “il fatto che Andrea abbia lasciato la moglie e due bambini e si sia messo con questa ragazza turca, e soprattutto che lei aspetti un figlio. Questo, da parte di John e soprattutto da parte di sua moglie Lavinia, ha determinato una guerra interna, tanto che Andrea si trova a subire una serie di smacchi, che lui sopporta pazientemente, anzi stoicamente, ma determinano situazioni incredibili. Alla prima occasione che dovesse capitare – positiva, negativa o inventata – cercheranno di farlo fuori”, afferma Moncalvo.

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Così la sinistra ha pianificato l’invasione degli immigrati

sabato, Gennaio 7th, 2017
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Siria, camion bomba al mercato: decine di vittime nella città dei ribelli

sabato, Gennaio 7th, 2017

N GRANDE camion cisterna è esploso in un affollato mercato della città siriana di Azaz, nella provincia di Aleppo controllata da gruppi ribelli nel nord della Siria, non lontano dalla frontiera con la Turchia. Almeno 60 le vittime e 150 i feriti. A darne notizia è stato per primo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, spiegando che la violenta esplosione ha causato anche numerosi danni. Il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman, ha aggiunto che l’identificazione delle vittime è resa difficile dal fatto che alcuni corpi sono stati completamente bruciati nella deflagrazione. L’attentato non è stato finora rivendicato.

Osama al-Merhi, avvocato che si trovava sulla scena al momento dell’esplosione ha dichiarato che “questo tipo di crimini sono commessi soltanto dal gruppo terroristico di Daesh” (acronimo arabo per Isis). “Loro prendono di mira i civili e i gruppi che stanno costruendo questo Paese”. Ad Azaz sono arrivati nelle ultime settimane molti civili e ribelli armati evacuati da Aleppo in base all’accordo tra Russia e Turchia che il 30 dicembre ha portato all’inizio di un cessate il fuoco esteso a tutta la Siria. (altro…)

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De Magistris e Saviano, il confine superato

sabato, Gennaio 7th, 2017

di ATTILIO BOLZONI

NON POTEVA dire nulla di più odioso, Luigi de Magistris. Lui, Roberto Saviano, che si arricchisce sulla pelle di Napoli. Lui che aspetta la “sparatina” o l’“ammazzatina“ per far lievitare il suo conto in banca. Sulla pelle di Napoli si arricchisce la borghesia camorrista, sulla pelle di Napoli si arricchiscono i pascià intoccabili del sottobosco amministrativo, politico e imprenditoriale che trafficano in tangenti e appalti, sulla pelle di Napoli si arricchiscono ruffiani e spacciatori e riciclatori.

Si arricchisce un’umanità disumana che arraffa ogni giorno tutto quello che può arraffare. Ma Luigi de Magistris, ex pubblico ministero di prima linea come si definisce lui, che non fa più il magistrato “per avere contrastato mafie e corruzioni sino ai vertici dello Stato”, come sindaco di Napoli sta intraprendendo un duello che non potrà mai vincere se non nel piccolo cortile di casa sua. È una mossa che supera un confine che nessuno – soprattutto un ex “magistrato di prima linea” – dovrebbe mai oltrepassare. I confini contano. Sempre.

Non c’è soltanto un’eccitazione sopra le righe nelle parole contro Saviano – qui non sono importanti i dettagli o le posizioni e le opinioni sulla vera o presunta rinascita di una capitale meridionale, cruciale è la sostanza della sua dichiarazione di guerra – ma c’è anche un calcolo politico dove il sindaco sembra intravedere l’incasso di un profitto dall’attacco sferrato contro un italiano che continua a parlare e a scrivere di camorra e di quella Napoli. Inaccettabile per uno che è stato magistrato e che Napoli adesso la rappresenta, la guida, la sente come cosa sua e che non vuole scocciatori e osservatori critici fra i piedi. (altro…)

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Gli italiani e lo Stato: giù la fiducia nei partiti, ma tra politica e social cresce la partecipazione

sabato, Gennaio 7th, 2017

di ILVO DIAMANTI

Nell’anno dell’anti-politica, mentre si acuisce il distacco dallo Stato e dai partiti, si assiste a un prepotente ritorno della politica. O meglio: della “partecipazione politica”. Attraverso nuovi “media”. Ma anche attraverso le forme più tradizionali. Internet e la piazza, insieme. A rinforzarsi a vicenda. Peraltro, all’indomani del referendum che ha bocciato la proposta di riformare la Costituzione, riemerge e si ripropone, ancora ampia, la domanda di riformare la Costituzione. E le istituzioni. Di emendare il bicameralismo. Di ridurre i costi della politica. Sono alcuni paradossi – apparenti – del XIX Rapporto “Gli italiani e lo Stato”, curato da Demos per Repubblica.

LE TABELLE

D’altronde, la campagna referendaria, per quanto aspra, ha, comunque, ri-educato gli italiani ai temi della Carta costituzionale. E ne ha concentrato l’attenzione intorno alle questioni pubbliche. Non solo, ma ha mobilitato gran parte dei cittadini. Li ha spinti al voto e, prima ancora, al dibattito. Nelle sedi politiche, ma anche nella vita quotidiana, negli ambienti privati. Sono gli effetti imprevisti di tanti mesi di confronto e divisioni. Alla fine hanno realizzato un esito unificante. Sotto altri profili, questo Rapporto riproduce un ritratto coerente con il passato.

In alto, davanti a tutto e a tutti, nella classifica dei soggetti pubblici: Papa Francesco. E le Forze dell’Ordine. Rispondono a una domanda – diffusa e radicata – di certezza etica e, d’altro canto, di sicurezza personale. Mentre le istituzioni dello Stato riscuotono la consueta diffidenza. (altro…)

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Siamo in guerra Ora l’ha capito anche la sinistra

sabato, Gennaio 7th, 2017
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L’allarme degli agenti: “Solo in 190 su 100mila sanno sparare in corsa”

sabato, Gennaio 7th, 2017
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Gabrielli: “Il rischio attentati c’è. E anche l’Italia avrà il suo prezzo da pagare”

sabato, Gennaio 7th, 2017
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Riscoprire in Italia il senso dell’autorità

sabato, Gennaio 7th, 2017

Per uscire dalla crisi in cui è sprofondata da oltre un decennio — frutto soprattutto, io credo, dei molti nodi stretti già durante la Prima Repubblica — l’Italia ha bisogno di una cosa soprattutto: che cambi il clima culturale del Paese, il suo modo di pensare. Che sgombrino il campo i pregiudizi e le idee ricevute che per almeno trent’anni hanno fin qui governato la nostra società. Per fare posto a un’esigenza ormai improcrastinabile di verità e di realismo.

Tra le molte cose che una tale esigenza impone di riscoprire metterei ai primissimi posti l’idea di autorità: il bisogno di riscoprire il suo senso, di legittimarne nuovamente la pratica. A cominciare specialmente dall’ambito pubblico. Non voglio addentrarmi nelle ragioni che da noi hanno portato al lungo oscuramento di quell’idea e di quella prassi. Voglio solo sostenere che oggi diventano sempre più evidenti nuove ragioni di segno opposto che la realtà ci obbliga ad ascoltare. E va da sé che quando si dice autorità non può che intendersi in linea di massima (in linea di massima, sottolineo, non sempre) l’autorità di una sola persona o istituzione, un’autorità monocratica. A muoverci in questa direzione dovrebbe spingerci anche la più immediata attualità. È ammissibile ad esempio che in una situazione di palese, grave, emergenza come quella creata dalla massa di migranti in arrivo sulle nostre coste, il ministro degli Interni non abbia l’autorità per disporre la loro collocazione sul territorio come egli giudica meglio?

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Regioni, il trucco per avere più fondi Sono 62 i gruppi di una sola persona

sabato, Gennaio 7th, 2017

La sede della Regione Lazio

Sperimentata con successo da anni a Campobasso, la scissione dell’atomo molisano continua a dare grandi soddisfazioni ai politici locali. Uno sguardo in Regione confermerà tale sensazione. Per 22 consiglieri regionali ci sono infatti ben 16 gruppi consiliari autonomi, dei quali ben 10 (dieci) composti da una sola persona: ognuno presidente di se stesso. Un ulteriore salto di qualità nel formidabile processo di miniaturizzazione della politica capace di esaltare la creatività dei singoli. Se il gruppo monocellulare dell’ex governatore Michele Iorio, prima sospeso perché condannato e poi reintegrato nel 2014 dopo la prescrizione in Cassazione, è semplicemente «Il Molise», Vittorino Facciolla si spinge fino a «Unione per il Molise» mentre Vincenzo Cotugno esorta: «Rialzati Molise». E pensare che la scorsa consiliatura, quando i consiglieri erano una trentina, cioè il 50% più di ora, i gruppi composti da un solo consigliere erano appena, si fa per dire, nove.

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