Archive for Marzo 11th, 2017

L’aumento di capitale e quelle litigate tra “vecchi” e “nuovi”

sabato, Marzo 11th, 2017
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L’Italia sotto un ponte

sabato, Marzo 11th, 2017
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“Non siamo più sicuri” Un colpo ogni 2 minuti E il 97% resta impunito

sabato, Marzo 11th, 2017
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Marroni non ritratterà: «Le accuse? Solo un pazzo le avrebbe inventate»

sabato, Marzo 11th, 2017

Luigi Marroni, l’amministratore delegato di Consip, sta lavorando al nuovo sistema di gare della società che si occupa degli acquisti per la pubblica amministrazione. Un modo per correggere il tiro, dopo i sospetti di irregolarità e l’inchiesta arrivata a toccare il governo. Ma soprattutto il tentativo di rendere normali giornate che normali non sono affatto. Davanti ai magistrati di Napoli, Marroni ha parlato di pressioni da parte di Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier, e del senatore Denis Verdini. Cosa può fare adesso, che il caso da giudiziario sta diventando sempre più politico? Come reagirà a quella sensazione fastidiosa, crescente, confidata a qualche amico, di essere stato identificato come il capro espiatorio necessario per salvare il ministro dello Sport, Luca Lotti?

Il rischio dell’accusa per calunnia

Difficile che possa ritrattare. Da semplice persona informata sui fatti diventerebbe indagato con l’accusa di calunnia. Rischierebbe diversi anni di carcere e a quel punto dovrebbe anche lasciare il suo incarico, come ha già chiesto il ministro Graziano Delrio e come ha lasciato intendere lui stesso quando ha detto «se indagato valuterei le dimissioni». (altro…)

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Lei 96, lui 60. Una strana storia di amore normale

sabato, Marzo 11th, 2017
Marta Ghezzi

Un reading di poesia, lei è stata l’ultima a recitare. Una lirica surreale, versi sciolti sulla lavatrice, l’oblò, i lampi di colore dei tessuti, la centrifuga, mescolati a ricordi d’infanzia, di panni lavati nel mastello. Ha letto con voce chiara, quasi impostata, nessun tentennamento. Sta uscendo, un uomo si alza. «Signora, signora, lo sa che la sua poesia…. è bellissima». Sorriso, lei ha fretta, scappa. Così il primo incontro. Che lei liquida dicendo: «Saremo stati a tre, quattro metri di distanza, non ho visto neanche bene il suo viso». Forse non è proprio vero. Perché al secondo incontro, casuale, poche settimane dopo, lei lo riconosce subito. Questa volta è lui il protagonista. Presenta un suo libro di racconti. Lui è attore, recita mentre parla, anche se le parole non fluiscono sempre chiaramente. L’inizio è un gran classico, lui le chiede il numero di telefono, la chiama con insistenza, la sorprende andandola a trovare a casa. «Le donne non mi vogliono», le confessa. Lei pensa, «è proprio un bel tipo, chissà perché lo abbraccerei subito». Chissà perché.

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Per l’Europa la prova del coraggio

sabato, Marzo 11th, 2017
giorgio napolitano

Le voci che si sono levate dai maggiori leader europei negli incontri di Malta e ancor più di Versailles, dovrebbero farci ritenere che all’interno dell’Unione europea si stia in qualche modo arrivando al dunque.

 Ma quando Capi di Stato e di governo come la Cancelliera tedesca e il Presidente francese gettano l’allarme per i rischi estremi che corre la costruzione europea, l’Unione, se continua a restar ferma, non si può poi sottoscrivere una solenne Dichiarazione comune di tono idilliaco.

E’ un fatto anche comprensibile che alla scelta di rottura prevalsa in Inghilterra si sia voluto opporre un’immagine di unità di tutti gli altri Stati membri dell’Unione. Ma è egualmente un fatto che si sia accettato di non prendere decisioni urgenti e mature su temi essenziali per l’Europa, come quello delle migrazioni, o di vederle ignorate, violate, contraddette radicalmente da una parte dei governi dell’Unione. E’ proprio ciò quel che è accaduto, anche in termini di sfida e di negazione brutale di valori costitutivi del progetto europeo come la solidarietà. (altro…)

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Nel ghetto ribelle di Malmö, dove vacilla il modello Svezia

sabato, Marzo 11th, 2017
andrea malaguti
inviato a Malmö

L’uomo è aggressivo. «Che cosa stai facendo?». È un tipo flaccido, nervoso, occhialuto, attorno alla trentina, con un cappello di lana calcato sulla testa. Un eritreo probabilmente. Così dirà, poco dopo, la signora intervenuta a placare gli animi. Si avvicina. «Perché stai scattando fotografie?». Ma che domanda è? Non si possono scattare fotografie davanti al City Gross Center di Malmö?

 «Per ricordarmi il posto, come fanno i turisti. Non è un luogo pubblico, questo?». Il flaccido lo esclude. «Qui non scatti un bel niente». Chiama un amico. Un tipo enorme. Si mette male. L’unica cosa è scusarsi (ma di che poi?) e andare via. Ma i due non mollano. Vengono in mente i ragazzini di certe piazze in mano alla camorra, che controllano la zona affinché nessuno disturbi gli affari. Solo che questi sono più adulti. «Posso passare?». Il loro corpo dice di no. Il senso di straniamento è forte. Negozi con manichini velati e alle spalle della commessa scatole di reggiseni e mutandine, parrucchieri afghani, merciai siriani, iracheni che giocano a carte sui tavolini di plastica.

 

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L’Atlantide cinese esiste davvero e si trova in un lago, ad appena quaranta metri di profondità

sabato, Marzo 11th, 2017

noemi penna

Un labirinto di antichi templi, archi commemorativi, strade asfaltate e case, nascosto sotto 40 metri d’acqua. Nel lago di Qiandao, in Cina, si nasconde una vera Atlantide. Una città sommersa ben lontana da quella descritta da Platone «di fronte allo stretto chiamato le Colonne d’Ercole» ma non meno affascinante, che sta per diventare la meta del desiderio dei sub di tutto il mondo.

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Renzi riparte dal Lingotto: “Basta paura, è l’arma elettorale degli altri”

sabato, Marzo 11th, 2017
francesca schianchi
torino

“Io ci sono con la forza e l’energia che conoscete, ci sono anche con le mie ferite. Ma ci sono perché ci siete voi”. Esplode la sala in un lungo applauso, sale sul palco il vicesegretario designato Maurizio Martina che non smette di ripetergli “bravo, bravo”: sorride e saluta Matteo Renzi, alla fine del suo discorso di un’ora, ufficialmente ricandidato alla guida del Partito democratico.

 Lo fa dal Lingotto, luogo simbolo per i dem, perché da lì dieci anni fa Walter Veltroni si candidò primo segretario della neonata formazione: e viene spesso citata quell’occasione, ma per dire che “siamo il partito degli eredi, non dei reduci”. Un partito che non abbia “l’atteggiamento di chi sa solo fare polemica e distruggere l’avversario”, che sappia dare “un progetto politico per i prossimi dieci anni” unendolo alla “speranza” e non alla paura, perché “se la paura diventa il collante dell’altra parte dello schieramento noi siamo finiti”, è la “loro arma elettorale”. E sì, anche un partito più collegiale – riconosce una critica che gli è spesso stata fatta, di eccessivo accentramento – a partire dal ticket col ministro di “sinistra” Martina.

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Matteo combattivo e ottimista. La scommessa è convincere il Pd

sabato, Marzo 11th, 2017
federico geremicca
torino

Ripartire dal Lingotto, nell’anno di grazia 2017, è come decidere di scrivere un libro con la mitica «Lettera 22»: una Olivetti di mezzo secolo fa, e anche più. E farlo in una sala che di rosso ha solo il foulard di qualche signora e con un discorso che resterà alle cronache per la riscoperta (a sinistra!) della parola «patriottismo», rappresenta qualcosa che somiglia più a un azzardo che a una pericolosissima scommessa. Ma Matteo Renzi ha deciso di lanciare la sua corsa alla segreteria del Pd precisamente così: in perfetta adesione ad uno stile (disastrosamente sperimentato col referendum) che non conosce pause e – tanto meno – dietrofront.

 E gli aspetti scenografici e letterali sono il meno: perché l’ancor più difficile è nei compiti – e nei fronti di battaglia – che Renzi affida al partito di cui vuol tornare segretario: la lotta alla paura, che è la miglior benzina dei nuovi leader (da Trump alla Le Pen, fino a Grillo e Salvini); quella all’euroburocrazia, per difendere la migliore idea politica del secolo passato (l’Unione, appunto).

 

E l’impegno a rilanciare le eccellenze italiane: dal patrimonio culturale alle bellezze del Paese, fino a un’assistenza sanitaria che non ha uguali (meglio: non avrebbe uguali) nel resto del pianeta. (altro…)

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