Archive for Marzo, 2017

Sequestrati gli elenchi dei massoni d’Italia La caccia alle streghe della Bindi

giovedì, Marzo 2nd, 2017
Sequestrati gli elenchi dei massoni d'ItaliaLa caccia alle streghe della Bindi

Rosy Bindi

Il braccio di ferro tra la massoneria e la commissione Antimafia è finito con la guardia di finanza nelle sedi di quattro logge. Gli agenti hanno sequestrato ieri gli elenchi degli iscritti in Calabria e Sicilia dal 1990 del Grande Oriente d’Italia, della Gran Loggia Regolare d’Italia, della Serenissima Gran Loggia d’Italia e della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori.

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La chiesa e il caso pedofilia, Zollner: “Mary era delusa per la lentezza della commissione”

giovedì, Marzo 2nd, 2017

di PAOLO RODARI

CITTÀ DEL VATICANO. «A mio avviso non c’è un motivo specifico che ha portato Collins alle dimissioni, piuttosto si tratta di un insieme di molteplici delusioni, la frustrazione per un lavoro che procede troppo a rilento».
Hans Zollner, gesuita, preside dell’Istituto di psicologia dell’Università Gregoriana, direttore del Centro per la protezione dell’infanzia attivo già da qualche anno presso lo stesso ateneo, e membro della Pontificia commissione per la protezione dei minori istituita da papa Francesco, ha lavorato per tre anni a stretto contatto con Marie Collins, la vittima di abusi sessuali commessi da un prete che si è dimessa dalla Commissione Pontificia istituita da papa Francesco per combattere la pedofilia. (altro…)

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Pd, Orlando: “Non presenterò liste dove ci sono dubbi su regolarità tesseramento”

giovedì, Marzo 2nd, 2017

ROMA – “Prima di dire che sono casi isolati aspettiamo quello che dirà Fiano e il quadro generale del tesseramento. Mi auguro che siano casi isolati”. Lo ha detto il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd, Andrea Orlando, ospite di Omnibus, su La7, in merito alle presunte irregolarità nel tesseramento del partito a Napoli, dove è stato inviato Emanuele Fiano per le verifiche. ” Voglio sperare che siano casi isolati e che Orfini abbia gli elementi per dirlo”, ha aggiunto.

LEGGI Pd, tessere gratis a Napoli, Orlando: “L’avevo detto”. Orfini: “Casi isolati, prenderemo provvedimenti”

“Chiederò che commissione per il congresso dia una valutazione complessiva sull’andamento del tesseramento in tutto il Paese – ha proseguito Orlando -. Se ci saranno problemi in alcune realtà non presenterò lì le liste. Non voglio voti che non si sa da dove vengono”. (altro…)

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RadaR, Giannini: ”Caso Romeo, per Pd e governo il dovere della trasparenza”

giovedì, Marzo 2nd, 2017

Il caso Consip cresce e cresce la sua rilevanza politica con l’arresto dell’imprenditore Alfredo Romeo. La vicenda, in cui sono coinvolti il ministro dello Sport Luca Lotti e il padre di Matteo Renzi, Tiziano, diventa un’ombra per il governo e scoppia in piena corsa alle primarie Pd.

RadaR di Massimo Giannini
montaggio Elena Rosiello
riprese Valeria Lombardo

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Tra farmaci e consulenze Gli affari del Giglio magico al setaccio della Finanza

giovedì, Marzo 2nd, 2017
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Nasce la figura del “prototipatore” Chi confeziona bandi pubblici ad hoc

giovedì, Marzo 2nd, 2017
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La tela di Bocchino “Così gli appalti vanno alle coop per ritorni politici”

giovedì, Marzo 2nd, 2017
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Renzi teme che le primarie diventino un referendum su di lui

giovedì, Marzo 2nd, 2017
fabio martini
ROMA

Mancano due mesi esatti al giorno del giudizio, il mondo politico-giornalistico che vive nel Palazzo dà per scontata la vittoria di Matteo Renzi alle Primarie del 30 aprile, ma lui ha già annusato il rischio, un rischio inconfessabile: che negli ultimi 10 giorni l’appuntamento per l’elezione del segretario del Pd possa cambiare natura, trasformarsi in uno sfogatoio, un referendum su di lui. Un bis del 4 dicembre. Con l’arrivo alle urne di elettori non organizzati, interessati soltanto alla sua sconfitta. Due giorni fa il più esuberante degli sfidanti, Michele Emiliano, anche senza parlare esplicitamente di referendum su Renzi, ha fatto capire che la sostanza è quella: «Tutti possono votare, anche chi è del Pd e non è tesserato. Se qualcuno vuole togliersi dai piedi Renzi può votare Emiliano».

 Certo, quella di ieri è stata la giornata nella quale la scissione di Bersani e D’Alema ha segnato il passo: sono nati i nuovi gruppi parlamentari di Democratici progressisti e sono stati resi noti i nomi di deputati e senatori che hanno deciso di uscire dal Pd: i deputati sono 18, una piccola entità se si pensa che a inizio legislatura gli onorevoli di area bersaniana erano tra i 130 e i 140, mentre i senatori usciti ieri sono stati 14, contro i circa 60 bersaniani del 2013.

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Prove di unità nel centrodestra, ma i forzisti disertano

giovedì, Marzo 2nd, 2017
giuseppe alberto falci

«I partiti non sono più in grado di prendere decisioni. Le primarie, dunque, possono essere uno strumento per selezionare la classe dirigente e il candidato alla leadership del centrodestra». Brusio in sala al Tempio Adriano, a pochi passi dai palazzi della politica. «Le primarie? Ma Berlusconi lo sa?», sorride in ultima fila una signora agghindata e griffata che rivela di essere «più berlusconiana di Silvio».  È il giorno del «federatore» Altero Matteoli, senatore di Fi, che con la sua fondazione prova a rimettere attorno allo stesso tavolo tutti i cespugli del centrodestra, da Giorgia Meloni a Raffaele Fitto, da Gaetano Quagliariello a Mario Mauro. Fino alla Lega di Matteo Salvini. Ma quest’ultimo non è presente, al suo posto prende parte il capogruppo Massimiliano Fedriga.

«Mancano soltanto Alfano e Verdini», riflette a bocca aperta con un pizzico di ironia Massimo, 70 enne incravattato che ha sempre votato gli azzurri. Il titolo dell’incontro è significativo: «Verso le primarie». Un titolo che se la dovrà vedere con Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, infatti, ha già fatto sapere senza mezze misure che non adora lo strumento delle primarie. «Le gazebarie lasciamole a quelli del Pd e al giovanotto di Firenze», ripete continuamente Berlusconi con i suoi. Eppoi si serve di una battuta di D’Alema per smontare la consultazione. «Noi puntiamo a vincere le secondarie, ovvero le elezioni», scherza il leader di Fi con i fedelissimi. (altro…)

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I veti bloccano le Camere, così si arenano le leggi

giovedì, Marzo 2nd, 2017
francesco grignetti
roma

L’omofobia, ovvero l’aggravante per chi commette un reato d’odio contro un gay. La riforma della cittadinanza, che prevede l’automatismo della nazionalità italiana per chi sia nato su suolo italiano a prescindere dalla nazionalità dei genitori. La legalizzazione delle droghe leggere. E ancora: il testamento biologico, che significa mettere per iscritto la volontà di non dipendere dalle macchine, che è cosa diversa dall’eutanasia assistita. La stepchild adoption, ossia la possibilità per un gay di adottare i figli biologici del compagno/compagna; la legge sul doppio cognome, approvata dalla Camera nel 2014 e da allora ferma al Senato. Si potrebbe continuare, perché è davvero lunga la lista delle proposte di legge che hanno a che fare con i nuovi diritti, bloccate in Parlamento per veti incrociati.

 «Non è che ci sia un partito nemico dei nuovi diritti – dice Andrea Mazziotti, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, ex montiano, ora Civici e Innovatori – ma indubbiamente si fanno sentire gli integralismi. Da liberale, io direi che tutto quel che non nuoce al tuo vicino è permesso».

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