Roma, 24 settembre 2018 – Il pacchetto manovra finanziaria della Lega è sempre più definito, anche “nelle coperture”. Tanto che sulle pensioni emerge, proprio per contenere i costi dell’operazione quota 100, l’ipotesi di introdurre una penalizzazione dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 dell’età pensionabile standard. Di tutt’altro segno lo stato dell’arte del pacchetto di misure che fa capo ai 5 Stelle. Per il reddito di cittadinanza, i grillini hanno rispolverato le vecchie (e improbabili, secondo i tecnici) coperture della proposta originaria della scorsa legislatura, a base di tagli di agevolazioni e di aumenti di imposizione per banche, assicurazioni, imprese petrolifere e industrie no green. Dunque: l’asse Lega-Tria, rinsaldato dopo la bufera Casalino, sta funzionando, mentre la distanza tra il ministro e il vertice M5S appare non facilmente colmabile. Per le richieste su reddito e pensione di cittadinanza servono 10 miliardi e mancano all’appello.

Pensioni, da quota 100 all’assegno minimo: tutte le novità allo studio del governo

Sulla scena insomma, dal premier al ministro Paolo Savona, fino a Matteo Salvini, è tutto un coro di “stiamo lavorando bene, non ci sono conflitti” Giuseppe Conte predica prudenza e, dopo aver rinnovato la fiducia al portavoce Casalino, lo fa anche con Tria: “Massima fiducia, il dialogo con i tecnici va bene ma l’indirizzo lo decidiamo noi”. (altro…)