Archive for Gennaio, 2019

Sea Watch 3, Salvini e Toninelli: “Ok sbarco, ma poi subito in Olanda”

martedì, Gennaio 29th, 2019

Roma, 29 gennaio 2019 – All’undicesimo giorno in mare per i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ‘apre’ per così dire alla possibilità di uno sbarco. A una condizione: che poi i migranti vadano in Olanda o in Germania. Stessa identica posizione del pentastellato Danilo Toninelli, che paragona il porto di Siracusa a un corridoio umanitario. E mentre i dem presentano un esposto in pretura, la Sea Watch fa appello addirittura alla Corte europea dei diritti umani, e manda una diffida a prefettura e capitaneria sul mancato approdo. Sull’imbarcazione le cose vanno di male in peggio: “C’è chi è scoppiato a piangere e chi comincia a rifiutare il cibo, persone costrette a dormire in 47 in un’unica stanza per ripararsi dal freddo…”.

“Solo se prenderanno la via dell’Olanda”

SALVINI – Dopo il blitz di domenica con i parlamentari Fratoianni-Magi-Prestigiacomo e l’iniziativa gemella del Pd, con Maurizio Martina e Matteo Orfini, il leader leghista propone: “Sbarco degli immigrati? Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”.

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Roma, sì del Campidoglio allo sgombero di Casapound

martedì, Gennaio 29th, 2019

Cristina Verdi

C’è l’ok dell’Assemblea capitolina alla mozione presentata dal consigliere del Pd Giovanni Zannola per chiedere “lo sgombero immediato” di Casapound.

Il provvedimento è stato approvato con un’insolita alleanza fra Dem e pentastellati, ed esorta la sindaca, Virginia Raggi, a fare pressioni su Viminale, Questura e Prefettura per liberare l’immobile occupato di via Napoleone III, che dal dicembre del 2003 ospita la sede del movimento politico di estrema destra.

Pd e grillini chiedono che lo stabile venga riqualificato attraverso “un percorso di confronto con la cittadinanza e le istituzioni territoriali”, attraverso il quale “deciderne l’utilizzo futuro”. “In questi mesi si è usato il pugno duro sul tema degli sgomberi, noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003, dove non si sa bene cosa accade dentro se non che si costruisce un odio profondo, e messaggi negativi in città”, ha argomentato il firmatario della mozione, Giovanni Zannola. “È l’occasione per l’amministrazione di ribadire di assumere la legalità come principio cardine non solo nel disagio delle periferie, ma anche al centro di Roma di fronte a un movimento fascista che genera solo odio”, ha attaccato il consigliere dem.

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Scontro Salvini – Toninelli sulla Tav. Il leghista: “Non farla costerebbe 24 miliardi”. La replica: “I nostri conti non corrispondono”

martedì, Gennaio 29th, 2019

di MARIACHIARA GIACOSA

È ormai anche una guerra di numeri quella tra Lega e 5stelle sulla Tav. Non solo diverse posizioni sul completamento della linea alta velocità tra Italia e Francia ma battaglia a colpi di dossier e contro dossier. Quello nelle mani del viceministro Matteo Salvini è stato elaborato da alcuni docenti della Bocconi che hanno attinto ai documenti prodotti dall’Osservatorio guidato da Paolo Foietta e dal suo team di cui facevano  parte Roberto Zucchetti e Lanfranco Senn e Andrea Boitani, e che sostengono tra l’altro che abbandonare il progetto della Torino – Lione ci costerebbe ben 24 miliardi  è già finito nel mirino del partner di governo.  (altro…)

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Così il leader leghista ha sventato il blitz di Conte

martedì, Gennaio 29th, 2019

Giuseppe Marino

Roma – C’è un altro caso Sea Watch uscito dai radar, ma che invece rappresenta un momento di svolta (negativa) nei rapporti tra le due anime del governo.

E con uno sviluppo a sorpresa. Il 9 gennaio scorso, dopo 22 giorni in mare, Malta autorizzava lo sbarco di 49 migranti dalle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye, dopo aver raggiunto un accordo con alcuni Paesi europei sull’accoglienza. Sul tavolo della trattativa, La Valletta aveva aggiunto gli altri 220 migranti arrivati con sbarchi precedenti.

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Orologio dell’Apocalisse, incubo millenario

martedì, Gennaio 29th, 2019

di FRANCO CARDINI 

Roma, 29 gennaio 2019 – Segnano  due minuti alla mezzanotte le lancette dell’orologio dell’Apocalisse, ideato nel 1945 dalla Federazione degli scienziati atomici per scandire il tempo che l’umanità ha davanti a sé per evitare una catastrofe dovuta alle armi nucleari o ai cambiamenti climatici. A partire dal 1947 questo orologio ideale è aggiornato ogni anno e il 24 gennaio scorso il consiglio di 20 esperti chiamati a regolarlo ha deliberato che all’umanità restano appena due minuti, proprio come era accaduto nel 2018 e nel 1953. “È la terza volta che l’orologio è stato impostato così vicino a una catastrofe globale”, ha osservato Rachel Bronson, presidente e direttore esecutivo dell’organizzazione, in una conferenza stampa a Washington. È accaduto per la prima volta nel 1953 al culmine della guerra fredda, con i test nucleari condotti da Unione Sovietica e Stati Uniti; la seconda volta è stata nel 2018, dopo le notizie sui test nucleari della Corea del Nord e in seguito alle crescenti preoccupazioni relative al cambiamento climatico. Oggi le preoccupazioni riguardano la mancanza di dialogo fra Russia, Cina e Usa, ancora la mancanza di azioni forti per combattere gli effetti del cambiamento climatico e il fenomeno delle fake news.

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Tav, è pressing. Lega e M5S al palo

martedì, Gennaio 29th, 2019

di ETTORE MARIA COLOMBO

Roma, 29 gennaio 2019 – Le profonde differenze tra Lega e M5S sull’utilità delle Grandi Opere, Tav in testa, restano tutte, ma i due partiti hanno trovato un escamotage per non presentarsi divisi alla discussione, che si è tenuta ieri alla Camera e soprattutto alla votazione delle mozioni sulla Tav. Gli sherpa dei due partiti sono stati al lavoro per tutto il giorno nel tentativo di ‘trovare la quadra’ sul testo. Lega e M5S presenteranno, dunque, una mozione comune sulla Tav in cui il governo viene invitato a attendere le risultanze dell’analisi commissionata dal ministro delle Infrastrutture a un pool di sei tecnici. La maggioranza vuole dare un segnale di compattezza.
 
La Lega è favorevole all’immediata ripresa dei lavori e alla conclusione della linea Torino-Lione, non escludendo un referendum consultivo tra le popolazioni interessate. I 5 Stelle hanno sempre detto che ogni decisione è subordinata all’esito dello studio costi-benefici. L’idea di un documento di maggioranza serve anche rallentare l’esame delle mozioni pro Tav presentate dalle opposizioni (Pd, FI e FdI) che avrebbero allargato le crepe. Il nodo da sciogliere resta, però, ancora tutto aperto. Far combaciare la posizione della Lega (attendere il risultato della relazione tecnica, ma poi l’opera andrà realizzata) e il punto di vista dell’M5S (ogni decisione dipende dalla relazione tecnica) è un contorcimento che riesce solo a metà.

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Palazzo Chigi: “La Sea Watch ha messo a rischio le vite dei migranti a bordo”

martedì, Gennaio 29th, 2019

La Sea Watch ha messo a rischio la vita dei migranti a bordo. Una nota di Palazzo Ghigi «conferma la temeraria condotta della nave che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo». Rimane un quesito aperto, secondo Palazzo Chigi: «L’obiettivo della Sea Watch era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei massi media?».

L’Italia, prosegue la nota, «ha offerto la totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guardia costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire. Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c’è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia».

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Stop al decreto semplificazioni Il governo ai ripari

martedì, Gennaio 29th, 2019

PAOLO BARONI ROMA

Il presidente della Repubblica Mattarella dà il via libera al decretone che contiene le norme su redditi di cittadinanza e quota 100, per la gioia del vicepremier Di Maio che twitta «Bentornato Stato Sociale!», ma impone l’alt al decreto Semplificazioni. In via informale il Quirinale ha infatti avanzato perplessità sulla natura omnibus di questo provvedimento, lievitato a dismisura durante il passaggio nelle varie commissioni passando da 12 ad oltre 90 articoli raccolti in un faldone di ben 890 pagine, facendo sapere al governo che se il testo non fosse stato asciugato non lo avrebbe controfirmato.

Mail dei 5 Stelle ai senatori

Tra mille imbarazzi ed una bordata di critiche da parte delle opposizioni che ieri a più riprese hanno denunciato «la palese incostituzionalità» del provvedimento e «le continue forzature del governo», la maggioranza è stata così costretta ad adeguarsi accettando la decisione della presidente del Senato Elisabetta Casellati di dichiarare inammissibili 62 emendamenti su 85, in pratica due su tre, dal momento che «non si traducevano in misure di semplificazione e di sostegno».

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Ostaggi della propaganda: governo senza soluzioni per il caso Sea Watch 3 si rivolge alla corte europea contro l’Olanda

martedì, Gennaio 29th, 2019

Angela Mauro Inviata speciale – Huffpost

Stavolta da Bruxelles non è arrivato nemmeno un monito, un suggerimento, una dichiarazione. Il caso Sea Watch 3, da 4 giorni ferma al largo di Siracusa senza poter sbarcare i suoi 47 migranti soccorsi nel Mediterraneo, rimbalza tra le polemiche del dibattito italiano, gli insulti anche sessisti a Stefania Prestigiacomo di Forza Italia che ieri è salita a bordo della nave della ong olandese insieme a Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e il Radicale Riccardo Magi. Poi ci sono le denunce dei parlamentari Dem che oggi, dopo un braccio di ferro col Viminale, sono riusciti anche loro a far visita ai migranti della Sea Watch 3. E c’è una sottile linea diplomatica che scorre tra Palazzo Chigi e il Quirinale: Giuseppe Conte ne parla con Sergio Mattarella che auspica una soluzione al più presto. Ma niente: il caso Sea Watch 3 non trova ancora soluzioni né a Roma, né a Bruxelles o in altre capitali europee.

Il governo è ostaggio della sua stessa propaganda. E lo è tutta l’Europa, man mano che si avvicinano le elezioni di maggio.

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Apple, falla sicurezza su FaceTime: si può ‘spiare’ chi neanche risponde

martedì, Gennaio 29th, 2019

9to5Mac, il sito specializzato sui prodotti dell’azienda di Cupertino, ha scoperto un grave bug su iPhone che riguarda le videochiamate che si effettuano attraverso FaceTime. Seguendo una determinata procedura, è possibile ascoltare la persona che si sta chiamando anche se questa non ha ancora risposto o non ha alcuna intenzione di rispondere. Il meccanismo è spiegato in questo video realizzato da MacRumors, altro sito dedicato al mondo Apple.

Se la persona chiamata, senza rispondere, spinge il tasto dell’accensione, sul display di chi chiama comparirà anche ciò che riprende la videocamera dell’ignaro interlocutore. “Siamo consapevoli del problema e abbiamo identificato una soluzione che sarà diffusa con un upgrade del software più avanti nel corso della settimana” ha detto un portavoce Apple al sito Cnet dedicato alle nuove tecnologie. In effetti, dopo il clamore mediatico suscitato negli Usa dalla scoperta del bug, nella pagina Apple riguardante lo stato del funzionamento dei servizi “Face Time” è contrassegnato dal semaforo giallo e dalla voce “problema”. Lo stesso sito Cnet ha scritto che, dopo aver riportato il problema ad Apple, le chiamate di gruppo FaceTime – responsabili della falla – sono diventate “temporaneamente non disponibili” e non è stato più possibile, dunque, “riprodurre il bug” a cura di Pier Luigi Pisa

REPTV

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