Archive for Gennaio, 2019

Televisione delle star

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di GABRIELE CANE’

E adesso non si dica che anche i 5Stelle hanno occupato la Rai. Proprio loro che da anni guidano l’esercito di liberazione della Tv pubblica dai partiti. Non sia mai. Infatti, non sono tanto i grillini a occupare la Rai, quanto la Rai a ‘occupare’ il conto corrente della società che gestisce i diritti d’autore di Grillo. Trentamila, piccolissimi euro per qualche vecchio spezzone di quando Beppe era solo un comico e non il fondatore e guida spirituale di un Movimento che ora sta al governo. Un’idea del grillissimo Freccero, grande uomo di televisione, di quelli che a volte tornano, anche se molti non ne sentivano un impellente bisogno. Una prima serata sull’onda dell’amarcord, neppure tanto costosa, se vogliamo: con 30mila euro si pagano al massimo i primi due minuti di una telenovela brasiliana.

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Le regole mondiali inchiodano i Paesi Bassi: dovevano obbligare la nave ad andare in Tunisia

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Fausto Biloslavo

L’Olanda deve occuparsi dei migranti a bordo della nave Sea Watch 3, secondo le convenzioni internazionali, ma fa spallucce.

E il governo olandese usa la tattica furbetta dei due pesi e due misure.

Al Giornale sono arrivati i documenti che inchiodano l’Olanda alle sue responsabilità come Stato di bandiera della nave, che sta intenzionalmente creando un caso politico al largo di Siracusa con il suo carico di esseri umani recuperato al largo della Libia. Il Comitato di sicurezza dell’Organizzazione marittima internazionale creata dall’Onu e riconosciuta da 172 Stati membri compresi Olanda e Italia, stabilisce una lunga serie di raccomandazioni per il soccorso in mare. «Si chiamano Facilitazioni per il traffico marittimo internazionale», che vanno rispettate dagli Stati» spiega una fonte del Giornale in prima linea sul fronte dei migranti in mare. «Pur trattandosi di raccomandazioni, se qualcuno non vi si attiene, a mio parere compie una violazione della Convenzione sui parametri di ricerca e soccorso in mare (Sar)» sottolinea la fonte.

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Telefonia, in stand by il taglio dei costi per chi cambia operatore

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di ALESSANDRO LONGO

Dovremo continuare a pagare, chissà per quanto tempo ancora, costi di cambio operatore telefonico che l’autorità di settore (Agcom) ha già giudicato eccessivi. L’Agcom a novembre infatti aveva stabilito regole per tagliare questi costi, dando tempo fino a gennaio agli operatori per adeguarsi. Ma gli operatori non l’hanno fatto, a quanto risulta dalle caratteristiche delle offerte e contrattuali presenti sui loro siti. Pende del resto un loro ricorso al Tar del Lazio, contro queste regole: l’udienza per ottenerne la sospensiva è prevista il 6 febbraio. Anche Sky ha fatto ricorso, dato che le regole valgono pure per la pay tv (sebbene Agcom abbia riscontrato principalmente in telefonia il problema dei costi eccessivi).

Ricordiamo le nuove regole. Prima: in telefonia il costo di disdetta base (che c’è su rete fissa e va di solito dai 35 ai 65 euro) non può essere superiore a quello del canone. Seconda: gli operatori devono ridurre il costo di disdetta anticipata (quella fatta prima della scadenza del contratto di offerte promozionali, su rete fissa o mobile) in modo proporzionale alla durata residua del contratto. Se gli utenti disdicono poco prima della scadenza dovrebbero pagare meno, insomma.
Terza: gli utenti devono continuare a pagare a rate il costo di apparati inclusi nel contratto (per esempio uno smartphone), anche dopo la disdetta. Ancora adesso invece gli operatori fanno pagare tutte le rate residue in un colpo solo.

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Bimbo ucciso, il compagno della mamma fermato per omicidio volontario aggravato

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di ANTONIO DI COSTANZO

Bimbo ucciso a Cardito: arrestato per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio Tony Sessoubti Badre, 24 anni. Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo dal pm della Procura di Napoli Nord, Paola Izzo. Il giovane è fortemente sospettato di essere l’omicida di Giuseppe, 7 anni, figlio della sua compagna trentenne, trovato morto all’interno di un’abitazione di Cardito, in provincia di Napoli.  

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COMUNICATO STAMPA: Bolzano, ennesima follia di un richiedente asilo. La nostra solidarietà alle forze dell’ordine.

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Ci risiamo, ancora un episodio di violenza a Bolzano che ha per attore principale un richiedente asilo.

Un cittadino del Togo di 34 anni, ha selvaggiamente pestato a sangue un operatore della Croce Rossa, che inutilmente cercava di calmarlo, poi, completamente fuori di sé, ha prima provocato ingenti danni all’interno di un centro d’accoglienza, poi a numerose auto parcheggiate in strada e a diverse attività commerciali, concludendo con una colluttazione con le forze dell’ordine, arrivate in massa, ma quasi impotenti, costrette a rincorrerlo prima di poterlo arrestare. Sì, quasi impotenti perché in questo stato garantista, in questa Italia che tutela più chi commette reati di chi cerca di reprimerli, le forze dell’ordine non possono svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro.

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Politica, giustizia e ipocrisie

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di Angelo Panebianco

La richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno in relazione alla vicenda della nave Diciotti ma anche il braccio di ferro in corso fra la Procura di Catania e Salvini sul caso della Sea Watch, ci ributta addosso uno dei nostri problemi irrisolti. Esso riguarda i margini di libertà che spettano alla decisione politica in uno Stato che, come il nostro, si atteggia, non sempre in modo credibile, a «Stato di diritto».

I regimi ibridi, che mischiano democrazia e autoritarismo, possono assumere differenti fisionomie. Due tipi possibili (fra i tanti) sono la «democrazia illiberale» e la «democrazia giudiziaria». Nella prima vige il panpoliticismo: il governo controlla, almeno in linea di principio, tutto e tutti. Anche i giudici dipendono dal governo. Qui la politica non deve sottostare a vincoli giuridici. Come sappiamo da esempi contemporanei il governo non rischia nulla nemmeno se fa ammazzare, in patria o all’estero, i propri oppositori.

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Il rebus Sea Watch, fascicolo in Procura. Governo in pressing: sequestrate la nave

lunedì, Gennaio 28th, 2019

fabio albanese siracusa

Un fatto è certo, da quella nave prima o poi quei 47 migranti dovranno scendere. Il problema è come fare per evitare che Viminale e governo debbano tornare sui propri passi, sconfessando la linea della durezza. Ieri, mentre tre parlamentari d’opposizione riuscivano con un blitz a salire sulla Sea Watch 3 alla fonda davanti Siracusa, Salvini tuonava: «Abbiamo elementi concreti per affermare che, mettendo a rischio la vita delle persone a bordo, il comandante e l’equipaggio abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino (non in Italia), prove che verranno messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Se così fosse, saremmo di fronte a un crimine e alla volontà di usare questi immigrati per una battaglia politica». La conferma è arrivata da Di Maio: «Il governo italiano è impegnato a produrre con le autorità tutte le informazioni con la magistratura affinché si possa sequestrare l’imbarcazione. Siamo anche impegnati a far arrivare in Olanda queste persone», ha detto a «Non è L’arena», su La7.

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Salvini mette all’angolo Di Maio: non puoi stare con il dittatore rosso

lunedì, Gennaio 28th, 2019

Amedeo La Mattina roma

«Problemi loro, non del governo». Matteo Salvini sta prendendo le misure di Alessandro Di Battista, il front man dei 5 Stelle tornato dalle Americhe come Garibaldi per aiutare Luigi Di Maio, «amico fraterno», nella remuntada alle europee di maggio. Ma il leader leghista ha avvertito il vicepremier grillino, che fintantoché i problemi sono tutti interni al M5S, legati a dinamiche per ruoli e sensibilità diverse come quelle che esprime anche il presidente della Camera Roberto Fico, allora si va avanti. Attenzione a non farli diventare questioni di governo perché se si spezzasse il filo tra i due vicepremier ci sarebbe il cortocircuito e la fine dell’esperienza giallo verde. La stessa vicenda del Venezuela non può essere affrontata con le parole “terzomondiste” del Guevara grillino. Già la posizione presa dall’Unione europea a Salvini sembra troppo morbida e quella del premier Giuseppe Conte titubante, «poco coraggiosa».

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Caso Diciotti, Di Maio: voteremo sì, ma al processo sono pronto a dire che fu una decisione del governo

lunedì, Gennaio 28th, 2019

di CONCETTO VECCHIO

“Il governo italiano si oppose allo sbarco dalla Diciotti finché l’Europa non avesse detto dove dovessero andare le persone a bordo. Fu una decisione di tutto il governo”. Lo dice Luigi Di Maio a “Non è l’arena” su La7. “Salvini ha detto io mi voglio far processare” quindi M5S non gli “farà un dispetto” e voterà si alla richiesta di autorizzazione a procedere. E al processo “sarò il primo a dire che fu una decisione del governo. Si sta provando a scardinare il M5S dalla Lega e far cadere il governo, è il gioco che si fa ogni giorno”, aggiunge.

“Salvini rinunci all’immunità, fermo restando che quell’azione sulla Diciotti è stata di tutto il governo”, aveva detto nel pomeriggio Alessandro Di Battista (M5s) a “Domenica Live” su Canale 5 rispondendo alla domanda su come voterà il M5S sull’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini per il caso Diciotti: “Se ci sarà un processo sul caso Diciotti verrà assolto. Dovrebbe rinunciare all’immunità e si risolve tutto”.

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Toninelli fa paura anche quando non fa gaffe

domenica, Gennaio 27th, 2019

Alessandro Sallusti

Il ministro Danilo Toninelli, l’altro ieri nel Milanese per ricordare la strage ferroviaria di Pioltello, ha detto che questo incidente è la prova che «bisogna spendere nella manutenzione delle reti ferroviarie esistenti invece che buttare soldi in nuove grandi opere, tipo la Tav».

Di primo acchito molti potrebbero dire: questa volta il ministro re delle gaffe ne ha azzeccata una. Chi infatti non vorrebbe viaggiare su ferrovie, strade e aerei ben mantenuti e quindi sicuri? Ma in realtà questi «molti» non si rendono conto che, così pensando, si autocondannano alla decrescita e quindi all’insicurezza permanente.

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