Archive for Marzo, 2019

Xi Jinping a Roma, il bilaterale al Quirinale. Mattarella: “Rafforziamo cooperazione tra Italia e Cina”

venerdì, Marzo 22nd, 2019

“Il livello già eccellente della cooperazione tra Italia e Cina sarà confermato e rafforzato durante la visita così gradita del presidente Xi con intese commerciali”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il faccia a faccia di circa 20 minuti tra il con il suo l’omologo cinese Xi Jinping oggi al Quirinale in visita di Stato. Il bilaterale si è poi allargato alle rispettive delegazioni ufficiali.

“La firma del Memorandum Italia-Cina è un segno dell’attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinesi”, continua Mattarella. Che precisa: “La Via della Seta è una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze e progetti di futuro”.

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Il caos delle licenze che nessuno controlla

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Stefano Zurlo

È un po’ come l’angolo morto nello specchietto retrovisore. Non si vede quel che invece c’è.

Nel caso del senegalese dal nome impronunciabile, Ousseynou Sy, una sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza e una condanna a un anno, con pena sospesa, per molestie a minori. Non proprio un bel biglietto da visita per l’autista di un pullman carico di ragazzini. Anzi, un paradosso quasi incredibile. E però in queste intercapedini si era infilato Sy, riuscendo ad eludere ogni controllo e le possibili contromisure. Al quartier generale delle Autoguidovie allargano le braccia: «Non sapevamo nulla nè di una cosa nè dell’altra». In effetti storia patria è zeppa di disastri forse evitabili se ci fossero state banche date in grado di dialogare, rapporti meno formali fra diversi soggetti pubblici, meno burocrazia e più velocità nelle vene del Paese.

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Luigi Di Maio annuncia un piano sulla sicurezza: “Non decide Matteo Salvini”

venerdì, Marzo 22nd, 2019

“Bisogna affrontare il tema della sicurezza interna, anche alla luce di quello che è successo nel Milanese”. Intervenendo ad Agorà il ministro dello Sviluppo economico ha annunciato che a breve sarà presentato un programma per la sicurezza di chi vive in Italia. Un concetto, questo, sostenuto dal vicepremier anche in un’intervista a La Stampa: “Credo che l’Italia debba iniziare a dotarsi di una National Security Strategy sul modello Usa. Ci sta lavorando il ministro Trenta, dietro la guida di Palazzo Chigi?”.

Una sfida a Salvini? Di Maio assicura di no: “Siamo al governo e lavoriamo insieme”. Ma in cosa consisterà questo piano per la sicurezza? “In sostanza di un documento di strategia nazionale – spiega Di Maio – la minaccia è cambiata. È più mutevole, ibrida”. Il programma anticipato dal ministro prevede maggiore sorveglianza e un utilizzo maggiore della tecnologia. A chi gli chiede se parlando di questi temi non sia sconfinando nel campo dell’alleato di governo risponde che, dato il suo ruolo di vicepremier, è naturale che si occupi di queste questioni: “Nessuna sconfessione (delle posizioni di Salvini, ndr), è la mia visione”. E ancora: “Conoscendo Salvini immagino sia felice di ricevere proposte concrete e ambiziose”.

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Cosa lascia, a fine ciclo, l’Europa dei tre presidenti

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo è l’ultimo prima delle elezioni europee, rappresentando così uno snodo tra i due quinquenni euro-istituzionali: il 2014-2019 e il 2019-2024. L’ordine del giorno del Consiglio elenca alcuni temi usuali (crescita,occupazione,clima) oltre alle relazioni esterne e a un tema cruciale in vista delle elezioni: la lotta alla disinformazione per proteggerne l’integrità democratica. Qui cercherò invece di capire quale eredità ci lascia il quinquennio passato attraverso alcune valutazioni espresse da tre “presidenti”: Jean-Claude Juncker, Angela Merkel e Mario Draghi. Due sono presidenti a pieno titolo, mentre Merkel lo è per me de facto del Consiglio Europeo, de iure presieduto invece da Donald Tusk.

La euro-divaricazione tra economia e politica

Lo sfondo della mia riflessione sui tre presidenti è la divaricazione che tra il 2014 e il 2019 si è avuta tra il forte miglioramento della economia e il brutto peggioramento della politica. È vero che già nel 2014 si delineavano movimenti populisti e euro-disfattisti, ma la maggioranza parlamentare del Partito Popolare e dei Socialdemocratici era forte, mentre un personaggio come Nigel Farage appariva più folkloristico che pericoloso. Oggi ci si trova di fronte a due grandi Paesi della Ue che camminano in terre incognite. Da un lato la Brexit frastornata e dall’altro l’Italia incattivita, in entrambi i casi con popoli affascinati da un illusorio sovranismo populista. Purtroppo anche in Germania la leadership di Angela Merkel è indebolita, mentre in Francia Emmanuel Macron da rifondatore dell’Europa sembra ostaggio dei gilet gialli.

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Niente mozzaorecchie, per favore

venerdì, Marzo 22nd, 2019

l Movimento 5 Stelle è nel mezzo del peggiore momento della sua vita politica con alcuni dei suoi membri più rilevanti a Roma accusati di corruzione. Spero che tutta l’opinione pubblica democratica che in questi anni ha criticato i pentastellati per i loro toni da “mozzaorecchie” sappia in questo momento scegliere di non essere a sua volta “mozzaorecchie”, godendo dei guai dei 5 Stelle.

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Attentato su bus, papà 13enne egiziano chiede la cittadinanza per figlio

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Federico Garau

Emergono nuovi dettagli sull’attentato di cui si è reso protagonista ieri il senegalese di 47 anni Ousseynou Sy, intenzionato a compiere una strage ai danni dei 51 bambini a bordo del bus del quale si trovava al volante.

A sventare il tentativo del pregiudicato autista straniero sarebbe stato un 13enne di nazionalità egiziana, ovvero Ramy Shehata. Fingendo di pregare in arabo, l’adolescente avrebbe invece comunicato telefonicamente al padre che cosa stava accadendo a bordo del mezzo delle Autoguidovie. Per questo motivo proprio quest’ultimo, Khalid Shehata, chiede ora che al figlio venga riconosciuta un’onorificenza, magari proprio la tanto agognata cittadinanza italiana, per aver sventato l’attentato. “Siamo egiziani, sono arrivato in Italia nel 2001”, ha dichiarato l’uomo, come riportato da “Il Secolo d’Italia”. “Mio figlio è nato qui nel 2005 ma siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo Paese. Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte”.

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Stadio Roma, Di Maio: “Passo indietro della Raggi è fantapolitica”

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Il Movimento 5 Stelle non chiederà le dimissioni del sindaco di Roma, Virginia Raggi, per gli ultimi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Lo ha riferito il vicepremier Luigi Di Maio, affermando che un passo indietro da parte della numero uno del Campidoglio è “fantapolitica”. Marcello De Vito, l’ex presidente dell’Assemblea capitolina arrestato per corruzione, “lo abbiamo cacciato in trenta secondi”.

TGCOM

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Cina, esplosione in un impianto chimico: i morti salgono a 47

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Sale a 47 morti il bilancio della violenta esplosione che ha devastato l’impianto chimico della Tianjiayi Chemical e le aree limitrofe a Yancheng, nella provincia cinese del Jiangsu. In base agli ultimi dati forniti dalle autorità locali, quando sono ancora in corso gli sforzi dei soccorritori, ci sono anche 460 feriti: 90 di loro versano in condizioni critiche. I vigili del fuoco cinesi sono intervenuti con 86 mezzi.

Cina, esplosione in un impianto chimico: decine di morti

Le immagini diffuse mostrano fiamme altissime e una nube densa levarsi al di sopra della struttura, specializzata nella produzione di fertilizzanti. Secondo le autorità cinesi, la deflagrazione ha prodotto anche un sisma di magnitudo 2.2.

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Gli alleati e il senso del declino

venerdì, Marzo 22nd, 2019

di Massimo Franco

Luigi Di Maio con Virginia Raggi (Ansa)

Il Movimento Cinque Stelle di governo è entrato ufficialmente in Purgatorio: nello spazio ambiguo delle maggioranze parlamentari anche numericamente incerte; delle votazioni su ministri salvati dai processi grazie al soccorso di Giorgia Meloni e di Silvio Berlusconi, definito impresentabile ma benvenuto come stampella; e di sondaggi che mostrano come il trionfo del 4 marzo di un anno fa sia un miraggio oggi irripetibile. Le inchieste giudiziarie che a Roma colpiscono anche esponenti del grillismo sono solo il corollario di questo sfaldamento progressivo, e forse più profondo di quanto appaia. Rivelano il versante di una possibile corruzione, destabilizzante per l’identità manichea del Movimento, basata su un’autopercezione di superiorità anche morale. E acuiscono le contraddizioni, mettendo a confronto l’«assoluzione» in Senato di Matteo Salvini, alleato leghista ingombrante ma indispensabile, e l’espulsione-lampo del presidente grillino dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, dopo l’arresto. Insomma, due comportamenti agli antipodi nello stesso giorno. Se a questo si aggiunge la difesa d’ufficio del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ieri nell’aula di Palazzo Madama, il quadro purgatoriale risulta ancora più chiaro. A dargli visibilità è lo smarcamento della Lega, che ha lasciato i Cinque Stelle soli ai banchi del governo, salvo una fugace apparizione finale di un paio di ministri.

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Domenica elezioni regionali in Basilicata: come si vota, le soglie di sbarramento e il premio di maggioranza

venerdì, Marzo 22nd, 2019

Urne aperte domenica 24 marzo, dalle ore 7 alle 23, per le elezioni regionali in Basilicata: si vota per eleggere il nuovo governatore (o più precisamente il presidente della giunta regionale) e i 20 membri del Consiglio regionale. Lo spoglio avverrà subito dopo e Repubblica.it lo seguirà in diretta.

Elezioni Basilicata: i risultati dalle 23 in diretta su Rep.it

La legge elettorale è stata riformata lo scorso agosto e rispetto alle norme precedenti ci sono delle novità come i meccanismi della parità di genere, con la doppia preferenza e le quote nelle liste, e viene abolito il listino e il voto disgiunto. Cambiano anche il numero di seggi che spettano alle due circoscrizioni/province: saranno 7 seggi per Matera (erano 6) e 13 a Potenza (erano 14).

Quattro i candidati presidente: Carlo Trerotola, sostenuto da una coalizione di centrosinistra composta da 7 liste; Vito Bardi, coalizione di centrodestra con 5 liste; Antonio Mattia, unica lista a sostegno, quella del Movimento 5; Valerio Tramutoli, singola lista ‘Basilicata possibile’.

Per esprimere il proprio voto, l’elettore dovrà presentarsi al seggio con il documento e la tessera elettorale.

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