Archive for Marzo, 2019

Sedici migranti sbarcano a Lampedusa, sindaco: “Nessun controllo. Arrivi tutti i giorni”

martedì, Marzo 26th, 2019

FABIO ALBANESE

Una barca con sedici migranti a bordo è entrata indisturbata nel porto di Lampedusa. Lo sbarco è avvenuto oggi nella zona della “Madonnina”, proprio nei pressi della sede della Guardia costiera. Tra i sedici sbarcati ci sono due donne e un bambino. «Come si vede, il porto è aperto – dice il sindaco di Lampedusa, Totò Martello -. Perchè oggi nessuno ha fermato la barca? Semplice, perchè non ci sono controlli. A Lampedusa gli sbarchi sono frequenti». Il sindaco faceva riferimento anche alla vicenda della nave «Mare Jonio» dell’associazione Mediterranea Saving Humans, battente bandiera italiana, fermata all’ingresso del porto la scorsa settimana con i 49 migranti che aveva a bordo, poi fatti sbarcare. La nave è ancora sotto sequestro probatorio nello stesso porto della maggiore delle isole Pelagie, mentre il comandante della nave, Pietro Marrone, e il capo missione, Luca Casarini, sono indagati dalla procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e mancato rispetto dell’ordine di arrestare l’imbarcazione da parte di una nave da guerra. I 49 migranti della «Mare Jonio», che erano stati inizialmente ospitati nell’hotspot dell’isola, in contrada Imbriacola, ieri sono stati trasferiti via nave in Sicilia e portati in strutture di accoglienza.

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Conto alla rovescia per una nuova fase politica: piano per una lista unitaria Lega-Meloni

martedì, Marzo 26th, 2019

fabio martini roma

Nei giorni scorsi Matteo Salvini aveva inviato all’amministrazione americana segnali molto forti: davanti all’accoglienza per certi versi trionfale che Roma aveva preparato al leader cinese Xi Jinping, il capo della Lega si è dissociato dalle manifestazioni di più spiccato giubilo con un giudizio sferzante («Non mi si dica che in Cina c’è il libero mercato»), un modo per andare incontro al forte malumore dell’amministrazione americana. Come dire: Washington può fidarsi della Lega e del suo capo. Oggi e soprattutto domani. In caso sempre più probabile di una precipitazione degli eventi verso elezioni anticipate.Una strategia che il leader della Lega ha confrontato con Steve Bannon, l’ex stratega della vittoriosa campagna elettorale di Donald Trump, in questi giorni in Italia, prendendo in esame la possibilità di dare vita ad un nuovo centrodestra sovranista, con Giorgia Meloni ed anche, eventualmente, senza Silvio Berlusconi. L’approccio d’attacco di Salvini è condiviso e incoraggiato da Bannon che – dopo la rottura con lo staff di Trump – si sta dedicando all’Europa con la mission di «rendere globale la rivoluzione contro il Partito di Davos». Dentro questa strategia, Bannon sta cercando di costruire una sorta di Internazionale populista, il cui primo obiettivo è di ottenere un buon risultato alle elezioni di maggio 2019: in Italia il rapporto privilegiato è con il capo della Lega. E in queste ore Bannon ha spiegato ai suoi interlocutori italiani che presto la parola tornerà agli elettori italiani. Steve Bannon, come si sa, non è Trump, ma nelle settimane scorse anche l’amministrazione americana era stata informata delle intenzione leghiste di arrivare ad una resa dei conti con gli alleati pentastellati.

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Copyright, oggi voto finale del Parlamento Ue su riforma

martedì, Marzo 26th, 2019

Oggi a Strasburgo ultima tappa per la riforma Ue del diritto d’autore, col giudizio finale del Parlamento europeo. “Un voto storico”, secondo gli editori. Ma non scontato, a causa delle divisioni politiche: Lega e M5s dovrebbero marciare compatti per un ‘no’ alla riforma, mentre Pd e Forza Italia votare a favore.

Copyright, la riforma da approvare in Europarlamento

Copyright, la riforma da approvare in Europarlamento
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Dopo il voto in Basilicata l’Italia del 4 marzo non c’è più

lunedì, Marzo 25th, 2019

Proprio la regione più continuista d’Italia, passata dal pluridecennale assetto di potere democristiano di Emilio Colombo a un altro pluridecennale assetto di potere del centrosinistra, franato nella sua versione feudataria e dinastica, certifica un “grande cambio”. L’Italia del 4 marzo non c’è più, archiviata nell’immobilismo di una “strana alleanza”, mai diventata una “coalizione politica” ora che si è esaurita la spinta propulsiva del “contratto”. Paralizzata a Roma e conflittuale sui territori, e precipitata in un gorgo per cui questo conflitto elettorale permanente aumenta la paralisi.

Dicevamo, un’altra Italia, in cui vince Salvini, ma non è autosufficiente per correre al voto senza aver bisogno di alleati, in cui precipitano i Cinque Stelle che, ormai a ogni elezione dimezzano i voti e in cui esiste un centrosinistra diffuso, però ancora fragile e informe. Non una alternativa, nell’ambito di una irrisolta crisi del marchio Pd. Con la Basilicata, per la prima volta da parecchi anni, è avvenuto il “sorpasso”, fotografia della nuova Italia colorata di “blu sovrano”. Sono dieci, complessivamente, le regioni amministrate dal centrodestra, a trazione salviniana, contro le nove del centrosinistra.

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Un terremoto nel M5S? “Ora cambiamo tutto o basta con il governo”

lunedì, Marzo 25th, 2019

Chiara Sarra

“Abbiamo un problema, così non va”: nel Movimento 5 Stelle è l’ora dell’autocritica e della resa dei conti.

Anche se Luigi Di Maio esulta e parla di una compagine “più forte di prima in Basilicata”, la verità è che l’approdo a Palazzo Chigi sta nuocendo al suo partito.

Lo dimostrano le elezioni Regionali di questi mesi. E lo dimostrano i malumori interni al movimento stesso. “Il ministro Tria si sta mangiando il governo, la politica è ferma”, si era sfogato venerdì in piazza Gianluigi Paragone. Che a urne chiuse avrebbe persino puntato contro i vertici. “È stato un errore tenere fuori Alessandro Di Battista”, avrebbe detto secondo un retroscena riportato dal Corriere, “Deve tornare al nostro fianco e combattere con noi. Perché stiamo diventando forza di sistema. E non basta fare il compitino, dobbiamo tornare a essere tsunami come una volta. Siamo tutti colpevoli di questa deriva. Dobbiamo fare un tagliando e cambiare tutto. Se non siamo capaci, beh allora scansiamoci. Non vale la pena andare avanti così, con questo governo”.

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Lavoro, Istat: “Tra 2000 e 2016 la produttività è cresciuta dello 0,4%”

lunedì, Marzo 25th, 2019
Lavoro, Istat: "Tra 2000 e 2016 la produttività è cresciuta dello 0,4%"

Tra il 2000 e il 2016 la produttività del lavoro in Italia è aumentata dello 0,4% mentre di oltre il 15% in Francia, nel Regno Unito, in Spagna e del 18,3% in Germania. E’ quanto emerge dal settimo rapporto Istat sulla Competitività dei Settori Produttivi in cui si sottolinea che questa è “la differenza più significativa” tra l’Italia e gli altri maggiori Paesi della Ue.

Sul fronte della competitività né il “costo del lavoro né l’evoluzione dei prezzi sembrano avere svolto un ruolo di freno per il Paese”, spiega l’Istat.

Tuttavia, nel 2018, la dinamica della produttività del lavoro risulta in linea con quella dell’area euro (-0,1% sul 2017): è la prima volta che accade dal 2013. “Ciò nonostante il divario accumulato negli ultimi 15 anni verso quasi tutte le principali economie avanzate – osservato l’Istat – è ancora lontano dal colmarsi”.

TGCOM

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Salvini non pensa a strappare Resa dei conti solo a maggio

lunedì, Marzo 25th, 2019

Chiara Giannini

Lo scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini si fa sempre più forte. I due vicepremier ormai sono divisi su tutto: dalla Tav agli accordi con la Cina, dalla sicurezza fino all’autonomia.

E ora a marcare la distanza tra i due arrivano anche i risultati delle elezioni in Basilicata. Un dato di fatto c’è: il Movimento Cinque stelle crolla sotto il peso di consensi in forte calo. Si era già visto alle elezioni in Abruzzo, ora si replica. I pentastellati, nati sotto il segno della protesta popolare, si trovano a fare i conti con il vento sovranista che soffia sempre più forte e che sta spazzando via ogni dubbio: gli italiani fanno il tifo per Salvini, complici i temi chiave che stanno a cuore alla Lega, in particolare l’immigrazione. Qual è, dunque, lo scenario che si prospetta dopo le consultazioni in Basilicata?

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“Revocare l’articolo 50”: 5 milioni di firme per la petizione anti-Brexit

lunedì, Marzo 25th, 2019

LONDRA – Cinque milioni di firme. La petizione “Revoke Article 50”, Revocare l’Articolo 50, che chiede alla Gran Bretagna di rimanere un membro dell’Unione europea, ha raggiunto un recordo storico, superando la petizione che nel 2016 chiedeva un secondo referendum sull’adesione all’Europa.

Il risultato è stato raggiunto dopo che migliaia di manifestanti hanno marciato su Westminster sabato per chiedere di ridare la parola al popolo, il “People’s Vote”: in 24 ore si sono aggiunte due milioni di firme alla petizione, secondo la commissione per le petizioni del Parlamento inglese, e più del 90% vengono dal Regno Unito, ha detto il comitato presso la Camera dei Comuni.

Una petizione pro-Brexit sul sito web del Parlamento che esorta il governo a lasciare l’Ue senza un accordo ha ricevuto invece 455.000 firme.

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Congedo di paternità, scatto in avanti a P&G: otto settimane pagate per i neo-papà

lunedì, Marzo 25th, 2019

di BARBARA ARDU’

ROMA – Che il lavoro delle donne aiuterebbe a fare crescere il Pil (e non di poco) ce lo raccontano da anni gli economisti, Fondo monetario internazionale compreso. Peccato però che le donne siano pagate meno degli uomini e spesso considerate un problema quando arriva la materinità. Per andare incontro al problema si punta su asili, smart working, part-time, congedi, ma quasi sempre declinati al femminile. E gli uomini? In fondo un figlio si fa in due. E’ così che Procter&Gamble Italia ha deciso di puntare sui padri concedendo dal 1° marzo un permesso retribuito di otto settimane consecutive. La finestra temporale inizia con la nascita e finisce dopo i 18 mesi di vita del mese del bambino. Un’iniziativa che ha proprio l’obiettivo di sostenere la genitorialità proprio per ridurre il gender gap nel mondo del lavoro. Sono già tre i giovani papà che ne hanno fatto richiesta, diventando dei modelli per i colleghi.

P&G è una multinazionale Usa che da tempo attua una politica di apertura verso le minoranze e le famiglie allargate. Il permesso viene infatti concesso anche ai genitori di una coppia dello stesso sesso, in caso di adozione e in contemporanea con il congedo parentale previsto dall’Inps (cinque giorni). L’azienda si impegna a integrare le previsioni di legge al 100%.

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Vacanze a Cuba e regali ai medici, gli affari gonfiati dei re delle protesi

lunedì, Marzo 25th, 2019

di MICHELE BOCCI

T anti regali per i medici e gli infermieri che danno una mano agli affari dell’azienda privata. Dall’abbonamento alle partite della Roma al viaggio a Cuba fino all’assunzione di un familiare. Intorno alle protesi sanitarie, strumenti spesso tecnologicamente all’avanguardia fondamentali per la cura di migliaia di persone, girano tanti soldi. E c’è chi tenta di farne più del dovuto prendendo la scorciatoia dell’illegalità. Ad esempio, facendo scrivere sulla cartella clinica, a personale di sala compiacente, che per un determinato intervento è stata utilizzata una protesi più costosa di quella effettivamente impiantata dal chirurgo. Un modo per lucrare mettendo a rischio la salute del paziente. Se infatti ci sono problemi con il dispositivo sanitario utilizzato, e ad esempio è necessario richiamare i pazienti per verificarne eventuali difetti, chi si ritiene sia stato curato con un altro modello di protesi non viene interpellato.

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