Archive for Marzo, 2019

La trappola del debito

domenica, Marzo 24th, 2019

di ENRICO CISNETTO

Quando l’imperatore cinese (difficile chiamarlo semplicemente presidente) avrà lasciato il suolo italico e tanto il polverone delle polemiche quanto l’euforia degli entusiasmi si saranno attenuati, si potrà finalmente fare una valutazione serena dell’intesa Italia-Cina, dei suoi risvolti economici e delle sue conseguenze politico-strategiche. Fin d’ora, però, si possono mettere a fuoco tre concetti fondamentali. Il primo riguarda la collocazione internazionale dell’Italia. E sul ‘da che parte stare’ non ci possono essere equivoci di sorta: l’Italia era, è e deve restare saldamente incardinata nell’alleanza atlantica – persino a dispetto delle politiche poco atlantiche di Trump, non fosse altro perché i presidenti passano e gli Usa restano – ed essere perno della Ue oggi e della costruzione degli Stati Uniti d’Europa domani. Tutti lo riaffermano, ma non basta. Occorre la coerenza dei comportamenti. E come insegna la nostra storia repubblicana, più si è coerenti e più ci si possono concedere ‘scappatelle’ sul fronte degli affari.

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Mille miliardi di sterline in fuga da Londra: la Brexit senza accordo mette paura alle banche

domenica, Marzo 24th, 2019

Marco Cimminella

La grande fuga. Dopo la chiusura di fabbriche e uffici, e il crollo degli investimenti, l’incubo di una Brexit senza accordo scatena la corsa ad abbandonare il Regno Unito: mille miliardi di sterline in attività finanziarie stanno trovando una nuova casa negli hub europei. Certo, il Consiglio europeo ha concesso una proroga condizionata fino al 22 maggio, dopo la lettera della premier Theresa May che chiedeva di rinviare il divorzio dall’Unione al 30 giugno. Ma questo non basta per calmare gli animi, perché un’uscita disordinata non è stata scongiurata del tutto.

Nel suo ultimo report, che precede la decisione dell’organo comunitario, la società di revisione Ey mostra come imprese e istituti finanziari stiano attuando i loro piani di emergenza per prepararsi allo scenario peggiore: così trasferiscono personale e operazioni al di fuori dei confini dell’isola britannica. In particolare, il valore delle attività spostate secondo le stime degli analisti avrebbe raggiunto quota mille miliardi di sterline, in crescita rispetto agli 800 miliardi di pound del trimestre precedente. Al fiume di denaro si accompagna la migrazione dei dipendenti: nel prossimo futuro circa 7 mila posti di lavoro potrebbero scomparire in Gran Bretagna, ricollocati in uno degli stati membri dell’Ue.

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Aerei, sciopero confermato per lunedì 25 marzo. A terra quasi 100 voli Alitalia

domenica, Marzo 24th, 2019

MILANO- Disagi in vista per chi volerà  lunedì mattina. I lavoratori di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo si fermeranno dalle 10 alle 14 e nella stessa fascia oraria Anpac e Apnav hanno confermato lo sciopero di 4 ore per piloti e assistenti di volo Alitalia. “Nella tarda serata di ieri, al termine di una trattativa durata quasi 12 ore”, si legge in una nota, “Anpac e Anpav hanno responsabilmente deciso di sottoscrivere in sede ministeriale l’accordo di proroga della cassa integrazione per 70 comandanti e 60 assistenti di volo. Anpac e Anpav, in rappresentanza dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia SAi e Alitalia Cityliner, in considerazione del fatto che l’atteggiamento del management in amministrazione straordinaria non ha consentito di superare le attuali criticità, sono quindi costrette a confermare lo sciopero di quattro ore previsto per il prossimo 25 marzo”.

I disagi interesseranno quindi tutti i viaggiatori con voli in partenza nella fascia dello stop, ad eccezione dei voli internazionali riportati nella comunicazione dell’Enac. Stop più prolungato invece per il personale navigante di Air Italy, che ha indetto uno sciopero di 24 ore. La compagnia, dal suo sito, spiega che “le fasce orarie garantite sono dalle 07.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00” mentre al di fuori di queste sono comunque assicurati quattro collegamenti internazionali e uno nazionale.

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Tre idee sulla Cina (senza sottovalutarla)

domenica, Marzo 24th, 2019

di Beppe Severgnini

Tre idee sulla Cina  (senza sottovalutarla)

Rimango affascinato dalla quantità di sinologi sbocciata in queste ore. Non è una novità. Ricordo quando, nel 1989, sono rientrato da Pechino dove avevo seguito l’insurrezione di Tiananmen, e in un dibattito mi sono trovato con una signora considerata la massima autorità sulla Cina. Senza malizia, le ho chiesto quando c’era stata per l’ultima volta. Reazione stizzita: mancava dai tempi di Mao Tse-tung. A scanso di equivoci: non sono un esperto del Paese, anche perché non parlo la lingua (condizione minima, eppure siamo perseguitati da gente che ci spiega l’America senza poter capire un film in inglese). Sono stato però in Cina diverse volte — una decina? — e qualche idea me la sono fatta.

 La prima: i cinesi sono concreti e cerimoniosi. Una combinazione che non li indebolisce: anzi. L’attenzione per l’Italia ha ovvie motivazioni strategiche e geografiche. Se «la nuova via della seta» — espressione usata da Xi Jinping nel 2013, annunciando il progetto — fosse terminata in Danimarca, state tranquilli: oggi il presidente cinese sarebbe a Copenhagen. Ma Marco Polo è nostro, al capolinea marittimo ci sono Venezia e Trieste. I cinesi si nutrono di riso, storia e memoria. Il rispetto per l’Italia è genuino.

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Imu e Tasi? 156 miliardi di patrimoniale “mascherata”

domenica, Marzo 24th, 2019

Una piccola patrimoniale nascosta. Dal 2012 famiglie e imprese hanno versato quasi 156 miliardi di euro di Imu e Tasi.

A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia che ha messo in linea il gettito di Imu e Tasi registrato nel 2012, anno in cui l’allora governo Monti reintrodusse l’imposta sulla prima casa, e quello degli anni successivi, fino ad arrivare al 2018, ultimo dato disponibile.

Si tratta, denuncia una nota, di «una patrimoniale a tutti gli effetti che, da un lato, ha alleggerito pesantemente i portafogli dei proprietari di immobili e, dall’altro, ha deprezzato pesantemente il valore economico di abitazioni, negozi e capannoni». Rispetto al 2008, anno in cui è scoppiata la bolla, in molti casi gli immobili hanno perso fino al 40 per cento del proprio valore. «Fino a qualche anno fa – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – l’acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, in particolar modo chi possiede una seconda casa o un capannone, sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari, ad esempio, questi edifici sono sottoposti ad un carico fiscale da far tremare i polsi».

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Conte (infastidito) sfida Salvini: “Si comporta da superuomo”

domenica, Marzo 24th, 2019

Bartolo Dall’Orto

Botta e risposta. Prima colpisce Salvini, poi replica Conte. Dalle parti del governo l’aria non è delle migliori, si sa.

Lega e M5S si dividono su numerosi temi, che vanno dalla via della seta alla flat tax, ma soprattutto tra i leader sembra esserci un po’ di maretta. Per ora nessuna “crisi”, ma le voci che trapelano dai corridoi di Palazo Chigi, Viminale e ministero del Lavoro fanno intendere una certa tensione.

Ieri un retroscena del Corriere aveva riportato l’irritazione di Matteo Salvini per il protagonismo del premier. “Conte ha compiuto un atto violento contro il ministro Fontana e si è messo a fare il fenomeno in Consiglio dei ministri”, avrebbe detto il leader della Lega. Il riferimento è alla decisione di Palazzo Chigi di far togliere il patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie dove Salvini andrà mentre i grillini (e il premier) non intendono neppure avvicinarsi. Non è la prima volta che il leghista si sfoga contro il premier: “Così non reggiamo”, disse solo a inizia febbraio.

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Fondi per Genova e Trieste. Nell’intesa Italia-cina spunta il 5G, Washington già in allarme

domenica, Marzo 24th, 2019

alessandro barbera roma

Sette pagine, sei paragrafi e una parola in fondo a una parentesi che farà sobbalzare dalla sedia qualche alto funzionario di Casa Bianca e Dipartimento di Stato. Paragrafo due, punto due: «Le parti collaboreranno nello sviluppo della connettività infrastrutturale, compresi aspetti quali le modalità di finanziamento, interoperabilità e la logistica, in settori di reciproco interesse (quali strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia e telecomunicazioni)». La sigla «5G» non c’è, ma è come se ci fosse. L’accordo sulla via della Seta fra Roma e Pechino contiene tutto ciò che agli occhi degli Stati Uniti non avrebbe dovuto esserci. Lo avevano già fatto Portogallo, Grecia, Ungheria e Polonia, ma l’Italia ha scelto di essere il primo dei grandi partner europei e del G7 a firmare comunque. La cosa non è passata inosservata a Berlino e Parigi, e soprattutto a Bruxelles, che su questa partita si è mostrata incapace di incidere. Solo il tempo dimostrerà se questo sia stata la prova di una scelta lungimirante, o se nel lungo periodo si ritorcerà contro gli interessi italiani. Una cosa è certa: per il momento le intese concretamente firmate sono poca cosa rispetto ai rischi geopolitici – quelli sì rilevanti – che paventa Washington.

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LʼIsola delle Femmine è in “svendita”: un milione di euro ed è vostra

domenica, Marzo 24th, 2019

L’Isola delle Femmine torna in vendita. Ed è pure in saldo. Costa come un attico di Manhattan o una villa in Toscana. Con 1 milione di euro questo pezzo di terra circondato dalle acque azzurre del Mar di Sicilia potrebbe essere vostro. Sono due anni che la famiglia di aristocratici che la possiede cerca di venderla, finora senza successo. Da qui l’idea dello sconto. Dai 3,5 milioni di euro chiesti nel 2017, oggi l'”Isolotto”, come lo chiamano i Palermitani, viene via a meno della metà.

L'Isola delle Femmine è in "svendita": un milione di euro ed è vostra
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Metro Roma, disagi senza fine: chiuse fermate Spagna e Barberini dopo l’incidente della scala mobile “impazzita”

domenica, Marzo 24th, 2019

Metro di Roma, disagi senza fine. Oltre alla stazione Barberini della metro A, Atac ha deciso di chiudere anche la stazione Spagna, a seguito dell’incidente che giovedì scorso che, proprio alla fermata Barberini, ha causato la rottura di un gradino di una scala mobile che ha provocato la disarticolazione dell’intera rampa. Per un puro caso non ci sono stati dei feriti.

Le due stazioni chiuse all’accesso dei viaggiatori si aggiungono, sulla stessa linea, alla fermata Repubblica, sotto sequestro da ottobre 2018 in seguito al primo grave incidente della scala mobile, in cui rimasero feriti, anche gravemente, decine di tifosi russi del Cska. Da Termini, sulla linea A la prima fermata possibile per la discesa è a piazzale Flaminio.

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Basilicata, urne aperte per scegliere il nuovo presidente della regione

domenica, Marzo 24th, 2019

ROMA – Urne aperte oggi dalle 7 alle 23 per eleggere il nuovo “governatore” e il Consiglio regionale della Basilicata. Gli elettori aventi diritto sono 573.970, divisi in 681 sezioni. La regione è governata ininterrottamente dal centrosinistra dal 1995, anno in cui entrò in vigore il Tatarellum, la legge elettorale regionale che assegna la regione al candidato presidente che arriva primo, indipendentemente dalla percentuale di voti ottenuta.

Nel 1995 vinse Dinardo, nel 2000 Bubbico, nel 2005 e nel 2010 De Filippo, nel 2013 Pittella, Pd, eletto con il 59,6 per cento dei voti. Alle politiche del 2018, il M5S ha ottenuto il 44,35 per cento, media fra Camera e Senato. Il centrodestra si è fermato al 25,39 per cento, con Forza Italia al 12,4 per cento di Forza Italia e la Lega al  il 6,28 per cento. Ancora più indietro il centrosinistra: Pd al 16,14 e al 19,6  per cento con alcuni alleati. Leu invece era al 6,44 per cento. 

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