Archive for Ottobre, 2019

Regionali, ora Salvini punta sull’Emilia-Romagna. Ecco tutte le sfide elettorali dei prossimi mesi

martedì, Ottobre 29th, 2019

E adesso Matteo Salvini è pronto a spostarsi in Emilia-Romagna. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi in Umbria – per strappare l’ex regione rossa al centrosinistra (nell’inedita versione con i 5Stelle) – il leader leghista organizza il tour nella regione guidata dal dem Stefano Bonaccini, in vista del voto del 26 gennaio. E in attesa della grande ‘convention’ al Paladozza di Bologna, il 14 novembre, il leader leghista sarà già il 31 ottobre accanto alla candidata Lucia Borgonzoni. Ma L’Emilia è solo la prima di una lunga serie di regioni chiamate alle urne. Nel 2020 voteranno anche Calabria, Toscana, Campania, Liguria, Puglia, Marche e Veneto. Con una complicazione per gli avversari della destra. Dopo l’Umbria, Di Maio sembra voler stoppare le alleanze locali. E anche nel Pd crescono le perplessità.

EMILIA-ROMAGNA
Il Pd non vuole rinunciare alla candidatura del governatore uscente, Stefano Bonaccini. Il via libera dei 5Stelle non era ancora arrivato. Nelle ultime ore Massimo Bugani, consigliere comunale bolognese e membro dell’associazione Rousseau, aveva anche proposto di non presentare una lista in Emilia. Ma ora, dopo l’Umbria, tutto torna in alto mare. “Escluderei alleanze in Emilia e Calabria”, ha detto Manlio Di Stefano (M5S) oggi. I renziani invece stavolta, a differenza dell’Umbria, vogliono esserci. Magari confluendo nella lista del governatore (ipotesi sgradita al Pd). Qualche grana anche a destra dove Fdi non ha ancora dato il via libera alla leghista Borgonzoni.

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Il mistero del trimarano fantasma. Vola a 8 nodi senza equipaggio poi svanisce

martedì, Ottobre 29th, 2019

Lampedusa- Non ha ancora una risposta il mistero del trimarano scomparso dopo un’avaria durante la Rolex Middle Sea Race, regata tra l’Italia e Malta.

Il trimarano di 60 piedi “Ad Maiora” dell’armatore italiano Bruno Cardile, tra i partecipanti alla regata, sarebbe sparito nel nulla dopo un soccorso effettuato il 22 ottobre. L’equipaggio fu costretto ad abbandonare l’imbarcazione dopo un’avaria allo scafo sinistro. 

Nessun problema per il soccorso, effettuato dalla vedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa CP 319, già in servizio in zona. L’equipaggio, sbarcato sano e salvo, però non si spiega, come pure la capitaneria di porto, come mai una barca abbandonata a se stessa, con le vele ammainate, e con un problema allo scafo possa aver ripreso improvvisamente a navigare a 8 nodi, cosa non possibile senza le vele, e in linea retta, come se seguisse una rotta prestabilita?. Fatto confermato da un sistema di tracciamento della sua posizione obbligatorio nelle regate d’altura. Ma a bordo non ci dovrebbe essere nessuno.

Ma il giallo s’infittisce ogni giorno che passa, infatti improvvisamente la barca si è fermata e il segnale è scomparso. Dopo nulla, nessuna notizia. Un fatto strano, come la ripartenza, confermato dalla sala operativa della Guardia Costiera. Fabio Colivicchi, direttore del sito specializzato Saily.it e amico dell’armatore, racconta: “Bruno (Cardile, ndr) è appena atterrato all’aeroporto di Malta, ha affittato un piccolo aereo per effettuare una ricognizione, ma non ha visto niente. Sono arrivati oltre Lampedusa, in direzione Tunisia. Hanno sorvolato Gozo e Malta, sono stati sull’ultimo punto di segnalazione, e non hanno visto né la barca né eventuali detriti, sacchi di vele e altro del genere”. 

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Terremoto 6.5 nelle Filippine mentre aprono scuole e uffici

martedì, Ottobre 29th, 2019

Manila, 29 ottobre 2019 – Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 è stata registrata alle 9:04 ora locale (le 2:04 in Italia) sull’isola filippina di Mindanao. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 20 km di profondità ed epicentro vicino Bual. 
Non è stata diffusa allerta tsumani ma si hanno notizie di un numero finora imprecisato di feriti e di danni a Tulunan, città vicino all’epicentro.

L’epicentro del sisma è stato individuato nella stessa area del terremoto di magnitudo 6,4 Richter che due settimane fa ha provocato la morte di almeno cinque persone, secondo l’Istituto di Geofisica statunitense. 

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Non c’entra l’accordo col Pd. Ecco perché il grillismo perde i pezzi

martedì, Ottobre 29th, 2019

di MICHELE BRAMBILLA

Tutto si consuma in modo velocissimo e imprevedibile. Il governo gialloverde – “del cambiamento”, “di svolta”, “dei cittadini” – è durato poco più di un anno. Matteo Salvini a inizio agosto sembrava il padrone d’Italia; a fine agosto un uomo sconfitto; a fine ottobre è di nuovo al comando. Giuseppe Conte in pochi mesi è passato da prestanome a grande leader e ora a dead man walking. Matteo Renzi, della cui esistenza ci si era quasi dimenticati, è risorto e ora è lui a dare le carte. Un solo dato è costante e immutabile: il calo, anzi il crollo dei Cinque Stelle dalla loro presa del potere in poi.

La loro avanzata, cominciata una decina di anni fa con i Vaffa Day, pareva inarrestabile. Nel 2013 – con il 25,6 per cento – si erano imposti come primo partito alle elezioni politiche. Non erano però andati al governo, in nome di una purezza che impediva loro qualsiasi alleanza. Alle politiche di cinque anni dopo – 4 marzo 2018 – hanno stravinto con il 32,7 per cento e siccome va bene essere puri ma fino a un certo punto, si sono alleati con la Lega e sono infine entrati da padroni di casa in quel Palazzo che volevano fortissimamente conquistare per radicalmente trasformare. È lì che la loro avanzata ha cominciato ad assomigliare a quella di Napoleone in Russia. Al primo voto con forte valenza politica – le Europee di quest’anno – hanno praticamente dimezzato i voti: 17,1 per cento. E ora il tracollo umbro, con il partito al 7,4 per cento e il candidato presidente staccato di venti punti dalla vincitrice leghista.

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Il senso di un voto

martedì, Ottobre 29th, 2019
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di   Ernesto Galli della Loggia

La Prima Repubblica non è finita il 27 marzo 1994 con la vittoria di Silvio Berlusconi: è finita domenica sera a Perugia. Finisce adesso. Perché solo adesso, solo domenica sera, sembra essersi esaurita ogni possibilità di sopravvivenza e di adattamento di ciò che in un modo o nell’altro apparteneva ancora al passato. Solo adesso c’è una rottura autentica: in fondo il Cavaliere e Forza Italia non appartenevano forse per almeno tre quarti ancora al mondo di ieri? al mondo di Craxi e della Dc? non si costruirono in buona parte politicamente con personale e materiali del periodo precedente? Oggi solo, invece, sembra iniziare qualcosa di realmente nuovo.

È con il voto umbro, infatti, tanto per cominciare che Forza Italia è consegnata alla storia una volta per sempre. È altresì sempre con il voto umbro che sembra definitivamente tramontata ogni possibilità di rivitalizzare quel blocco cattolico-postcomunista, erede della vecchia accoppiata Dc-Pci, il quale era riuscito a tenere il campo da Mani pulite ad oggi e perfino a governare a lungo. Anche tale schieramento appare oggi definitivamente fuori gioco. L’elettorato della sinistra-centro sembra essersi ormai ridotto al solo zoccolo puramente ideologico e/o clientelare, mentre sempre più latita il consenso di un forte elettorato d’opinione. D’altro canto sembra ormai accertata l’inconsistenza di ogni capacità di richiamo politico di segno cattolico-democratico, nonostante l’impegno diretto della Chiesa come è successo in Umbria domenica.

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Germania: quanto è costata ai tedeschi, all’Europa e all’Italia la caduta del muro

martedì, Ottobre 29th, 2019

di Milena Gabanelli e Danilo Taino

Quel tardo pomeriggio, mentre il Muro cadeva e Angela Merkel faceva la sauna settimanale, nessuno pensava alla produttività, alla disoccupazione, alla crescita dell’economia. Era il 9 novembre 1989, le ombre della sera erano già calate su Berlino, a Ovest e a Est, la barriera di mattoni, filo spinato e nidi di mitragliatrice che dal 13 agosto 1961 aveva spezzato la città si sgretolava. Il pensiero dei berlinesi e di tutto il mondo era per la vittoria della democrazia. Oggi sappiamo però che si apriva la lunga stagione, per la Germania socialista, della rincorsa per imitare e diventare uguale alla Germania dell’Ovest, democratica, capitalista, ricca.

Il prezzo della riunificazione si paga ancora oggi
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Grillo e l’Umbria: è la fine del mondo

martedì, Ottobre 29th, 2019

di di Alessandro Trocino

Grillo e l'Umbria: è la fine del mondo

ROMA Mai come in questi giorni Beppe Grillo è tornato ad essere invocato dal Movimento come padre spirituale, garante, nume tutelare, punto di riferimento, ancora di salvezza, aruspice. Era stato lui a chiedere la convergenza con il Pd a Palazzo Chigi e ora Luigi Di Maio, da sempre più che riluttante, dà la colpa del flop umbro proprio all’alleanza di governo e dice, in sostanza: avete visto, mi avete costretto a stare con il Pd e questo è il risultato. Quindi blocca le prossime alleanze elettorali, dall’Emilia alla Calabria. Ma non fa altro che suscitare l’ira dei gruppi parlamentari, in rivolta, che chiedono a gran voce un’assemblea.

Il tweet ritirato: pensavo peggio

Per questo gli occhi di tutti sono puntati sul blog di Grillo e sui suoi account social. Per un fugace momento, sul suo Twitter, compare un cinguettio: «Pensavo peggio…». Il tempo di pentirsi o forse di avere un’idea più incisiva e pochi minuti dopo compare un link a un video dei Soundgarden del 1994: «Black hole sun». Canzone simbolo del grunge, che immaginava la fine del mondo come un buco nero che inghiottisce tutto. La cantava Chris Cornell, che due anni fa si è tolto la vita, e che disse: «Ho scritto questa canzone dopo aver visto per tutto il giorno film horror».

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M5s, Di Maio: “Dobbiamo diventare autonomi, ripartire con umiltà”

martedì, Ottobre 29th, 2019

L’obiettivo è “arrivare al governo del Paese con una maggioranza autonoma“. E nel ripartire serve umiltà. Intervistato dopo il risultato umbro, il leader M5s Luigi Di Maio fa il punto. L’esperimento con il Pd alle regionali non ha funzionato, dice. E si sofferma sulla sua perplessità nella scelta che portò al Conte 2. Ma aggiunge che risultati come il taglio dei parlamentari o il dl clima lo convincono che se si fanno le cose è giusto andare avanti.

Ai microfoni del Corriere, il ministro degli Esteri ammette: “Non è un mistero che durante la formazione del governo io fossi abbastanza perplesso. Sono del parere che si vince e si perde sempre insieme e mai come in questo momento il Movimento nelle sue varie parti è concorde sul restare al governo”.

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Omicidio Sacchi, la famiglia contro la fidanzata: “Impossibile difenderla”

martedì, Ottobre 29th, 2019

Inizialmente hanno pianto insieme, ora, però, i genitori di Luca Sacchi, il 24enne ucciso a Roma la sera del 23 ottobre in circostanze ancora da chiarire, hanno preso le distanze dalla fidanzata Anastasia Kylemnyk. Lunedì infatti un testimone ha smentito il racconto della baby sitter ucraina. “Impossibile a livello morale difenderla“, affermano i legali della famiglia.

Troppi buchi nel racconto di Anastasia – Troppi buchi e incongruenze nella testimonianza di Anastasia, che è stata smentita sia da un testimone sia dalle immagini delle telecamere. La ragazza aveva affermato che era con il 24enne al momento dello sparo, ma dalla testimonianza e dalle immagini è risultato il contrario.

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Voto in Umbria, vincitori e sconfitti. E le conseguenze per il governo

lunedì, Ottobre 28th, 2019
Salvini e Meloni protagonisti di un successo oltre le loro migliori aspettative. Pensare che l’alleanza Pd-M5S messa in piedi all’ultimo minuto potesse rimontare era un’illusione. – Luciano Fontana /CorriereTV
L’Umbria non era rossa da ormai un paio di anni. I cittadini non hanno gradito il mese e mezzo di contrasti su ogni provvedimento. Entra in crisi anche il progetto di nuovo centrosinista di Conte e Zingaretti. La crisi profonda del Movimento Cinque Stelle che ne mette in discussione la stessa esistenza
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