Archive for Ottobre, 2019

Dall’Umbria un segnale chiaro — ma con conseguenze incerte

lunedì, Ottobre 28th, 2019
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di   Massimo Franco

Il messaggio di elettori e elettrici è inequivocabile. Le ricadute nazionali molto meno. Dopo alcune città umbre, una destra nel segno di Matteo Salvini si prende anche la regione, per quasi mezzo secolo in mano alla sinistra: una rivoluzione anche simbolica, col definitivo spostamento di voti e blocchi sociali. L’alleanza tra M5S e Pd riemerge invece sgualcita. Il partito di Nicola Zingaretti perde la «sua» Umbria, e voti rispetto alle Europee di maggio. Ma è soprattutto il grillismo, motore del cambiamento nazionale appena un anno e mezzo fa, a ridursi a percentuali da declino, lasciando per strada due voti su tre rispetto al 2018: segno di un elettorato arrabbiato e volatile. È stato certamente anomalo il rilievo nazionale attribuito a un voto regionale che riguardava poco più di settecentomila elettori. Ma anomalo lo è stato per tutti, non solo per una destra che accarezzava in anticipo la vittoria. In fondo, e forse è il dato più positivo, lo è stato anche per chi ha votato: una crescita della partecipazione del tredici per cento rispetto al 2015 certifica una voglia di contare sorprendente per gli stessi partiti. L’Umbria ha fotografato una politica nevrotizzata dalle proprie contraddizioni e insicurezze; ma anche un corpo elettorale deciso a mandare un piccolo grande segnale di cambiamento.

Gli scandali nella sanità che hanno coinvolto in anni recenti pezzi della nomenklatura dem hanno contribuito a rendere più rapida la scelta di voltare pagina. A questo va aggiunto il momento particolare che si vive. Era inevitabile che la regione diventasse l’epicentro dell’attenzione. Per la prima volta una parte della popolazione era chiamata alle urne dopo la crisi della maggioranza M5S-Lega ad agosto, e la formazione di una coalizione tra Cinque Stelle e Pd per scongiurare il voto anticipato.

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Financial Times: «Conte legato a un fondo di investimento indagato dal Vaticano»

lunedì, Ottobre 28th, 2019

di Fabrizio Massaro

Financial Times: «Conte legato a un fondo di investimento indagato dal Vaticano»

Lo scandalo del palazzo nel centro di Londra, in Sloane Avenue 60, comprato dalla segreteria di Stato vaticana utilizzando 200 milioni di dollari dell’obolo di San Pietro e ora al centro di un’indagine della magistratura del Papa, non smette di alimentare polemiche. Polemiche che adesso arrivano a tirare in ballo, via Financial Times, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, per alcuni incarichi professionali avuti pochi settimane prima di essere indicato come premier della coalizione Lega – Movimento 5 Stelle nell’estate del 2018.

Al riguardo, nella notte fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che il presidente del Consiglio «è tranquillissimo» riguardo l’articolo del Financial Times su un presunto collegamento del premier al fondo di investimenti sostenuto dal Vaticano al centro di una indagine su un caso di corruzione.

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Elezioni Umbria, i risultati in diretta: il centrodestra con Tesei conquista la regione

lunedì, Ottobre 28th, 2019

di Silvia Morosi

Elezioni Umbria, i risultati in diretta: il centrodestra con Tesei conquista la regione I dati in diretta

Donatella Tesei, candidata del centrodestra si attesta intorno al 57,5% e vince le Regionali in Umbria. Vincenzo Bianconi, sostenuto dal centrosinistra e dal M5S è al 35,8%. È quanto stimano le proiezioni SWG per La7 (qui i dati in diretta). La quarta proiezione Swg, che copre un campione del 22%, dà la Lega al 37,3%, Fratelli d’Italia al 10,4%, doppiando Forza Italia ferma al 5,3%, per un totale del centrodestra al 59,3%. Sul fronte opposto, il Pd risale di poco al 20,5%, mentre M5s resta fermo all’8,4%. «Voglio ringraziare gli umbri che hanno dato prova di maturità e coraggio. Girare ogni luogo della regione mi hanno dato la forza. Ho visto la voglia, la necessità di cambiamento, mi rendo conto che amministrare questa regione non sarà facile. Bisognerà lavorare da subito con interventi per ridare un futuro tolto agli umbri», sono state le prime parole di Tesei. «Siamo entrati nel cuore dei problemi. Da lunedì cominciamo a lavorare per la nostra regione». Il candidato del centro sinistra Vincenzo Bianconi ha telefonato alla senatrice Tesei «per congratularsi» per la vittoria, e in conferenza stampa ha detto: «Mi assumo la responsabilità di questa sconfitta, ci ho messo il cuore. Cosa è mancato? Un mese in più. Le battaglie vanno combattute anche quando si hanno basse possibilità di vittoria».

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La macchina della verità umbra

sabato, Ottobre 26th, 2019

A voler essere un po’ pedanti, verrebbe da dire che, se questo doveva essere l’esito, inevitabile secondo la logica, tanto valeva scattare la foto di Narni qualche settimana prima, e non all’ultimo momento. Magari conducendo una campagna più unitaria e appassionata, sin dall’inizio: se c’è un candidato comune e una sfida comune, logica dice che non hanno senso campagne separate. Anche perché l’impatto del risultato sarà comune, nel senso che riguarderà l’alleanza nel suo complesso, al suo primo test nel paese reale. C’è poco da fare, ogni voto è sempre un voto politico, come si insegnava ai tempi in cui la politica era razionale. In fondo è quel che con grande generosità ha sostenuto, sin dall’inizio, il segretario del Pd cresciuto in un partito (molto serio) in cui si discuteva per giorni anche della sconfitta a Castellammare di Stabia. E cioè che “le battaglie giuste si combattono tutte”, anche quando è complicato vincerle e il leader, se sono tali, non possono sottrarsi. Gli altri, forse per un deficit formativo, si sono svegliati tardi, evidentemente solo dopo che le ultime rilevazioni hanno suggerito di andare a caccia di indecisi, chissà.

Sia come sia, la foto c’è, dopo che il premier, nei giorni scorsi, aveva banalizzato l’appuntamento elettorale paragonando l’Umbria, per numero di abitanti, alla provincia di Lecce. Un modo, non particolarmente felice, per sostenere che l’esito del voto sarebbe stato irrilevante. E non è banale il fatto che quella foto sia, in assoluto, la prima immagine con tutti i leader (tranne Renzi, ma su questo torneremo), dalla nascita del governo gialloverde, finora accompagnata da una certa timidezza nel mostrarsi assieme rispetto alla disinibita e ostentata complicità tra Salvini e Di Maio, nella precedente esperienza.

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Oggi l’anteprima di Linate: alle 18 atterra il primo volo dopo tre mesi di chiusura per lavori

sabato, Ottobre 26th, 2019

Il primo volo atterrerà sulla nuova pista alle 18: un aereo Alitalia, volo AZ2092 da Roma Fiumicino, toccherà per primo l’asfalto rifatto dopo tre mesi di lavori. E dopo un brindisi, i passeggeri che sbarcheranno saranno i primi a varcare il nuovo prefabbricato che, per un bel po’, accoglierà i gate dell’imbarco. Perché se oggi riapre l’aeroporto di Linate, con la pista rifatta e un nuovo sistema di gestione dei bagagli, i lavori all’interno dello scalo contineranno fino al marzo 2021, con step succesivi che rifaranno completamente gli interni. Il volo Roma-Milano sarà solo l’anteprima: perché entro sera saranno altri 19 gli aerei ad atterrare, mentre da domani mattina riprenderanno anche i decolli, con la prima partenza fissata alle 6.30, con un volo Lufthansa per Francoforte e altri cento voli nel corso della giornata, prima del gran ritorno alla ‘normalità’ di lunedì, con lo scalo pienamente operativo.

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Il Tar accoglie il ricorso: bloccata la revoca della protezione al Capitano Ultimo

sabato, Ottobre 26th, 2019

ROMA – Il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare il provvedimento con cui il ministero dell’Interno il 3 settembre 2018 aveva annullato la protezione per il colonnello Sergio De Caprio, il ”Capitano Ultimo” che arrestò Totò Riina. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal difensore di De Caprio, l’avvocato Antonino Galletti. “Dobbiamo chiedere cosa impedisce di vincere questa guerra a chi ha la responsabilità di condurre la guerra contro la criminalità”, aveva protestato pochi giorni fa lo stesso De Caprio a Cosenza, in una delle occasioni pubbliche che lo hanno visto comparire sempre con il volto nascosto dal passamontagna.

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La festa senza gioia del Capitano Ultimo: “Abbiamo fatto errori ma lottiamo ancora”

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La ricerca di un’intesa e le alleanze complicate

sabato, Ottobre 26th, 2019
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di   Paolo Mieli

Sarà anche vero quel che ha tenuto a ricordarci il presidente del Consiglio e cioè che («detto con tutto il rispetto») l’Umbria ha un numero di abitanti pari a quello della provincia di Lecce, e che per questo è quasi impossibile che il voto amministrativo metta in seria difficoltà il governo. Però il passaggio elettorale di domani avrà ugualmente qualche non trascurabile ripercussione sul prosieguo della legislatura. Nel senso che, se verrà premiato il rassemblement di destra-centro, l’esecutivo avrà — come è ovvio — una vita meno tranquilla; e se invece prevarrà la neonata coalizione sinistra-M5S saranno leghisti e loro alleati, come è altrettanto evidente, a dover mettere nel conto tempi assai più lunghi prima che si presenti l’occasione di una possibile rivincita.

Ma qualcosa la campagna per le elezioni in Umbria lo ha pur messo in luce. Ad esempio quanto la ricostruzione del centrodestra sia ad uno stadio più avanzato rispetto all’edificazione dell’alleanza tra Pd e 5 Stelle. I partiti di Zingaretti e Di Maio sembrano infatti non essersi resi conto di come, una volta imboccato il sentiero della coalizione, sarà impossibile tornare sui propri passi. Anche nel caso di una sconfitta nelle elezioni umbre. Di qui alla prossima estate infatti si voterà con diversi sistemi tutti maggioritari in una gran quantità di regioni e comuni, e — eccezion fatta per alcuni casi particolarissimi — un mancato accordo tra i due principali partiti di governo verrebbe vissuto dalle rispettive aree politiche come una resa alla destra, ancor prima di combattere.

Tanto varrebbe che i due partiti prendessero atto di questa realtà che darà luogo a innumerevoli complicazioni. E provassero ad evitare di essere costretti — mese dopo mese — a cercare all’ultimo momento candidati che vadano bene a entrambi. Candidati che, come è accaduto all’albergatore umbro Vincenzo Bianconi, non avrebbero quasi neanche il tempo di farsi conoscere dai potenziali elettori. Pd e M5S possono ovviamente prendere la decisione di non coalizzarsi nelle elezioni amministrative che si terranno nel primo semestre 2020 (del resto, ai tempi del loro governo, leghisti e pentastellati, mai si presentarono assieme). Ma devono saper fin d’ora che ogni eventuale sconfitta verrà messa nel conto dell’incapacità o peggio dell’ignavia dei loro gruppi dirigenti.

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Elezioni in Umbria, la sfida di Salvini: «Dedicherò la vittoria al premier Conte e a Di Maio»

sabato, Ottobre 26th, 2019

di Marco Cremonesi

Elezioni in Umbria, la sfida di Salvini: «Dedicherò la vittoria al premier Conte e a Di Maio»

Il leader della Lega, Matteo Salvini; a destra, il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario del Pd Nicola Zingaretti shadow

Comincia Giorgia Meloni: ore 18, piazza Solferino. Segue Silvio Berlusconi: ore 18.30, auditorium Politeama. Conclude Matteo Salvini: ore 21, largo Volfango Frankl. Tutti a Terni, tutti nel giro di poche ore, tutti insieme ma non appassionatamente: il palco, con gli alleati, non lo condividono. Avrà certamente ragione Berlusconi quando osserva che «in queste elezioni ciascuno deve prendere il suo», riferendosi alla legge elettorale proporzionale. Eppure, questa freddezza che tra alleati sembra perdurare rischia in prospettiva di non aiutare.

In ogni caso, il presidente azzurro generosamente getta il cuore avanti. Dice di apprezzare il nome «Coalizione degli italiani» per l’alleanza che è stata tenuta a battesimo in piazza San Giovanni a Roma: «Io pensavo più a una cosa tipo “Casa degli italiani” ma ho avuto la grande soddisfazione di vedere finalmente dichiarata pubblicamente, da parte di Salvini e Meloni, la assoluta necessità che la coalizione delle forze politiche contro la sinistra fosse una sola». Per quanto lo riguarda, la svolta è compiuta: «Non dobbiamo stare con la sinistra democratica europea, dobbiamo trovare una nuova alleanza con i liberali, i verdi e i sovranisti che hanno testa». E in effetti, nel centrodestra il clima è euforico. La parola più pronunciata da tutti i leader, da giorni in Umbria, è «lunedì». Perché da domenica cambia tutto, dice Salvini, «sarà una data come Natale, Capodanno, Pasqua, una data che resterà, la festa della liberazione dopo 50 anni».

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Il sondaggio | Voto a 16 anni, il 64% dice no (e l’81% «difende» gli over 65)

sabato, Ottobre 26th, 2019

di Nando Pagnoncelli

Il sondaggio | Voto a 16 anni, il 64% dice no (e l'81% «difende» gli over 65)

La questione demografica rappresenta uno dei problemi più critici dell’Italia: siamo il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone, da un decennio il numero di nascite risulta ogni anno in diminuzione e la ritardata uscita dalla famiglia da parte dei giovani (quasi due giovani su tre da 18 a 34 anni vive nella famiglia di origine) non lascia ben sperare per il futuro. L’inverno demografico rischia di tradursi in inverno democratico giacché la politica, che si nutre di consenso, è propensa a rivolgere la propria attenzione ai segmenti più numerosi della popolazione, cioè quelli adulti e anziani, rispondendo soprattutto ai loro bisogni, a scapito di quelli dei giovani, contribuendo così ad acuire il divario generazionale. Basti pensare che sull’intero elettorato i giovani da 18 a 34 anni risultano circa 9,3 milioni (pari al 19,9%), gli adulti da 35 a 54 anni sono 15,9 milioni (34,2%) e le persone dai 55 anni in su si attestano a 21,3 milioni (45,9%).

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Le trimestrali spingono l’Europa. A Piazza Affari (+0,4%) Moncler superstar

venerdì, Ottobre 25th, 2019

di Eleonora Micheli

Le trimestrali sopra le attese di alcuni gruppi e la performance positiva di Wall Street hanno incoraggiato le Borse europee a chiudere in lieve rialzo, dopo una giornata all’insegna della cautela. Solamente Londra ha perso quota, risentendo ancora dell’incertezza sulla Brexit, mentre si avvinca la data del 31 ottobre entro la quale il premier, Boris Johnson, vorrebbe traghettare la Gran Bretagna fuori dall’Unione europea. In caso contrario si è dichiarato a favore di elezioni anticipate entro Natale. Milano, sul finale, è salita dello 0,36% nell’attesa dell’importante giudizio sul debito pubblico italiano che in tarda serata emetterà Standard and Poor’s. Anche lo spread ha chiuso abbastanza stabile in area 141,6 punti.

Moncler in volata insieme alla francese Kering
A Piazza Affari la regina incontrastata della seduta è stata Moncler, volata dell’11,3% all’indomani della diffusione delle vendite salite nei primi nove mesi del 14%, a 995,3 milioni di euro. Per altro la società del piumino ha fatto il paio con Kering, che a Parigi ha fatto faville, sempre sull’onda della trimestrale risultata al di sopra delle attese. Hanno invece registrato un andamento contrastato le azioni delle banche, con Mediobanca che è salita dello 0,7%, avvicinandosi sempre più alla soglia degli 11 euro, mentre sale l’attesa per l’assemblea dei soci di lunedì, nel corso della quale potrebbero emergere novità sulla posizione di Leonardo Del Vecchio, il patron di Luxottica, che lo scorso settembre ha annunciato di avere comprato il 6,9% del capitale. Dopo la volata della vigilia, hanno continuato a salire le Saipem (+1,4%) le St (+0,8%).

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