Archive for Dicembre, 2019

Manovra, corsa contro il tempo: meno entrate da plastic e sugar, aumenta la tassa sulla fortuna

martedì, Dicembre 10th, 2019

ROMA – Una giornata di attesa, il richiamo dei presidenti della Camera e del Senato per i ritardi del governo, poi a tarda sera gli emendamenti alla manovra. A partire da 331 milioni in meno per plastic e sugar Tax e più tasse su chi gioca. Ma la decisione del governo di limitare l’esame della Camera a un semplice passaggio formale della Finanziaria che l’aula del Senato approverà venerdì prossimo, non è piaciuta alle presidenze delle assemblee di Montecitorio e Palazzo Madama: Fico e Casellati hanno espresso preoccupazione per un esame “compresso” della legge di Bilancio.

Le modifiche del governo costano 1,1 miliardi

Dopo lo scontro della scorsa settimana tra Pd e renziani su plastic tax e sugar tax, ieri sera sono arrivate le tanto attese cifre. Le modifiche del governo al ddl bilancio “costano” 1,1 miliardi di euro. La Robin tax limitata alle concessionarie del trasporti farà incassare 455 milioni in meno, a cui si aggiungono i 331 milioni di minori entrate dovute alla riformulazione della sugar e plastic tax. Il sub emendamento al ddl bilancio, presentato dal governo in commissione Bilancio al Senato, sarà finanziato, per circa un terzo delle risorse, attraverso l’aumento della tassazione sui giochi, a cui si aggiungono altri 500 milioni che provengono dal Fondo per le esigenze indifferibili (295 mln) e dal Fondo per interventi strutturali di politica economica (213 mln).

Plastic tax, escluso Tetrapak

Plastic tax a 50 centesimi al chilo e prodotti monouso in tetrapak esentati dall’imposta. Secondo le stime contenute nelle tabelle allegate, lo slittamento al 1 luglio del prossimo anno della plastic tax comporta una riduzione di 156,3 mln di incasso previsto.

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Terremoto in Mugello, la placca adriatica preme sugli Appennini

martedì, Dicembre 10th, 2019

Giovanni Caprara

Terremoto in Mugello, la placca adriatica preme sugli Appennini

«Terremoti di intensità analoga a quella registrata nel Mugello, tra i 4 e 5 gradi della scala Richter, sono abbastanza frequenti nel nostro territorio e se ne contano una ventina nell’arco di un anno lungo tutta la Penisola. Sono definiti leggeri. Se, purtroppo, si verificano dei danni è perché gli edifici non sono stati costruiti in modo adeguato».

Le parole di Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) chiariscono subito la dimensione geologica dell’evento. Secondo la mappa del rischio sismico tutta la catena appenninica, dalla Liguria alla Calabria e parte della Sicilia, mostra una classificazione ad alta pericolosità. E la Toscana rientra in un quadro ben noto, a cui guardare con attenzione.

1 Quali sono le cause dell’attuale fenomeno?

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L’uomo forte e il declino del Paese moderato

martedì, Dicembre 10th, 2019
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di   Ernesto Galli della Loggia |

Come ha spiegato bene Dario Di Vico su questo giornale, la voglia dell’«uomo forte» rivelata dai dati del Censis più che di un desiderio di soluzioni dittatoriali o comunque contrarie alla democrazia liberale testimoniano sostanzialmente di qualcosa d’altro: di un’insoddisfazione radicale per il pessimo funzionamento del Paese. È un’insoddisfazione che si accentra su quello che è effettivamente il punto cruciale della crisi italiana: vale a dire l’incapacità di decidere da parte del sistema politico-amministrativo e insieme la sua incapacità di fare le cose che alla fine pure vengono decise, da ultimo anche l’incapacità di controllare ciò che è stato fatto, più in generale di controllare la sensatezza e l’applicazione della mostruosa caterva di leggi e regolamenti in vigore. Sempre più agli occhi degli italiani, insomma, il loro Stato appare un Leviatano impotente: impotente anche se non per questo meno vessatorio.

Si tratta tuttavia di un Leviatano democratico, certo. Ma che cosa è la democrazia incarnata e gestita da un simile mostro? Che cosa vuol dire, che immagine dà di sé, la democrazia quando un processo dura anni e oltre la metà degli imputati alla fine viene assolto? Quando l’evasione fiscale ha le dimensioni e la capillarità che hanno da noi, quando tanta parte delle periferie urbane è in uno stato di abbandono incivile, quando in pratica in metà della Penisola né la sanità, né i trasporti, né la scuola, nulla, funziona con standard accettabili?

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Governo, Conte: a gennaio la verifica. Di Maio: «Avanti ma lista di priorità»

martedì, Dicembre 10th, 2019

di Monica Guerzoni e Redazione Online

La pazienza del Pd è (quasi) esaurita. O Giuseppe Conte riesce, da qui a poche settimane, a rilanciare il governo, o sarà meglio prenderne atto. L’accelerazione del Nazareno arriva attraverso le parole di Goffredo Bettini, il dirigente dem che per primo, ad agosto, sul Corriere aveva aperto alle nozze con il M5S, intervistato da Maria Latella e Simone Spetia a 24Mattino, su Radio24. «Non possiamo stare sospesi ogni giorno a Di Maio o a Renzi», sprona l’ex senatore e parlamentare europeo e chiede che il premier a gennaio sottoponga l’esecutivo a una «verifica».

Un «tagliando» alla maggioranza

Troppe fibrillazioni, troppe liti. Serve un rilancio, ma prima ancora urge un tagliando. Approvata la manovra, Conte dovrà presentarsi ai partiti con un nuovo programma e verificare se la voglia di andare avanti c’è ancora, o non è meglio votare. L’agenda «o si approva, o non si approva», è l’ultimatum di Bettini. A cui ha fatto poi seguito un intervento dello stesso segretario Nicola Zingaretti che, pur senza entrare in diretta polemica con gli alleati, ha evocato una nuova agenda per il 2020 «per riaccendere i motori dell’economia».

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Conte: “Stare appeso non è nel mio carattere, a gennaio ci sarà un rilancio del governo”

martedì, Dicembre 10th, 2019

Stare appeso non è nel mio carattere e la forza ci viene dai risultati. Più che di una verifica si tratterà di un rilancio”. Giuseppe Conte, in un’intervista al “Corriere della Sera”, spiega la proposta di un “cronoprogramma” di governo fino al 2023. “Dobbiamo correre insieme – ha aggiunto -. Inviterò tutti  ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno”.

“In soli 100 giorni – sottolinea il premier – abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo previsto più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigili del fuoco”.

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Incidente filobus-camion dei rifiuti a Milano, l’autista dell’Atm ai colleghi: “Ero distratto, stavo firmando la cedola”

martedì, Dicembre 10th, 2019

Si fa avanti una nuova ipotesi nell’inchiesta sull’incidente tra un filobus dell’Atm e un camion dei rifiuti Amsa in viale Bezzi a Milano, nel quale è morta una babysitter 49enne, Sheryl Ortega, mentre sono rimaste ferite 12 persone. L’autista del mezzo di trasporto pubblico, un 28enne, da poco entrato in servizio (maggio 2019), avrebbe infatti detto ai colleghi che era distratto: “Stavo firmando la cedola e ho staccato le mani dal volante”.

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Governo, Conte: a gennaio la verifica. Bettini: «Non possiamo stare sospesi tra Di Maio e Renzi»

lunedì, Dicembre 9th, 2019

di Monica Guerzoni e Redazione Online

Governo, Conte: a gennaio la verifica. Bettini: «Non possiamo stare sospesi tra Di Maio e Renzi»

La pazienza del Pd è (quasi) esaurita. O Giuseppe Conte riesce, da qui a poche settimane, a rilanciare il governo, o sarà meglio prenderne atto. L’accelerazione del Nazareno arriva attraverso le parole di Goffredo Bettini, il dirigente dem che per primo, ad agosto, sul Corriere aveva aperto alle nozze con il M5S, intervistato da Maria Latella e Simone Spetia a 24Mattino, su Radio24. «Non possiamo stare sospesi ogni giorno a Di Maio o a Renzi», sprona l’ex senatore e parlamentare europeo e chiede che il premier a gennaio sottoponga l’esecutivo a una «verifica».

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Meloni presenta risoluzione contro il Mes: “Spero che pure il M5s la voti”

lunedì, Dicembre 9th, 2019

Andrea Pegoraro

Una risoluzione parlamentare per chiedere al governo di non firmare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).

Verrà presentata mercoledì alla Camera da Fratelli d’Italia, la stessa giornata in cui l’esecutivo presenterà la sua risoluzione a favore del fondo salva-stati.

“Confido che molti grillini la votino – sottolinea la leader di Fdi -. Spero che ci sia ancora qualcuno nei 5 Stelle disponibile a non svendere tutto quello che ha detto per anni e si ribelli”. Giorgia Meloni propone ai gruppi di Lega e Forza Italia di sottoscrivere un documento comune per impegnare la maggioranza a non sottoscrivere il Mes.

Ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha accusato l’opposizione di fare terrorismo sul Mes a scopi elettorali e in questo Meloni è convinta delle sue idee. Tanto è vero che oggi sarà a Bruxelles con tutti i parlamentari di Fdi per sottolineare con forza che il partito non è disposto a farsi prendere in giro su una questione così importante. In un’intervista alla Stampa, l’ex ministro auspica che qualcuno risponda alle sue osservazioni, riassumibili in alcune domande. “È vero o non è vero che con la riforma il Mes diventa sempre più un fondo salva-banche? – chiede la deputata -. È vero o no che chi accede a fondo potrebbe essere costretto a ristrutturare il suo debito? È vero o no che questa ipotesi potrebbe rendere meno appetibili i titoli di Stato italiani?”.

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L’economia tedesca sta arrancando. E ora anche l’Italia rischia

lunedì, Dicembre 9th, 2019

Andrea Muratore

Sono mesi sempre più problematici per l’economia della Germania, sempre più fiacca e intrappolata nel circolo vizioso della stagnazione produttiva e dell’assenza di vere prospettive di rilancio. L’estremizzazione del modello fondato su svalutazione dei fattori interni (soprattutto il lavoro), mercantilismo monetario e focus pressoché totale sulle esportazioni ha dapprima ridotto le prospettive di sviluppo del mercato interno e, più recentemente, causato contraccolpi dopo che il surriscaldamento delle tensioni commerciali mondiali ha iniziato a minare la posizione di economia export-led di Berlino.

E se per la seconda metà del 2019 si attendevano, perlomeno, minimi rasserenamenti, le statistiche ufficiali hanno riportato nuovamente un clima pessimistico. Stando a quanto riportato dai più recenti dati dell’ufficio di statistica tedesco, la produzione industriale della Germania è calata ad ottobre dell’1,7% contro una previsione di una crescita dello 0,1%. Il calo della produzione sull’anno precedente è del 5,3% contro una previsione del 3,6%. Non è il primo dato negativo sulla condizione produttiva tedesca e verosimilmente non sarà l’ultimo.

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Salvini – Gualtieri, sarà duello tv

lunedì, Dicembre 9th, 2019
Salvini/Gualtieri
Salvini/Gualtieri

Matteo Salvini sfida Roberto Gualtieri a un confronto tv sugli asili nido gratis e il ministro dell’Economia accetta. Nel corso di Mezz’ora in più il ministro aveva parlato di una misura prevista dalla manovra, per cui “gli asili nido saranno sostanzialmente gratuiti per la stragrande maggioranza dei cittadini italiani”.

Ospite subito dopo di lui, il leader leghista si mostra piuttosto scettico: “Tutto quello di cui parla Gualtieri è stato rinviato. Dice che accadrà, forse, a giugno, luglio, ottobre. Pure le clausole dell’Iva, che sembrano scomparse, ci saranno anche nel 2021 e nel 2022. L’unica cosa che accadrà dal primo gennaio, secondo il ministro – afferma il leader leghista – è che la stragrande maggioranza dei papà e delle mamme manderà gratis i propri figli all’asilo. Secondo me è una fesseria, è priva di fondamento. Comunque sono disponibile a un confronto tv a gennaio, così vediamo se è vero oppure è una bufala. O hanno trovato i soldi sotto i funghi o è una balla spaziale”.

“Matteo Salvini farebbe bene a documentarsi meglio: in manovra bonus asili nido a 3000 euro (e 2500 per famiglie da 25.000 a 40.000 Isee). In più 2,5 miliardi per la costruzione di nuovi asili. Ci vediamo a gennaio” scrive su Twitter il ministro Gualtieri. “In questo modo – scrive in un secondo tweet allegando le foto della norma – il bonus aumenta e consentiamo di coprire le spese per l’asilo nido al 90% della popolazione Isee”. 

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