Archive for Marzo 10th, 2020

COMUNICATO STAMPA:ACCESSI SOLO SU PRENOTAZIONE IN COMUNITA’ A ROVERETO

martedì, Marzo 10th, 2020

Il presidente della Comunità Stefano Bisoffi ha disposto un avviso per comunicare che gli accessi saranno accessibili solo previa prenotazione.

“Desideriamo informare i nostri cittadini  che al fine di poter adempiere alle ordinanze emanate in tema di Coronavirus, con particolare riferimento alle necessità di poter garantire le misure di sicurezza tra le persone, da martedì 10 marzo gli accessi agli uffici della Comunità della Vallagarina saranno consentiti esclusivamente su prenotazione. A tal fine i riferimenti utili e reperibili sono sul sito: www.comunitadellavallagarina.tn.it

Il nostro centralino che risponde al numero 0464 484211 sarà a disposizione per ogni informazione.”

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Comunicato stampa: Deltaplano e parapendio alle prese con il coronavirus

martedì, Marzo 10th, 2020

L’emergenza sanitaria che stringe l’Italia e i conseguenti provvedimenti sanitari stanno influenzando anche l’attività di volo libero in deltaplano e parapendio. In pratica due manifestazioni che avrebbero dovuto aprire la stagione sono state cancellate o sospese. Una terza confermata, ma con riserva.

Annullata la Flory Cup e sospeso il Trofeo Malanotte, rispettivamente per il volo in parapendio e quello in deltaplano. Nel primo caso la manifestazione avrebbe dovuto tenersi dal 26 al 29 marzo nello splendido scenario della Valle San Floriano, frazione di Marostica (Vicenza) e organizzata da Aero Club Blue Phoenix Parapendio.

Al momento della cancellazione già 105 piloti, compresa una nutrita schiera di ragazze, avevano confermato la loro presenza e la lista di attesa si dilungava ad altri 180 piloti circa di trentadue nazioni. Resteranno tutti a casa, disciplinatamente.

La stessa sorte è toccata ai piloti che si apprestavano il 4 e il 5 aprile a partecipare al Trofeo Malanotte presso l’Aviosuperficie Alpi Marittime in località Pianfei (Cuneo). Lo scorso anno era stata la meteo avversa a costringere gli organizzatori del grande meeting di deltaplano ad annullare l’evento. Quest’anno ci ha pensato il Covid-19, ma i piloti del Delta Club Mondovì ci riproveranno non appena la situazione volgerà al meglio.

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Coronavirus, Lombardia e Veneto: «Tutto chiuso per due settimane tranne alimentari e farmacie»

martedì, Marzo 10th, 2020

Tutti i «12 sindaci della Lombardia mi hanno incaricato di rivolgermi al governo per chiedere un ulteriore irrigidimento delle misure, con la chiusura delle attività commerciali non essenziali e il trasporto pubblico locale»»: così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in diretta tv, ha spiegato che si tratta di «un’ipotesi che presenteremo al governo» oggi a poche ore dall’estensione della zona a rischio a tutta l’Italia . Sulla stessa linea anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Piuttosto che protrarre un’agonia che dura mesi, credo sia meglio arrivare a una chiusura totale, così da bloccare definitivamente il contagio. È una linea di pensiero che sta girando e penso che se ne parlerà anche oggi, perché è fondamentale isolare il virus, e più rallentiamo la velocità di contagio e più respiro diamo alle nostre strutture sanitarie».

Il fronte caldo resta la tenuta del sistema ospedaliero, che ormai è quasi al limite. La sanità lombarda si sta attrezzando per nuovi letti di terapia intensiva ma «stiamo arrivando ai limiti massimi», ha avvertito Fontana, precisando che si potrà aspettare «qualche giorno, forse una settimana» in cui si potrà «dare una risposta adeguata a tutti. Ma bisogna fare in modo che il numero di chi si infetta inizi a ridursi». Nel frattempo, si stanno cercando anche nuovi spazi: «Ci sono ospedali», da poco chiusi, «che possono essere riqualificati» e anche «la Fiera di Milano ha già dato disponibilità per spazi».

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Coronavirus, anche i giovani in terapia intensiva: 18enne intubato a Milano

martedì, Marzo 10th, 2020

“Siamo sotto pressione, ma non è uno scenario di guerra e se volete aiutarci restate a casa“: in sintesi è questo il messaggio di Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare e generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Il dottore tranquillizza poi sull’allarme dei giovani positivi al coronavirus “intubati” circolato negli ultimi giorni: “Abbiamo 27 persone in terapia intensiva, sei sono guariti e ce n’è uno di 18. Ma uno solo”.

Al San Raffaele “noi trattiamo il ragazzo di 18 anni che ho intubato io lunedì mattina personalmente esattamente come l’uomo o la donna di settant’anni che ha la stessa patologia. E’ probabile che l’uomo o la donna di settant’anni faccia più fatica a guarire ed è proprio per questo che su di loro siamo tutti chiamati a esprimere il massimo della qualità della cura, perché sono comunque vite umane che dobbiamo salvaguardare”, ha sottolineato Zangrillo.

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Coronavirus, cosa si può fare e cosa è vietato in tutta Italia fino al 3 aprile

martedì, Marzo 10th, 2020

Per fronteggiare l’emergenza coronavirus il governo ha deciso l’estensione a tutt’Italia delle “aree a contenimento rafforzato“, che nella notte tra sabato e domenica erano state decretate per la Lombardia e altre 14 province del Nord. Nel decreto “Io resto a casa” non c’è un esplicito divieto di uscire di casa, ma è consentito soltanto per esigenze lavorative, sanitarie o di sussistenza. Per rendere tutto ancora più chiaro ecco le risposte alle domande che in queste ore si stanno ponendo gli italiani.

Devo restare blindato a casa e non uscire più per un mese?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

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Come ai tempi del terrorismo. Non c’è bisogno di una dittatura ma di fermezza

martedì, Marzo 10th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Il governo ha deciso ieri sera di applicare a tutta Italia il decreto dell’8 marzo. La zona rossa viene estesa a tutta la penisola. Era doveroso farlo. Ma occorre che sia una zona rossa vera, cioè controllata dall’esercito e da tutte le forze dell’ordine, le quali debbono impedire gli spostamenti salvo casi eccezionali: non salvo autocertificazioni. La collaborazione dei cittadini è fondamentale, ma non va chiesta: va imposta.
Contro il Coronavirus non abbiamo ancora né un vaccino né farmaci specifici. Abbiamo però un dato di esperienza reale: in Cina, dove il virus è nato e dove si è imposto un isolamento vero, il contagio è sceso fino quasi ad azzerarsi. Anche nella zona rossa che era stata imposta a Codogno e dintorni i contagi erano in calo: ma il decreto di domenica ha sciaguratamente equiparato quella zona, ancora a rischio, al resto della Lombardia.
Come in Cina: bisogna fare come hanno fatto in Cina.

Ho detto queste cose ieri mattina a Radio 24 e mi è stato obiettato che in Cina c’è una dittatura e là si possono fare cose che qui da noi non si possono fare. Ho ricordato allora una frase di Andreotti all’epoca delle Brigate Rosse, sequestro Moro: “Sbaglia chi crede che una democrazia non possa e anzi non debba essere dura, quando occorre”. L’Inghilterra è una grande democrazia ma in tempo di guerra Churchill impose lacrime e sangue per vincere la guerra. Per dire come le “forti raccomandazioni” del decreto di domenica non possano – da sole – bastare, si pensi a quanto ha detto ieri sera al Tg4 Jole Santelli, governatrice della Calabria: ha detto che le risultano almeno diecimila arrivi dal Nord a partire da domenica, ma sono solo duemila quelli che si sono auto denunciati e messi in quarantena.

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Coronavirus, il Cnr: “Picco dell’epidemia fra 10 giorni”

martedì, Marzo 10th, 2020

di VERONICA PASSERI

Roma, 10 marzo 2020 –  I guariti dal Coronavirus sono sempre di più, ma l’epidemia non ha ancora raggiunto il picco che potrebbe avvenire tra «una settimana, dieci giorni»: per questo è fondamentale rispettare le misure di contenimento. Lo spiega Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm).
I contagi aumentano ma anche le guarigioni, qual è la situazione?
«Il numero dei guariti aumenta sempre più e ad oggi è quasi il doppio dei deceduti. La Protezione Civile ha implementato uno strumento simile a quello della John Hopkins per la situazione italiana. Si vede come la curva delle guarigioni aumenti sempre più. Questa è una buona notizia perché i guariti è come se fossero vaccinati, ovvero hanno acquisito l’immunità e quindi iniziano a creare una barriera ulteriore alla diffusione del virus. È la cosa che succede in ogni epidemia, chi guarisce interrompe la catena di trasmissione. Se io sono infetto e ho accanto due persone guarite si abbassa il tasso di trasmissione del virus».
Quando potremo vedere se le misure più rigide adottate per il contenimento del virus hanno funzionato?
«In un sistema piccolo, come potevano essere gli 11 comuni della zona rossa iniziale, in due settimane abbiamo visto un calo dei contagi. E’ chiaro che, non essendo riusciti a rendere a compartimenti stagni quelle zone e siccome il virus era già in giro, forse da fine gennaio, un beneficio ci sarà ma l’impatto sarà più lento. Guardando i trend di crescita dei contagi vediamo che dobbiamo arrivare ancora al picco, alla massima intensità. E’ azzardato fare una stima ma credo che i contagi cresceranno ancora per un’altra settimana, dieci giorni».
Perché in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, i positivi sono stati di più?

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Prove di rimbalzo per le Borse, il petrolio si risolleva dai minimi. I listini asiatici chiudono in positivo

martedì, Marzo 10th, 2020

Prove di rimbalzo per le Borse martedì 10 marzo con il petrolio che si risolleva dai minimi toccati nel lunedì nero dove aveva perso fino al 30%. I listini asiatici hanno chiuso in leggero rialzo, con Tokyo a +0,85% e Shanghai che continua la sua fase positiva.

Le cause del tracollo
A tenere sotto scacco i mercati sono due elementi. Il primo, ovvio, è legato al dilagare del coronavirus: questo pone infatti sempre più dubbi sull’andamento dell’economia globale. Ormai nessuno azzarda previsioni definitive, ma gli economisti stanno tutti tagliando le stime sulla crescita globale: per l’Eurozona ormai le ultime previsioni per il 2020 vanno dallo 0,4% di Ing allo 0,6% di Bank of America, per gli Usa si va da 1,2% a 1,6%. Il timore generale è che l’economia globale non si muoverà più a “V” come si pensava fino a pochi giorni fa (forte calo e forte ripresa una volta terminata l’emergenza virus), ma a “L” (forte calo e nessuna ripresa dopo).

Ma dallo scorso weekend a questo si è aggiunto un motivo ulteriore, che ha aggravato il crollo dei mercati lunedì e che li mantiene nervosi anche oggi: la guerra petrolifera tra Arabia Saudita e Russia dopo il fallimento dell’Opec Plus per volontà russa e la conseguente risposta dell’Arabia che invece di tagliare la produzione l’ha aumentata. Una guerra che non solo fa cadere il prezzo del petrolio, ma che rischia di mettere in crisi soprattutto le aziende del settore più indebitate.

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Borse oltre la pericolosa barriera del -20%. Ora siamo in fase Orso, che vuol dire?

martedì, Marzo 10th, 2020

di Vito Lops

Il coronavirus affonda le Borse europee: è panico sui mercati

Dal 19 febbraio Piazza Affari ha perso il 27 per cento. Il listino milanese è «mal» accompagnato in questa classifica nera. Rispetto ai recenti picchi Francoforte e Parigi hanno perso il 23 per cento. Londra il 22 per cento. Si tratta di un ribasso corale e globale che ha portato nelle ultime settimane la capitalizzazione dei listini azionari mondiali a depauperarsi per oltre 5mila miliardi di dollari. Rispetto ai picchi di periodo anche Wall Street è vicina a sfondare al ribasso la soglia del 20 per cento. Rispetto al picco del 19 febbraio l’indice S&P 500 ha perso il 19 per cento.

IL CROLLO DELLE PIAZZE FINANZIARIE

Le variazioni dei principali indici dai massimi dell’anno

INDICE MASSIMO RECENTE DATA MASSIMO RECENTE ULTIMO PREZZO 9 MARZO 2020 VAR%
Italia25.47819 feb. 202018.476 -27 -27
Francia6.11119 feb. 20204.708 -23 -23
Germania13.78919 feb. 202010.625 -23 -23
Spagna10.08419 feb. 20207.709 -24 -24
Regno Unito7.67517 gen. 20205.966 -22 -22
Grecia94924 gen. 2020593 -37 -37
Stati Uniti3.38619 feb. 20202.754 -19 -19
Stati Uniti Nasdaq9.81719 feb. 20208.016 -18 -18
Brasile119.52823 gen. 202087.998 -26 -26
Russia1.64720 gen. 20201.258 -24 -24
Cina Shanghai41.95314 gen. 202035.635 -15 -15
Giappone24.08420 gen. 202019.699 -18 -18
Cina Hong Kong29.05617 gen. 202025.040 -14 -14

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Che succede in America
Anche la Borsa Usa – la più importante al mondo – è quindi vicina a oltrepassare la pericolosa soglia del 20 per cento. Si tratta di un livello molto importante perché per il mondo degli investitori segna la linea di demarcazione tra una correzione fisiologica (e a volte per certi versi anche sana) e l’ingresso nel cosiddetto mercato Orso, l’opposto del Toro.
Ma è davvero così funesta questa soglia o si tratta solo di una convenzione arbitraria tra addetti ai lavori?

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Coronavirus mondo, funzionario Bce positivo al test. Contagio in più di cento Paesi

martedì, Marzo 10th, 2020

La Cina ha registrato altri 17 decessi collegati al coronavirus, portando il conto dei morti nel mondo oltre quota 4.000, a 4.012, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Il contagio, partito dalla Cina, ha ormai toccato oltre 100 Paesi, causando più di 110mila casi di infezione. Ma mentre in Cina e Corea del Sud i contagi continuano a diminuire, nel resto del mondo, la mappa “rossa” del coronavirus si amplia. 

Positivo al test funzionario della Bce

Un dirigente della Banca centrale europea è risultato positivo al coronavirus. Lo ha annunciato un portavoce della stessa Bce su Twitter. I funzionari che potrebbero essere stati in contatto con lui rimarranno a casa in auto-isolamento, ha aggiunto il portavoce. La banca sta effettuando una profonda sanitarizzazione degli uffici potenzialmente coinvolti dal contagio. Ieri era stato effettuato un test su vasta scala chiedendo ai dipendenti di lavorare da casa pur assicurando la piena operatività dell’istituzione.

La Cina ha registrato altri 17 decessi collegati al coronavirus, portando il conto dei morti nel mondo oltre quota 4.000, a 4.012, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Il contagio, partito dalla Cina, ha ormai toccato oltre 100 Paesi, causando più di 110mila casi di infezione. Ma mentre in Cina e Corea del Sud i contagi continuano a diminuire, nel resto del mondo, la mappa “rossa” del coronavirus si amplia. 

Minimo storico in Cina. La prima visita a Wuhan di Xi Jinping

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