Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, studio su Nembro: «Il numero vero di morti è almeno 4 volte quello ufficiale» | English version

giovedì, Marzo 26th, 2020

di Claudio Cancelli *Luca Foresti**

Coronavirus, studio su Nembro: «Il numero vero di morti è almeno 4 volte quello ufficiale» | English version

A Nembro le strade quasi deserte, il traffico assente, uno strano silenzio è interrotto talvolta dalla sirena di un’ambulanza che trasporta con sé l’ansia e la preoccupazione che riempiono i cuori di tutti in queste settimane. A Nembro ciascun membro della comunità riceve continuamente notizie che non avrebbe mai voluto sentire, ogni giorno si perdono persone che facevano parte delle nostre vite e della nostra comunità. Nembro, in provincia di Bergamo, è il comune più colpito dal Covid-19 in rapporto alla popolazione. Non sappiamo esattamente quante persone siano state contagiate, ma sappiamo che il numero dei morti ufficialmente attribuiti al Covid-19 è 31.

Siamo due fisici: uno diventato imprenditore nella sanità, l’altro sindaco, in stretto contatto con un territorio molto coeso, in cui ci conosciamo l’un l’altro: abbiamo notato che qualcosa in questi numeri ufficiali non tornava e abbiamo deciso — insieme — di fare una verifica. Abbiamo guardato la media dei morti nel comune degli anni precedenti, nel periodo gennaio – marzo. Nembro avrebbe dovuto avere — in condizioni normali — circa 35 decessi. Quelli registrati quest’anno dagli uffici comunali sono stati 158. Ovvero 123 in più della media.

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Coronavirus, Conte e l’Aula semideserta: disinfettanti ovunque e deputati distanti: «Abbiamo fatto quello che potevamo, pronti altri 25 miliardi»

giovedì, Marzo 26th, 2020

di Aldo Cazzullo

Coronavirus, Conte e l'Aula semideserta: disinfettanti ovunque e deputati distanti: «Abbiamo fatto quello che potevamo, pronti altri 25 miliardi»

Un deputato su sei. L’accordo è questo: per garantire la rappresentanza dei vari partiti, e pure la distanza di sicurezza. A occhio, sono anche meno. Camera semideserta. Non è tempo di guerra, ma di epidemia. Piazza Montecitorio vuota e zitta. Presidio dei carabinieri. Infermieri in tuta, guanti e mascherina prendono la temperatura a chi entra. Chiusa la buvette, anche qui neanche un caffè; chi vuole può chiedere un cestino da viaggio con due panini, una bottiglietta d’acqua e una mela; una ventina di onorevoli si prenotano. A ogni ingresso, a ogni porta, a ogni ascensore un dispenser di disinfettante, ogni parlamentare ha poi in dotazione la sua boccettina personale. Ognuno ha ricevuto una mail e un whatsapp: chiunque abbia sintomi non venga alla Camera e chiami il medico; chiunque abbia avuto contatti con un positivo lo comunichi immediatamente.

Quattro deputati hanno il virus – Claudio Pedrazzini del gruppo misto, Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Anna Ascani e Luca Lotti del Pd -, la Camera non può diventare un focolaio, a maggior ragione oggi che finalmente parla Conte. Il presidente del Consiglio non ha la pochette e ha qualche filo bianco tra i capelli nerissimi. Un commesso in mascherina verde e guanti bianchi gli porge il microfono. Mascherina e guanti anche per i deputati, li toglieranno solo per parlare. Dieci minuti di ritardo, il tempo di ascoltare il bollettino quotidiano, sempre drammatico ma oggi un po’ meno. Conte parte bene, accorato, cita i camion militari che portano via i morti, esprime la solidarietà ai familiari, si unisce all’applauso dell’aula, il momento più significativo della seduta, che dura due minuti. I restanti quaranta filano via noiosetti. Conte proprio non ce la fa a rinunciare al linguaggio forense, al «percorso normativo volto a contemperare», al «porre in atto», all’«intervento legislativo in corso di elaborazione».

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Coronavirus, non dobbiamo mollare troppo presto

giovedì, Marzo 26th, 2020

di Paolo Mieli

Prepariamoci. La storia delle epidemie insegna che il momento critico è quello in cui i decessi iniziano a diminuire, l’autorità pubblica si compiace per lo scampato pericolo, la tensione si allenta e molte persone pensano che sia giunta l’ora di tornare alla vita precedente. Ogni volta, dalla «peste» di Atene nel V secolo a.C. a quella «antonina» del 165 d.C . alla «morte nera» del Trecento, all’epidemia del 1630 descritta da Alessandro Manzoni, fino alla «spagnola» che accompagnò la fine della Prima Guerra Mondiale causando un numero di morti superiore a quello del conflitto, sempre, dicevamo, la prima fase del contagio si è conclusa con una tregua di qualche settimana al termine della quale è seguita una seconda ondata virale, talvolta più aggressiva della precedente. È in quel momento, quello della diminuzione dei morti e della successiva «tregua», che si vede se c’è una classe dirigente all’altezza della situazione o se invece, come spesso è accaduto nei secoli passati, al timone ci sono capi in cerca di popolarità i quali, per assecondare la voglia generale di rilassamento, concedono l’agognata libertà. Una libertà di muoversi che, a ogni evidenza, può consentire ripresa e nuova diffusione di un virus di cui, tra l’altro, si sa ancora pochissimo.

In fondo, nonostante i progressi della scienza, per combattere il Covid-19 stiamo applicando, certo in modo più sistematico, lo stesso criterio a cui intuitivamente si era fatto ricorso negli ultimi tremila anni: quello di isolare il più possibile singoli e nuclei familiari gli uni dagli altri. La novità è che oggi possiamo disporre di farmaci e altri ne individueremo (per i vaccini ci vorrà almeno un anno o anche qualcosa di più) che ci consentono di limitare le morti. In passato furono nell’ordine della metà della popolazione investita dal morbo, oggi in quello tra il 2 e il 4 per cento. Ma se si interrompesse l’autoisolamento prima del tempo verrebbe vanificato lo sforzo delle ultime due settimane e l’ammontare dei decessi sarebbe comunque impressionante.

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Draghi: «Coronavirus, siamo in guerra. Non possiamo esitare, il costo potrebbe essere irreversibile»

giovedì, Marzo 26th, 2020

di Ivo Caizzi

Draghi: «Coronavirus, siamo in guerra. Non possiamo esitare, il costo potrebbe essere irreversibile»

BRUXELLES — L’ex presidente della Bce Mario Draghi in un articolo sul Financial Times, titolato «Stiamo affrontando una guerra contro il coronavirus e dobbiamo mobilitarci di conseguenza», ha appoggiato la necessità di una linea finanziaria espansiva per affrontare i gravi contraccolpi economici provocati dall’emergenza Covid-19. Draghi, tradizionale sostenitore della stabilità dei conti pubblici nazionali, stavolta condivide che questa catastrofe eccezionale impone la necessità di spesa degli Stati perché le «guerre – il precedente più rilevante – erano finanziate aumentando il debito pubblico». Di fronte a una «inevitabile recessione profonda», l’ex presidente della Bce afferma che «bisogna proteggere la popolazione dalla perdita dei posti di lavoro», e difendere «la capacità produttiva con immediati sostegni di liquidità». «Di fronte a circostanze non previste un cambio di mentalità è necessario in questa crisi come lo sarebbe in tempi di guerra. Lo shock che ci troviamo ad affrontare non è ciclico. La perdita di reddito non è colpa di chi la soffre. Il costo dell’esitazione potrebbe essere irreversibile. La memoria delle sofferenze degli europei negli anni 1920 sono un ammonimento». Per questo occorre che i «Paesi mobilitino il loro intero sistema finanziario senza rinvii».

Proprio giovedì il summit dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea, in teleconferenza, deve superare le divisioni su come affrontare le conseguenze economiche del coronavirus. Il presidente belga del Consiglio europeo, Charles Michel, ha anticipato che i 27 leader stanno preparando una «strategia di stimolo simile al piano Marshall», orientata a «mobilitare i fondi dell’Ue nel quadro del bilancio europeo».

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Vaticano, prelato residente a Santa Marta (dove abita il Papa) positivo al coronavirus

giovedì, Marzo 26th, 2020

Un monsignore italiano in servizio presso la Segreteria di Stato vaticana è risultato positivo al coronavirus e portato in ospedale. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ansa. Il prelato vive da tempo a Casa Santa Marta, la stessa residenza vaticana dove abita papa Francesco: per l’edificio e i suoi abitanti sono state adottate le misure di prevenzione previste dai protocolli. Si tratterebbe del quinto contagiato dal Covid-19 in Vaticano. 

Salgono quindi a cinque i casi di positività Oltretevere. Martedì il Vaticano aveva ufficializzato la situazione: “Allo stato attuale sono quattro i casi di positività al coronavirus riscontrati: oltre al primo di cui si è data precedentemente notizia, si tratta di un dipendente dell’Ufficio Merci e di due dipendenti dei Musei Vaticani”, aveva detto il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni.

“Le quattro persone erano state poste in isolamento in via cautelativa prima che risultassero positive al test e il loro isolamento dura ormai da oltre 14 giorni; attualmente sono in cura in strutture ospedaliere italiane o presso la propria abitazione”, aveva spiegato. Anche mercoledì papa Francesco è tornato sul Covid-19: in tempo di pandemia va rilanciato il “Vangelo della vita”, poiché per la Chiesa la difesa della vita “non è un’ideologia”, bensì “una realtà umana che coinvolge tutti i cristiani”.

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Coronavirus, Conte alla Camera: «Combattiamo nemico invisibile e insidioso»

mercoledì, Marzo 25th, 2020

di Valentina Santarpia

Coronavirus, Conte alla Camera: «Combattiamo nemico invisibile e insidioso»

«Stiamo combattendo un nemico invisibile e insidioso che entra nelle nostre case, ci ha imposto di ridefinire le relazioni interpersonali, ci fa dubitare di mani amiche». È la premessa che fa il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera sulle iniziative assunte dal governo per fronteggiare l’emergenza derivante dal diffondersi dell’epidemia da Covid-19.«Il governo ha agito con la massima determinazione, con assoluta speditezza», dice il premier, mettendo subito in chiaro che nonostante le difficoltà di una situazione senza precedenti dall’ultima guerra mondiale, non ci sono tentennamenti nell’azione politica. Il presidente del Consiglio sottolinea che «la diffusione dell’epidemia ha innescato una crisi senza precedenti che sta esponendo il nostro Paese a una prova durissima», che ha costretto tutti a nuove «abitudini di vita», «con un impatto negativo sul sistema produttivo. «Sono giorni terribili per la comunità nazionale – ha rimarcato -. Ogni giorno decessi, è un dolore che si rinnova costantemente per la nostra comunità».

Il premier ha quindi rivolto un pensiero alle famiglie delle vittime, suscitando un lungo applauso dell’Aula: «A loro va la nostra commossa vicinanza».

Il confronto con le Regioni e con il Parlamento
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Dantedì, gli studenti leggono la «Divina Commedia»

mercoledì, Marzo 25th, 2020
Il video realizzato dalle classi III C e III H dell’Istituto Statale V. Gassman di Roma per l’«edizione zero»: alle 12 del 25 marzo studenti e cittadini invitati a leggere l’Alighieri – Ministero dell’Istruzione /Corriere Tv
Il 25 marzo si celebra il Dantedì, istituito a partire dalla proposta di Paolo Di Stefano sul «Corriere della Sera» del 18 giugno 2017 e sostenuta dal nostro giornale. Questo 25 marzo 2020, data individuata come inizio del viaggio della «Divina Commedia», per iniziativa del governo su proposta del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, si celebra dunque per la prima volta Dante. Per l’emergenza coronavirus le iniziative sono tutte digitali. Il Mibact e il Ministero dell’Istruzione hanno invitato gli italiani, alle 12, a leggere l’Alighieri e a riscoprire i versi della «Commedia». Hanno partecipato gli studenti nelle lezioni a distanza, e i cittadini che hanno voluto prendere parte all’iniziativa. Altre pillole, letture in streaming, performance online per tutto il giorno. Gli hashtag ufficiali sono #Dantedì e #ioleggoDante.
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Coronavirus, Cacciari: “Dopo l’emergenza Draghi premier è soluzione logica, ma non avverrà”

mercoledì, Marzo 25th, 2020

L’unità tanto invocata per combattere il coronavirus servirà, secondo Massimo Cacciari, soprattutto quando sarà finita l’epidemia: “Di fronte allo scenario catastrofico che si aprirà, sarebbe logico un governo con una grande coalizione”, dice il filosofo in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital, “e l’uomo più adatto per condurre una manovra così radicale con il massimo appoggio possibile dei Paesi europei sarebbe senza dubbio Mario Draghi. Ma non avverrà, anche se gli appelli di Mattarella mi pare di capire che vadano in quella direzione”.

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Coronavirus, l’ingegnere Fracassi: “Le maschere da sub salvano vite. Donatele e le trasformiamo”

mercoledì, Marzo 25th, 2020

L’ingegnere e inventore Cristian Fracassi parla a Circo Massimo di Radio Capital delle maschere subacquee trasformate grazie a stampanti in 3D in maschere respiratorie. Fracassi, fondatore di Isinnova, ha ricevuto la visita di Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, che gli ha proposto di lavorare al progetto. E ora il progetto è decollato. “Favero è venuto a trovarci in Isinnova e ci ha fatto una lezione di anatomia poi in dieci ore le abbiamo messe a punto. La prima sperimentazione è stata nell’ospedale di Chiari, poi agli Spedali Civili sempre a Brescia. Sì, si può dire che abbiamo salvato delle vite, anche se non siamo medici ci stiamo provando.

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Coronavirus: Borrelli febbricitante, sospesa conferenza stampa delle 18. Morti altri 4 medici

mercoledì, Marzo 25th, 2020

Continua a salire il bilancio dei medici deceduti per l’epidemia di Covid-19. Oggi in Italia, secondo quanto fa sapere la Federazione nazionale degli ordini dei medici, si registrano altri quattro decessi. Si tratta di Calogero Giabbarrasi, medico di famiglia di Caltanissetta; Renzo Granata, medico di famiglia di Alessandria; Ivan Mauri, anch’egli medico di famiglia, di Lecco, e Ivano Garzena, odontoiatra di Torino. Garzena è il primo odontoiatra deceduto per Covid ed aveva 49 anni. Il totale sale così a 29 decessi dall’inizio dell’epidemia. Sono però i medici di famiglia ad essere più esposti al rischio contagio: i dati della federazione di categoria rivelano infatti che il 50 per cento dei deceduti era un medico di base.

Intanto questa mattina il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili e, a scopo precauzionale, ha lasciato la sede del Dipartimento. A causa di questa lieve indisposizione, comunica la Protezione Civile, a partire da oggi, fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus delle ore 18 è sospesa. Il Dipartimento della Protezione Civile, continuerà a garantire la massima operatività e, anche per il tramite dell’Ufficio Stampa, a diffondere le informazioni disponibili sull’emergenza in atto. L’aggiornamento dei dati di dettaglio sul monitoraggio sanitario in Italia, verrà fornito attraverso un comunicato stampa che sarà diffuso alle ore 18.

LA MAPPA DEL CONTAGIO NEL MONDO

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