“Posso uscire?”, “Posso lavorare?”: tutto quello che c’è da sapere nel paese chiuso per coronavirus
martedì, Marzo 10th, 2020di ALESSANDRA ZINITI
Le limitazioni previste dai due decreti firmati sabato notte dal premier Giuseppe Conte per la Lombardia e le 14 province del nord, ora estesi a tutta Italia sono già in vigore. Tanti i dubbi interpretativi. Ecco una guida su alcuni degli interrogativi che i cittadini si pongono.
Dove valgono le restrizioni?
In Lombardia e in altre 14 province di Piemonte, Emilia, Veneto e Marche Piemonte. Dalla mattina del 10 marzo anche nel resto d’Italia.
Coronavirus, spostamenti e autocertificazione: ecco come funziona
di CRISTINA NADOTTi
Chi vive in Emilia Romagna è bloccato in zona rossa?
No, non esistono più le zone rosse come quelle degli undici Comuni del
Lodigiano e di Vò in Veneto. E’ stata istituita una zona arancione con
l’intera Lombardia e 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio
Emilia, Rimini in Emilia Romagna , Pesaro e Urbino nelle Marche,
Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli in Piemonte,
Padova, Treviso e Venezia in Veneto. Ci sono limitazioni agli
spostamenti ma non c’è un divieto assoluto come era per le zone rosse.
È possibile entrare e uscire?
Sì, per motivi di salute o di lavoro. E basta un’autocertificazione.I pendolari possono continuare ad andare al lavoro?
Gli spostamenti in entrata e in uscita, ma anche all’interno della zone
arancione, sono consentiti solo per motivi di lavoro, motivi di salute
comprovati da un certificato medico, dunque
per una visita o una terapia e per stato di necessità, come ad esempio
ci si potrà muovere in assenza di farmaci o generi alimentari. Le
giustificazioni degli spostamenti potranno
essere attestate con autodichiarazione attraverso la compilazione di
moduli fornite dalle forze di polizia incaricate dei controlli.