Archive for Settembre, 2020

Elezioni regionali 2020, il Pd brinda solo. Sconfitto il patto con i 5 Stelle

martedì, Settembre 22nd, 2020

di RAFFAELE MARMO

Nicola Zingaretti ha sicuramente buoni motivi per festeggiare. A rischio era la sua leadership, ma per una serie di combinazioni per lo più non derivanti da suoi meriti, può rimanere saldo in sella. Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e il risultato della Toscana hanno salvato il Pd e il suo segretario dal rischio di una rovinosa caduta. Il paradosso, però, è che le vittorie dei democratici sono arrivate proprio laddove non c’era nessuna alleanza con i grillini. Anzi, laddove c’era aperta contrapposizione. E, al contrario, in Liguria ma anche nel collegio senatoriale del Nord Sardegna, il patto Pd-5 Stelle è stato sconfitto nelle urne.

Eppure, Zingaretti continua a sostenere la prospettiva di un accordo stretegico con il Movimento. Ma se la retorica pubblica appartiene ai riti delle dichiarazioni post-elettorali a caldo, quello che conterà davvero sarà la sostanza delle decisioni delle settimane che verranno. In che modo, insomma, lo stato maggiore del Nazareno farà valere il radicale cambio di equilibrio e di forza nella maggioranza certificato dal voto popolare?

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Elezioni regionali 2020, cambia tutto. Zaia e Toti danno le carte

martedì, Settembre 22nd, 2020

di GABRIELE CANE’

Stavolta, comunque la rigirino, non è andata bene. Ci sarà la conquista delle Marche (non poco!), il buon risultato in Valle d’Aosta, una Ceccardi che risale la china spaventando Giani in Toscana. Ci saranno buoni esiti locali. Ma tirate le somme, il bilancio del centrodestra ha un segno meno. Sia in termini assoluti, sia soprattutto in confronto alle aspettative che in politica valgono ancora di più.Sono in rosso i partiti, che non sfondano, e pure i leader che restano in una palude in cui non si capisce bene chi esca più forte degli altri, perché quasi tutti sembrano uscire un po’ più deboli di prima.

Non c’è effetto Berlusconi post San Raffaele, non c’è effetto Salvini azzoppato dalla seconda sconfitta post Papeete, ci sono chiari sintomi di crescita della Meloni che vanta il successo di Acquaroli, ma si carica sulle spalle la Caporetto di Fitto. Ora, è probabile che nulla sarà più come prima: Zaia che prende con la sua lista il triplo dei voti della Lega, sente già stretto l’abito del governatore; come Toti che ha riconquistato la Liguria.

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Zingaretti si riprende il Pd e incalza il governo dopo le elezioni

martedì, Settembre 22nd, 2020

di Maria Teresa Meli

Lo stile è quello di sempre: «C’è un leader, ma c’è anche una squadra, io amo il “Noi” e odio l’”Io”». Ma in questa serata elettorale Nicola Zingaretti non può non gustarsi anche un suo personale successo. Davanti al suo ufficio al Nazareno c’è la coda: Andrea Orlando, Dario Franceschini, Roberto Gualtieri, Beppe Provenzano e tanti altri. Lo chiama Giuseppe Conte. «Complimenti, sei stato bravissimo». Quelli che, a torto o a ragione, sono stati descritti come suoi avversari interni ora ne tessono le lodi. «Grazie Zingaretti», twitta Franceschini. «Parlare ora di congresso sarebbe lunare», fa sapere Stefano Bonaccini. «Dopo Zingaretti c’è Zingaretti», sottolinea Orlando. Sulla chat dei parlamentari del Pd circola un video del segretario con la colonna sonora di Vasco Rossi: «Io sono ancora qua». Per la verità lui in proposito non aveva dubbi: «Da una quindicina di giorni mi ero accorto che l’aria era cambiata, che c’era una grande distanza tra la realtà delle piazze e quello che leggevo sui giornali».

E ora che ha vinto e che, come rivendica orgogliosamente, «il Pd è il primo partito italiano», il segretario dem vuole passare all’incasso. Ma sempre alla sua maniera: «Nelle alleanze bisogna costruire risultati non fare ultimatum per ottenere un titolo sui giornali». E perciò Zingaretti, che i boatos continuano a dare come possibile vice premier, non vuole «cadere nel tranello del rimpasto». Lui non propone nomi: «E’ tutto nelle mani di Conte», spiega ai suoi. Ma su alcuni punti, pur con i toni morbidi che gli sono abituali, va spedito. «Chiederemo che il governo acceda al Mes e su questo confido in Conte», dice. «I decreti Salvini vanno assolutamente modificati», aggiunge. E continua a spronare l’esecutivo: «Verremo giudicati su come impiegheremo i soldi del Recovery Fund», perché se invece prevalesse «l’immobilismo, allora sarei il primo a chiedere le dimissioni del governo e le elezioni anticipate».

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Conte rivendica il risultato: «Durerò fino al 2023». Ma gli alleati già preparano il pressing su Palazzo Chigi

martedì, Settembre 22nd, 2020

di Francesco Verderami

«Durerò fino al 2023». Le urne non erano ancora chiuse che già si metteva le medaglie al collo. Conte — unico caso di vincitore che non partecipa alla competizione — ieri si è congratulato con sé stesso mentre indossava il premio per il successo del referendum ottenuto da Di Maio e quello per il risultato delle Regionali ottenuto da Zingaretti (qui tutti i risultati di Referendum e Regionali). E non c’è dubbio che il voto stabilizzi il governo, ma se è vero che le medaglie hanno due facce, l’altro risvolto della sfida elettorale impone al premier di porre attenzione di qui in avanti alle iniziative dei partiti che lo sorreggono e alle reazioni delle Camere che gli danno la fiducia.

È chiaro intanto che gli alleati andranno a Palazzo Chigi per battere politicamente cassa. Per primo Zingaretti, che è sopravvissuto al tentativo di spallata del centro-destra, a cui avrebbe certamente fatto seguito la spallata nel partito: ce n’è traccia in alcune conversazioni delle scorse settimane, quando un ministro di seconda fascia del Pd arrivò persino a compulsare il sindaco di Bari Decaro per sapere cosa volesse fare in futuro. Il segretario dem — che si è salvato ma non è ancora salvo — eviterà inizialmente di impantanarsi in una disputa sulle poltrone ministeriali. Piuttosto metterà il premier alla prova sul terreno più insidioso: sui provvedimenti. Già ieri ha iniziato a rivendicare il Mes e la modifica dei decreti Sicurezza, sui quali il Conte2 (versione giallo-rossa) ha difficoltà a sconfessare il Conte1 (versione giallo-verde). E Zingaretti non può non sapere che la sua mossa provocherà la reazione di Di Maio, che presentandosi a commentare il successo referendario ha fatto capire chi è il capo di ciò che resta del Movimento.

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Elezioni 2020, Sì in testa al referendum | Zaia e Toti in netto vantaggio in Veneto e Liguria

lunedì, Settembre 21st, 2020

Si sono chiuse le operazioni di voto per referendum, suppletive del Senato, regionali e amministrative. Dai primi intention poll, in testa il sì al referendum, mentre per le Regionali, Luca Zaia appare senza avversari in Veneto. Grande vantaggio anche per Giovanni Toti in Liguria. Si profila invece un testa a testa in Puglia tra Emiliano e Fitto: in Toscana infine Giani viene dato in leggero vantaggio sulla Ceccardi.

Intention poll di Tecné per Mediaset: ecco i risultati

21 set 16:17

Referendum, terza proiezione Rai: sì al 67,8%

In base alla terza proiezione del consorzio Opinio Italia per la Rai, il sì raggiunge il 67,8,% al referendum costituzionale. Il no si attesta al 32,2%. La copertura del campione è data al 19%. 21 set 16:05

Referendum, seconda proiezione Rai: sì al 66,7, no al 33,3%

Cresce il distacco tra i favorevoli e i contrari al referendum sul taglio dei parlamentari. Secondo la seconda proiezione Rai, basata su un campione del 9%, i sì sono cresciuti al 66,7%, i no scendono al 33,3%. 21 set 15:42

Comunali, l’affluenza provvisoria è del 62,5%

L’affluenza definitiva alle Comunali è la più alta rispetto alle altre consultazioni elettorali di questa tornata. Al momento e’ del 62,5%: il dato riguarda 240 Comuni su 606 di 15 Regioni, escluse quelle a Statuto speciale.  21 set 15:37

Affluenza Regionali: in Campania, Liguria, Puglia e Veneto al 53%

L”affluenza provvisoria per le Regionali è del 52,91%: lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno quando è stata rilevata l’affluenza in oltre 700 comuni su 1600. Il dato però prende in considerazione soltanto l’affluenza di Campania, Liguria, Puglia e Veneto, poiché nelle altre tre regioni in cui si vota per le Regionali – Valle d’Aosta, Marche e Toscana – i dati non vengono comunicati dal Ministero dell’Interno.  21 set 15:22

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Coronavirus, più di metà del territorio francese è “zona rossa”

lunedì, Settembre 21st, 2020

A causa della recrudescenza dell’emergenza coronavirus, oltre la metà dei dipartimenti francesi è ormai dichiarato “zona rossa”. Sono infatti 50 i dipartimenti, corrispondenti alla maggioranza del territorio nazionale transalpino, che sono stati dichiarati in “zona di circolazione attiva del virus“. Una classificazione che permette, tra l’altro, ai prefetti di adottare misure supplementari per bloccare l’avanzata del coronavirus.CHIUDI ✕

Spagna, in lockdown 858mila abitanti dell’area di Madrid Circa 858.000 abitanti della regione di Madrid da oggi e per i prossimi 14 giorni sono nuovamente sottoposti al lockdown: uscire di casa sarà consentito soltanto per andare al lavoro, per recarsi in farmacia e per andare a scuola. Il confinamento riguarda principalmente i quartieri e i comuni a sud della capitale spagnola: la decisione era stata annunciata venerdì dalla governatrice Isabel Diaz Ayuso dopo un incremento dei casi.

Coronavirus, posti di blocco e militari per il secondo lockdown in Israele

Coronavirus, posti di blocco e militari per il secondo lockdown in Israele

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In Israele strade presidiate da migliaia di agenti e soldati per far rispettare il secondo lockdown nazionale. Il blocco, che durerà tre settimane, coincide con il “Rosh Hashana”, il Capodanno ebraico, che solitamente porta famiglie e amici a ritrovarsi. I casi totali registrati nel Paese sono 175mila, di cui 1.169 decessi; attualmente i nuovi contagi sono circa 5mila ogni giorno, fra i tassi d’infezione più alti al mondo.

In India 87mila nuovi contagi in 24 ore Quasi 87mila nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, con altri 1.130 morti. I nuovi dati sono stati annunciati dal ministero della Salute indiano, portando l’India a più di 5,4 milioni di casi segnalati dall’inizio della pandemia. La previsione e’ che entro poche settimane supererà gli Stati Uniti, attualmente il Paese con i casi più segnalati. Le morti totali registrate in India per Covid-19 sono 87.882. Più del 60% dei casi attivi è concentrato in cinque dei 28 Stati indiani: Maharashtra, Karnataka, Andhra Pradesh, Tamil Nadu e Uttar Pradesh.

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Il centrodestra va all’attacco per smantellare le zone rosse

lunedì, Settembre 21st, 2020

Stefano Zurlo

Il premier, accorto, ha fiutato l’aria e si è inabissato. Silenzio e distanza di sicurezza dalle urne. Ma la spallata, probabile, potrebbe farsi sentire anche dalle parti di Palazzo Chigi.

Certo, tutto dipende da come finirà. Il sogno giallorosso è un pareggio, un 3 a 3 – senza contare la Valle d’Aosta – che sarebbe anzi venduto come una vittoria e rilancerebbe l’alleanza per ora riluttante fra Pd e Cinque stelle. Ma il trend generale, ben più convincente di qualche volatile sondaggio, spinge avanti il centrodestra, arrivato unito all’appuntamento delle Regionali.

L’asse Lega- Fdi- Fi dovrebbe staccare gli avversari in Veneto, dove non c’è partita e semmai i risultati servono per definire i pesi interni alla Lega e i rapporti fra Zaia e Salvini, e dovrebbe mantenere anche la Liguria: qui, caso unico, Pd e 5 stelle hanno trovato l’intesa sul nome di Ferruccio Sansa ma il distacco sembra incolmabile. E però, c’è aria di ribaltone anche nelle Marche, da molti anni feudo del centrosinistra, mentre solo la Campania di De Luca pare inespugnabile. Così, siamo 3 a 1.

Poi c’è la sfida delle sfide: la Puglia di Emiliano che sembra aver avuto un colpo di reni al fotofinish e potrebbe spuntarla e più ancora la Toscana da sempre roccaforte rossa e oggi pericolosamente in bilico. Una sconfitta a queste latitudini, mai registrata da quando esistono le regioni, sarebbe dinamite sotto la poltrona di Zingaretti e provocherebbe un terremoto in casa Pd, ma avrebbe conseguenze importanti anche sulla tenuta dell’esecutivo.

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Chiara Ferragni: “Obiettivo quotazione in Borsa. L’Italia? Paese unico. Le donne? Gli uomini non ci prendono sul serio”

lunedì, Settembre 21st, 2020

Per il gruppo che ruota intorno a Chiara Ferragni c’è la possibilità di “essere quotato in Borsa o confluire in un grande gruppo del lusso. Questo è il nostro goal ma prima dobbiamo rendere marchio e azienda appealing: con una buona redditività e un giusto rapporto qualità prezzo, oltre a una diffusione e conoscenza internazionale del marchio perché competa realmente con altri del suo stesso livello, come Chloé o Kenzo”. Lo dice a ‘Corriere Economia’ la stessa influencer spiegando come questo ”è il lavoro che abbiamo iniziato due anni fa, quando sono diventata ceo di Serendipity, dopo aver già assunto la stessa carica in Tbs, la società che gestisce The Blond Salad”.

“I numeri erano in discesa – aggiunge – ed era importante cambiare obiettivo strategico” anche grazie ad accordi “con grande attenzione ai numeri, soprattutto alla redditività di medio lungo periodo. Per questo abbiamo scelto Swinger e stiamo cercando i partner migliori su tutte le categorie merceologiche, dalle fragranze al beauty, dal ready to wear all’underwear, al bambino. O al food, dove abbiamo realizzato partnership con marchi come Oreo”.

“Nel food abbiamo un progetto rivoluzionario, ma non posso ancora parlarne. Vogliamo essere pronti con tutto per quando ci sarà la ripartenza generale dei consumi” dice anticipando anche che nel rapporto con Lancôme, del gruppo L’Oréal “a settembre 2021 ci sarà un terzo step. Il beauty è un settore dove vogliamo continuare a investire, così come negli occhiali. Anche per questo dovevamo cambiare strategia: quando tratti con colossi come L’Oréal, e lo stesso vale negli occhiali, devi dimostrare che non sei il personaggio di turno, ma la concretezza del prodotto che proponi”.

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Altro che green

lunedì, Settembre 21st, 2020

Greta è tornata. Davanti al Parlamento svedese, di venerdì, come era solita fare prima del Covid insieme agli altri attivisti di Fridays for future, il movimento che chiede un cambio di rotta su ambiente e clima. E anche in Italia sono già in calendario altri due appuntamenti, il 25 settembre e il 9 ottobre, rispettivamente la Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica e lo sciopero nazionale per il clima. Ma a un anno dalle grandi manifestazioni che hanno portato in strada migliaia di ragazzi (200mila solo a Roma il 27 settembre scorso) cosa è rimasto della grande promessa fatta dal Governo, quella cioè di puntare sul green? Il bilancio di un anno, ricostruito da Huffpost attraverso un fact checking delle principali misure messe in cantiere, dice che l’obiettivo è molto lontano.

Una premessa è d’obbligo. Covid ha ribaltato le priorità politiche di qualsiasi Paese, anteponendo le questioni della salute a tutte le altre, comprese quelle ambientali. Anche gli altri Paesi, come l’Italia, hanno quindi rivisto progetti e timing degli impegni presi prima dello scoppio della pandemia. Ma ora bisogna riprendere la questione in mano. Appena giovedì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha riesumato il suo Green Deal, provando a rilanciare entusiasmo e obiettivi con un taglio delle emissioni entro il 2030 portato dal 40% al 55 per cento. E sempre da Bruxelles è arrivata un’indicazione politica chiara: ora che è passata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria è tempo di dimostrare che l’impegno sul green verrà preso sul serio. Anche perché – e questo elemento genera un pressing sull’Italia – il 37% dei 750 miliardi del Recovery Fund andrà proprio al Green deal. 

I green bond fermi all’annuncio

I progetti che impattano sull’ambiente devono essere ovviamente finanziati. Un anno fa non c’era il Covid e quindi nemmeno il Recovery Fund, pensato proprio per sostenere la fase di ricostruzione post emergenza. Però la questione climatica era già esplosa. Erano i giorni di Greta e il Governo, il primo ottobre, annunciò la volontà di voler emettere green bond. “Vorremmo emettere green bond. Nelle emissioni ci saranno dei titoli dedicati a finanziare gli investimenti per la sostenibilità ambientale”, dichiarò allora il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Un sistema semplice per portare nelle casse dello Stato soldi da investire per progetti legati a sostenibilità, clima e questioni ambientali. I green bond non sono stati ancora emessi. E questo marca una prima incrinatura nel percorso dell’esecutivo. Altri Paesi, come la Germania e la Francia, ma anche Olanda, Belgio, Irlanda e Polonia, l’hanno fatto. E i primi riscontri dicono che l’operazione è conveniente, permette cioè di incassare facilmente. La prima emissione in Francia partiva da una stima di incasso di 3 miliardi. Ha avuto una domanda di 24 miliardi. La prima emissione di Berlino, datata 2 settembre, ha raccolto 6,5 miliardi, con richieste superiori a 30 miliardi. 

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Egitto: archeologi trovano 27 sarcofagi intatti da 2500 anni

lunedì, Settembre 21st, 2020

Sepolti più di 2.500 anni fa e da allora mai più aperti, 27 sarcofagi sono stati portati alla luce dagli archeologi in un’antica necropoli egizia.
La tomba è stata ritrovata all’interno di un pozzo in un sito sacro a Saqqara, un luogo di sepoltura attivo per più di 3.000 anni e patrimonio mondiale dell’Unesco.
La scoperta, riferisce la Bbc, è considerata dagli esperti una delle più grandi nel suo genere. Le fotografie pubblicate mostrano bare di legno ben conservate dipinte con colori vivaci e altri manufatti più piccoli. 

Egitto: archeologi trovano 27 sarcofagi intatti da 2500 anni


LA STAMPA

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