Archive for Settembre, 2020

“Salute”, online e su carta. Il contenitore più grande che svela chi siamo e perché

lunedì, Settembre 21st, 2020

Daniela Minerva

Saremo online il 22 settembre, in edicola il 24. E saremo il più grande e più ricco contenitore di informazioni su noi e il nostro corpo in lingua italiana. L’unico mezzo di informazione sulla salute che ha l’ambizione di rispondere alle domande che noi tutti ci poniamo di fronte ai malesseri, alle malattie, ai rischi. E che perciò costruiremo a partire dalle domande dei lettori. Ecco, questo è Salute. Stare bene secondo la scienza, che potrete trovare in edicola e online con La Stampa, La Repubblica, Il Secolo XIX e tutti i 13 giornali e siti internet del Gedi News Network. Milioni di persone, così diverse da riconoscersi in 16 testate giornalistiche diverse, da Roma a Torino, da Livorno a Trieste passando per Modena, Mantova Pordenone…. Alle quali ci presentiamo con Frontiere. Il Festival di Salute: online dal 22 al 27: una carrellata di talk show, videoinchieste, grandi scienziati che spiegano cosa succede dentro di noi: da Anthony Fauci, il comandante in capo della guerra americana contro Covid-19 a Jules Hoffman, premio Nobel per la medicina per aver scoperto, guarda un po’, i meccanismi dell’immunità; Alberto Mantovani, Giacomo Rizzolatti, Walter Ricciardi, Michele Maio, Piergiuseppe Pelicci, Roberto Burioni, Giorgio Scagliotti e tanti altri big della medcina italiana. Ma Salute non sarà solo medicina, cercherà risposte nei meandri della mente e dei sentimenti; con psichiatri, artisti, scrittori; che al festival non mancheranno di aprire altre porte sulla nostra salute: Vittorio Lingiardi, Sergio Rubini, Melania Mazzucco, Helena Janeczek, tra gli altri.

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La Rossanda, le Br e l’album di famiglia

lunedì, Settembre 21st, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Ogni volta che si parla delle Brigate Rosse – e m’è capitato, solo questa settimana, ben due volte, a Bologna e a Forlì – c’è sempre qualcuno che sostiene la seguente tesi: le Br in realtà erano la longa manus della Cia, della polizia e dei carabinieri, della Dc e del Vaticano. Questa tesi, sostenuta dalla sinistra negli anni Settanta, oggi è curiosamente abbracciata anche da molti che non sono di sinistra, ma che hanno un certo compiacimento nel vedere ovunque il mistero, il complotto, le trame oscure. A tutti costoro rispose già in diretta Rossana Rossanda, la giornalista e intellettuale di estrema sinistra morta ieri a 96 anni.

Nel 1978, quando ancora molti chiamavano “sedicenti” le Br, Rossana Rossanda scrisse sul “manifesto” un memorabile articolo in cui diceva che, leggendo il linguaggio dei sequestratori di Aldo Moro, si riconosceva evidente il marchio di un album di famiglia: quello del comunismo italiano, soprattutto della parte più stalinista. Quando poi cominciarono gli arresti dei brigatisti, l’appartenenza a quell’album di famiglia risultò ancor più chiara. Rossana Rossanda era una comunista convinta ma eretica, e poteva permettersi di contraddire la colossale rimozione che la sinistra italiana aveva fatto del terrorismo rosso. Perché il punto è questo: nella sinistra italiana (una sinistra democratica, legalitaria, sicuramente pacifista) non si volle accettare l’idea che qualcuno avesse potuto scegliere la lotta armata.

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Da Liedholm alla rovesciata di Parola. “La leggenda dei Panini, i Disney italiani”

lunedì, Settembre 21st, 2020

di WALTER VELTRONI

È appena uscito ’Panini. Storia di una famiglia e di tante figurine’, il nuovo libro di Leo Turrini (320 pagine, 18 euro). Per concessione della casa editrice Minerva, pubblichiamo la prefazione al libro, scritta da Walter Veltroni.

Roma, 21 settembre 2020 – È una grande storia italiana, quella raccontata magnificamente da Leo Turrini. Un giornalista legato alla sua terra, non scevro di passioni sanguigne, appassionato dell’epica dello sport si è messo, come un investigatore del tempo, a ricostruire l’epopea di una delle famiglie della nostra imprenditoria il cui nome è entrato, letteralmente entrato, nelle case di intere generazioni di italiani.

Tutti coloro che sono stati bambini a partire dagli anni Sessanta sanno infatti chi sono i ’Panini’. Hanno comprato i loro album, incollato le loro figurine, scritto, ansiosi di risposta, al loro indirizzo di Modena. I fratelli Panini sono entrati nell’immaginario collettivo. Quel cognome identificava delle irremovibili e struggenti madeleines di ciascuno. Quelle figure di altri, sconosciuti, sono, nella nostra memoria, quella di noi una volta bambini. Fossero l’immagine maldestramente colorata da un litografo di Parma del coriaceo centrocampista ’Maciste’ Bolchi, prima figurina Panini, quella di Garibaldi in ’Uomini illustri’ , le vignette di Prosdocimi che riproducevano gli idoli canori del tempo, da Celentano a Tony Astarita, le fotografie di inconsapevoli canguri nelle collezioni sugli animali. Quei rettangoli di carta ci ricordano i nostri pomeriggi senza pensieri e ansie. E con l’assoluta fiducia nel futuro.

Le figurine si prestavano a un doppio uso, individuale e collettivo. Tanti anni fa mi capitò di scrivere, per celia, un saggetto sulla teoria marxiana a proposito del valore d’uso e di scambio applicandola alle figurine. Io rifuggivo, da ragazzo, da un uso che consideravo prosaico, volgare e blasfemo delle immagini ’Panini’. Non avrei mai aperto un commercio lascivo, uno scambio mercantile che avrebbe finito col ledere la sacralità di quelle fotografie colorata.

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Torino, uccide il figlio di 11 anni e si suicida. Annuncia la tragedia su Facebook

lunedì, Settembre 21st, 2020

Torino 21 settembre 2020 – Immane tragedia che provoca un sentimento di sgomento profondo. Ancora una volta un genitore ha ucciso il figlio e poi si è suicidato. Questa notte in provincia di Torino in un’abitazione di via Beltramo a Rivara nel Canavese. Un uomo di 47 anni, Claudio Baima Poma, italiano, operaio in un’azienda meccanica, ha utilizzato una pistola non legalmente detenuta per uccidere il figlio di 11 anni, Andrea. Poi, con la stessa arma, si è tolto la vita. L’allarme è scattato poco prima delle due. Sono in corso gli accertamenti sull’episodio da parte dei carabinieri della compagnia di Venaria Reale (Torino). Papà e figlio sono stati trovati nella camera da letto.

L’uomo era separato dalla compagna e soffriva di depressione. Agghiacciante il post su Facebook indirizzato alla compagna Iris in cui praticamente annuncia quello che avrebbe fatto.

Il post su Facebook

Prima di consumare una tragedia, l’uomo ha scritto un lungo post su Facebook in cui si rivolge alla ex convivente, Iris, la madre del bambino: “Abbiamo trascorso momenti bellissimi – scrive il 47enne – fino a quando ho iniziato ad avere problemi di schiena e di conseguenza un danno permanente alla gamba. Esattamente una settimana prima mi avevi chiesto di sposarti, ma poi hai iniziato a allontanarti piano piano. Da quel momento sono caduto in depressione e non mi sono più tolto da questo incubo”.

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Caso Palamara: quanta fretta al Csm

lunedì, Settembre 21st, 2020

di Paolo Mieli

In principio fu, la sera dell’8 maggio 2019, un incontro malandrino all’Hotel Champagne di Roma. C’erano cinque magistrati che, assieme ai deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri, discussero in modo probabilmente improprio di nomine ai vertici di importanti procure. Di lì in poi un curioso trojan — che intercettava con modalità intermittenti — mise agli atti una gran quantità di altrettanto impropri scambi d’opinione, tra Palamara e altri suoi amici togati. Ne nacque una tempesta. Oltre un terzo dei consiglieri del Csm dovette lasciare l’incarico allorché furono riconosciute le loro voci captate dal trojan. Alcuni, non identificati, tremano tuttora. Ascoltate le registrazioni, il magistrato Nino Di Matteo disse che quel modo di trattare sottobanco l’affidamento di incarichi gli ricordava i «metodi mafiosi». Un suo collega, Giuseppe Cascini, osservò che mercanteggiamenti del genere gli facevano tornare alla mente «i tempi della P2». Sembrava fosse giunta l’ora del giudizio universale. Ma siamo pur sempre in Italia e, a poco a poco, abbiamo dovuto arrenderci alla costatazione che si è proceduto (e si procederà) alla maniera di sempre. E che a pagare il conto per quei tramestii sarà il solo Luca Palamara, ex potentissimo capo dell’Associazione nazionale magistrati, ora abbandonato da tutti (quantomeno dagli ex colleghi). Per quel che riguarda poi l’annunciata riforma di purificazione della magistratura che, dopo la scoperta di quel verminaio, sembrava improcrastinabile — pulizia che fu sollecitata in più occasioni persino dal Capo dello Stato — se ne sono perse le tracce.
Nel procedere contro Palamara gli ex colleghi del Csm per un bel po’ di tempo se la sono presa comoda. Più che comoda. Adesso invece, all’improvviso, mostrano di aver fretta e di voler giungere rapidissimamente alla sentenza che segnerà la conclusione del procedimento disciplinare contro di lui. Si tratterà quasi sicuramente di un verdetto di condanna che porterà, con identica probabilità, alla espulsione di Palamara all’ordine giudiziario. Allo stesso modo con cui lo stesso Palamara è stato cacciato dall’Associazione nazionale magistrati.

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Riapertura stadi, Miozzo (Cts): «Una follia far entrare più di mille spettatori»

lunedì, Settembre 21st, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Riapertura stadi, Miozzo (Cts): «Una follia far entrare più di mille spettatori»

«A chi preme per riaprire gli stadi vorrei ricordare le conseguenze drammatiche che ha avuto Atalanta-Valencia del 19 febbraio scorso. In questo momento abbiamo altre priorità, pensare di riempire gli spalti sarebbe una follia». È preoccupato e arrabbiato Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico che più volte ha messo in guardia dai rischi di una ripresa dei grandi eventi.

All’epoca di Atalanta-Valencia non c’erano le misure di protezione.
«È vero e questo è un aspetto positivo per il ritorno alla normalità, ma oggi l’apertura degli stadi è ostacolata da almeno tre problemi. Il primo è la vicinanza tra le persone, il momento in cui si esulta, quello in cui si protesta. Poi ci sono gli ingressi, quando ci si accalca alle biglietterie e ai varchi di accesso, e il deflusso. Aprire con più di mille spettatori è in questo particolare momento impensabile, il mondo del calcio è troppo importante per il nostro Paese, in previsione di una graduale apertura sarà necessario verificare gli effetti che questi eventi possono causare sulla curva e su quel maledetto indice di trasmissione Rt che a noi preme mantenere sotto controllo. È importante seguire le esperienze degli altri Stati dell’Ue».

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Affluenza alle urne alle ore 23 per referendum ed elezioni regionali 2020: i dati

lunedì, Settembre 21st, 2020

È vicinissima al 40 per cento la quota di elettori che, durante la giornata di domenica 20 settembre, ha deciso di recarsi alle urne per prendere parte al referendum costituzionale sulla riforma che prevede il taglio del numero dei parlamentari (che alla Camera passerebbero da 630 a 400 mentre al Senato scenderebbero da 315 a 200). Il dato è comunicato dal ministero dell’Interno: quando sono giunti i dati di 7.903 Comuni su 7.903, il dato è del 39,40%.

Ricordiamo che si tratta di un referendum confermativo, per la validità del quale non sarà necessario raggiungere il quorum (qui si spiega perché). Se il trend di voto di oggi dovesse continuare, è però pressoché certo che lunedì si superi la soglia del 50 per cento dei votanti.

Chi dovesse ancora andare alle urne, e fosse indeciso sul voto da esprimere, troverà qui una sintesi delle ragioni del sì, e qui una sintesi di quelle del no.

Oltre che per il referendum, i cittadini italiani sono chiamati alle urne per le elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia: qui la guida con tutti i candidati), comunali (oltre mille i Comuni al voto: eccoli) e suppletive (in Veneto e Sardegna). I dati dell’affluenza per queste consultazioni sono riportati più in basso.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 20 settembre: 1.587 nuovi casi e 15 morti

domenica, Settembre 20th, 2020
Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 20 settembre: 1.587 nuovi casi e 15 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 298.156 persone (+1.587 rispetto a ieri, +0,5%; ieri +1.638) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 35.707 sono decedute (+15; ieri +24) e sono state dimesse 218.351 (+635, +0,3%; ieri +909). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 44.098 (+937, +2,2%; ieri +704); il conto sale a 298.156 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia. Nel bollettino odierno mancano i dati dell’Abruzzo non ha la possibilità di elaborare i nuovi casi e li aggiornerà il 21 settembre.

I tamponi sono stati 83.428 (19.795 in meno rispetto a ieri che erano stati 103.223).

I pazienti ricoverati con sintomi sono 2.365 (-15, -0,6%; ieri -7), di cui 222 in terapia intensiva (+7, +3,3%; ieri +7).

Questa è la mappa del contagio in Italia. Qui i bollettini dei giorni scorsi.

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Referendum: a mezzogiorno 12,10% l’affluenza

domenica, Settembre 20th, 2020

GIACOMO GALEAZZI P

ROMA. Alle ore 12 l’affluenza per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari è pari al 12,10%. Il dato, fornito dal Ministero dell’Interno, si riferisce a 5.331 comuni su 7.903 ed è ancora in aggiornamento. Si vota oggi fino alle 23 e domani fino alle 15.  La sezione 323 di Oregina (Genova), temporaneamente chiusa per sospetto caso Covid, è stata riaperta dopo la sanificazione dei locali e la sostituzione del personale del seggio (presidente e scrutatori). Il presidente sostituito è il sospetto caso di Covid.  «Se ho votato bene? In scienza e coscienza. Ogni votazione è espressione di una partecipazione democratica. Quindi, c’è sempre l’auspicio per qualsiasi tipo di votazione, per qualsiasi tipo di referendum, abrogativo, costituzionale, una partecipazione dei cittadini», ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando il seggio elettorale nel quale ha votato.  Presidente in ospedale per sospetto covid, seggio chiuso a Genova

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E’ morta Rossana Rossanda, ex dirigente del Pci. “La ragazza del secolo scorso “ aveva 96 anni

domenica, Settembre 20th, 2020

maria berlinguer

Il ricordo di Barenghi: “Quando telefonava al ‘Il Manifesto’ ci veniva instintivamente di alzarci in piedi”

ROMA. Se ne è andata nella notte a 96 anni, tutti spesi da una parte della barricata, la sinistra. Rossana Rossanda dirigente comunista e poi fondatrice del Manifesto, a Roma era tornata da due anni, provata dagli acciacchi dell’età ma non nello spirito che era restato quello di una combattente. A spingerla a tornare in Italia, dopo una lunghissima parentesi parigina dove si era trasferita per seguire l’amore della vita, Karol, era stata la svolta sovranista del Paese che aveva portato dopo le elezioni alla nascita dl governo giallo verde, con Matteo Salvini diventato improvvisamente il dominus della politica italiana. «Sono  tornata  per combattere», aveva detto in un’intervista a Concetto Vecchio per  Repubblica. L’ultima sua uscita pubblica era stata con l’amica e la compagna di sempre, Luciana Castellina per un’iniziativa a sostegno della Casa delle donne di Roma. 

«La ragazza del secolo scorso»
A dare la notizia della morte di Rossanda è il sito del Manifesto il giornale che aveva fondato con Lucio Magri, Luigi Pintor e Valentino Parlato dopo essere stata espulsa dal Pci, radiata, per eresia insieme ai suoi compagni. Era nata a Pola nel 24 e aveva partecipato alla Resistenza, seguendo le orme del suo maestro Antonio Banfi. La sua lunga e appassionata storia di vita l’aveva raccontata in un bellissimo libro di memorie, affidato nel 2005 a Einaudi. «La ragazza del secolo scorso».

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