Archive for Settembre, 2020

Usa, TikTok: divieto download slitta al 27 settembre. Trump approva l’accordo con Oracle e Walmart

domenica, Settembre 20th, 2020

Slittano di una settimana, al 27 settembre, le restrizioni americane su TikTok. Lo afferma il Dipartimento del Commercio americano, sottolineando che lo slittamento del divieto di download dell’App è stato deciso su indicazione di Donald Trump. Lo stop sarebbe dovuto scattare nella notte fra domenica e lunedì. Ma, dopo l’approvazione da parte del presidente Usa dell’accordo con Oracle e Walmart, è stato deciso un rinvio. «Penso che sarà un affare fantastico. Ho dato la mia benedizione all’intesa» ha detto Trump. «Siamo vicini a un accordo con TikTok», ha ribadito nella notte parlando in North Carolina. Il presidente ha poi aggiunto che la nuova società assumerà almeno 25.000 persone e darà un contributo di 5 miliardi di dollari a un fondo dedicato all’istruzione per gli americani. «Questo è il contributo che ho chiesto loro».

In una nota, il Dipartimento del Commercio ha spiegato che la decisione è stata presa «alla luce dei recenti sviluppi positivi», dopo che TikTok ha confermato una proposta di accordo sulla gestione delle sue operazioni negli Stati Uniti che coinvolge Oracle come partner tecnologico e Walmart come partner commerciale. Il presidente Usa ha infatti approvato l’accordo per l’acquisto delle attività negli Usa di TikTok da parte di Oracle e Walmart.

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Palamara fuori dall’Anm: confermata l’espulsione

domenica, Settembre 20th, 2020

Diventa definitiva l’espulsione per gravi violazioni del codice etico di Luca Palamara dall’ Associazione nazionale magistrati, di cui è stato presidente negli anni dello scontro più duro con il governo Berlusconi.

L’assemblea generale degli iscritti al sindacato delle toghe, riunita a ranghi ridottissimi ( un centinaio i presenti a fronte di 7mila soci) ha confermato il provvedimento del 20 giugno scorso del Comitato direttivo centrale dell’ Anm, bocciando il ricorso del pm romano sospeso dalle funzioni e dallo stipendio e imputato a Perugia per corruzione. Solo 1 voto a favore del ricorso.

“Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate. Con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione. Auguro buon lavoro all’Anm nell’auspicio che torni ad essere la casa di tutti i magistrati”. Così Luca Palamara ha commentato la decisione dell’Anm di espellerlo.

L’HUFFPOST

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Covid-19. I morti tornano ai livelli di inizio luglio

domenica, Settembre 20th, 2020

Impennata dei decessi per Coronavirus: sono stati 24 nelle ultime 24 ore; ieri erano stati 10. Un dato così alto non si registrava dal 7 luglio, quando le vittime erano state 30. In calo invece i nuovi contagiati: 1.638, contro i 1.907 di ieri. In lieve aumento i tamponi: ne sono stati processati 103.223. Così i dati del ministero della Salute. Il totale delle vittime ha così raggiunto quota 35.692, quello dei casi positivi 296.569. In Lombarda il maggior aumento dei decessi (+9).

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La democrazia e il No al referendum sono una disposizione d’animo

domenica, Settembre 20th, 2020

A differenza di Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini, che hanno giudicato pericolosa una riforma costituzionale a cui dicono sì, io non la considero pericolosa e voto no. La riduzione dei parlamentari da 945 a 600 non risolverà nessuno degli antichi e montanti problemi istituzionali: il bicameralismo paritario è anacronistico e rallenta l’approvazione delle leggi, le camere sono sempre più disarmate, il potere si è concentrato sul governo senza che si abbia il coraggio di certificarlo per legge (per non passare da ricostitutori del fascismo), il dominio delle segreterie di partito si è fatto assoluto nelle stagioni dei piccoli zar. Al massimo potrà aggravarne qualcuno, e aggiungerne di nuovi, per esempio sull’indebolimento della rappresentanza, di cui si è parlato parecchio in queste settimane, e sui cui vorrei aggiungere un paio di considerazioni non abbastanza approfondite.

Prima. Se si procederà con un’ulteriore riforma, ben avviata in Parlamento, che estenderà il diritto di voto per il Senato ai diciottenni, saremmo di fronte al paradosso che 400+200 non fa 600. Il Senato, infatti, diventerebbe identico alla Camera, soltanto in scala 1:2. È evidente che una sola assemblea di 600 eletti sarebbe molto più rappresentativa di due camere fotocopia, da 400 e da 200.

Seconda. Si insiste in un parallelo scorretto, spesso furbino, talvolta truffaldino, fra il numero dei parlamentari italiano e quello di altre democrazie, come gli Stati Uniti o la Germania o la Francia. L’Italia però è una democrazia parlamentare (che cosa vorrà dire quell’aggettivo, parlamentare?), gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale federale, la Germania è una repubblica parlamentare federale, la Francia è una repubblica semipresidenziale. Raffrontare il numero dei parlamentari di una repubblica parlamentare con quello di una repubblica presidenziale o semipresidenziale, dove gli elettori scelgono direttamente il capo del governo, non ha molto senso. Ancora di meno ne ha raffrontarlo con quello di una repubblica federale. Perché è vero, gli Stati Uniti hanno 535 parlamentari (435+100), ma hanno anche cinquantadue Stati, ognuno con Camera e Senato. Il Colorado ha 65 membri della camera bassa e 35 della camera alta, il Texas ne ha 150+31, la Florida 120+40.

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Plastica monouso, verso il divieto anche per bicchieri e palloncini

domenica, Settembre 20th, 2020

di GIACOMO TALIGNANI

“Grazie al grande lavoro che sta svolgendo il Parlamento, l’Italia è l’unico Paese a recepire la direttiva europea sul divieto dell’uso e getta estendendolo anche ai bicchieri e ai palloncini. Questa norma, che grazie al lavoro di Barbara Floridia, Pietro Lorefice, a tutta la commissione ambiente e della commissione europea del Senato, è stata approvata, ora va in Aula per l’approvazione nella legge delega europea”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa su Facebook sepigando che “la plastica usa e getta è un problema e va affrontato in modo drastico e deciso”. Fra poco più di tre mesi l’Europa dirà addio ai monouso in plastica, scatterà la Plastic Tax e saranno incrementati i nuovi percorsi sulla spinta del Green Deal per tentare di porre un freno all’inquinamento legato a questo materiale inquinante. In questo contesto, in un mondo che dovrà sempre più essere basato su riciclo, economia circolare e meno sprechi, dal primo gennaio 2021 entrerà in vigore la direttiva europea che vedrà vietati per esempio la vendita di piatti e stoviglie di plastica, ma anche di cannucce e  di prodotti vari non compostabili o biodegradabili. 

Ma non basta. “Tra i 6 e i 7 miliardi di bicchieri di plastica usa e getta – scrive il ministro Costa – vengono utilizzati in un anno solo in Italia, e rappresentano il 20% dei rifiuti marini in tutto il mondo. I palloncini sono uno dei maggiori pericoli per foche, tartarughe e uccelli marini. Per questo è importante e urgente ridurre l’usa e getta. Solo intervenendo nella nostra quotidianità abbiamo la possibilità di difendere il pianeta, perché abbiamo solo questo e dobbiamo tutelarlo. Esistono alternative, usiamole”.

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Elezioni 2020, questo voto può segnare una svolta

domenica, Settembre 20th, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Sei leader, un presidente del Consiglio, sette aspiranti governatori su cui aleggia il vero grande fantasma di questo importantissimo turno elettorale, il Covid. Importante per le regioni che vanno al voto ma anche per chi non risiede in Toscana, Veneto, Campania, Marche, Puglia, Liguria e Val d’Aosta, sia a causa del referendum costituzionale sia per le implicazioni politiche che il voto regionale avrà negli equilibri nazionali. Poche o molte, di certo ne avrà. Il voto di oggi e domani è il primo dopo la pandemia, anzi possiamo dire in costanza di pandemia, è il primo dopo l’arrivo del soccorso europeo del Recovery Fund, è il primo di una certa consistenza numerica dopo la nascita del governo giallo-rosso.

Le norme anti Covid ai seggi

I motivi per considerarlo un momento di svolta nella vita del Paese ci sono tutti. La politica cambia ormai a una tale velocità che basta poco, una regione persa o una vinta, per mutarne a lungo gli indirizzi. Voti a Firenze e ne risenti a Milano o Roma. Ecco perché i leader si sono spesi così tanto in prima persona, da Salvini a Renzi, perché sanno che dall’esito del voto di oggi dipende la loro sopravvivenza politica. Per alcuni di loro il voto è addirittura un dentro-fuori. Salvini, Renzi, Zingaretti su tutti, domani sera potrebbero veder la loro avventura politica rilanciata o azzoppata per non si sa quanto. Una monetina che sale, volteggia per aria e ricade dove vuole, o dove può. Il risultato delle regionali per loro è fondamentale come lo è quello del referendum per Di Maio, visto che al di là delle ragioni del Si e del No la campagna elettorale ha assunto i contorni di un referendum sulla narrazione politica che ci ha accompagnati negli ultimi quindici anni, quella dell’antipolitica, di cui i cinquestelle sono gli ultimi epigoni.

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Incubo influenza, la beffa del vaccino. “Dal governo solo tredici dosi a farmacia”

domenica, Settembre 20th, 2020

di ALESSANDRO MALPELO

“Occorre pianificare per tempo la profilassi, la popolazione in autunno va protetta alla luce della pandemia“. Questo il tenore degli appelli di illustri virologi e farmacologi, che ripetiamo da mesi su queste colonne. Oggi scopriamo che le dosi destinate alla vendita in farmacia, e quelle da offrire ai lavoratori delle imprese, risultano di molto inferiori alle richieste. Tredici per ogni singolo esercizio commerciale. Così ogni giorno migliaia di disperati, nel timore di un ritorno di fiamma del Covid, si presentano a chiedere la vaccinazione antinfluenzale, disposti a sborsare di tasca propria quello che c’è da pagare, eppure vengono rimandati indietro a mani vuote.

“Abbiamo un milione e mezzo di persone che vorranno vaccinarsi e non potranno farlo – ha dichiarato Marco Cossolo, presidente Federfarma –, noi l’avevamo detto a luglio. Dovevano coinvolgerci prima in questo piano vaccinale”. Ma perchè siamo arrivati a questo punto? L’Italia è rimasta indietro rispetto ai Paesi del nord Europa, che hanno anticipato per tempo la campagna acquisti. Al contrario tantissime Regioni, complice lo choc per il Covid-19, con gli uffici paralizzati o in telelavoro, hanno esitato a bandire le gare di appalto, le pubbliche amministrazioni sono andate avanti in ordine sparso nel comunicare gli ordinativi. Da Roma, le forniture disponibili sono state dirottate verso le categorie protette, mentre al libero mercato hanno lasciato le briciole: 250mila dosi, appena 13 vaccini per ognuna delle 19mila farmacie, avvertono gli addetti ai lavori.

Le industrie in questi mesi si sono prodigate in ogni modo per venirci incontro. Sanofi, Msd, Gsk, Sequirus hanno incrementato le produzioni di vaccini in vista di un aumento del fabbisogno, informando opportunamente i decisori. Solo che in Europa altre nazioni si sono mosse in modo da portare a casa i contratti migliori, ecco perché adesso si corre ai ripari. “Stiamo cercando all’estero le quote di vaccino antinfluenzale mancanti da distribuire in farmacia alla popolazione attiva che non rientra nelle fasce protette. Ci aspettiamo che venga recuperato così oltre un milione di dosi”, ha precisato Cossolo alla Summer School di Motore Sanità. L’indicazione di andare a cercare dai grossisti oltre frontiera, ha aggiunto è contenuta del resto nell’intesa Stato-Regioni.

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Coronavirus in Spagna, il (quasi) lockdown di Madrid: restrizioni e controlli per 850 mila

domenica, Settembre 20th, 2020

di Andrea Nicastro

Non è ancora un nuovo lockdown, ma qualcosa che ci assomiglia molto. Da oggi, a Madrid, più di un abitante su dieci potrà uscire di casa «solo per cause di forza maggiore». Vale a dire: lavorare, studiare, fare la spesa, curare persone malate. Sulle strade, alle fermate di autobus e metrò ci saranno controlli di polizia. L’esercito è in preallarme. Chi entra o esce dai sei quartieri e dagli otto comuni satellite dove il virus è più diffuso dovrà dimostrare la necessità dello spostamento. «Se va all’università dovrà avere il tesserino da studente, se va a lavorare la lettera di assunzione» spiegano nei commissariati. In caso di violazione multe salatissime, dai 600 euro in su.

Nuove zone rosse

Nelle nuove «zone rosse» il contagio ha colpito più di una persona su 100. Bar e ristoranti chiuderanno alle 22 e non si potrà consumare birra e tapas in piedi. Limite di sei persone negli incontri privati, oltre è «assembramento». Con più di 4.600 nuovi casi nazionali al giorno, si studia la riapertura dell’ospedale provvisorio allestito negli spazi della fiera Ifema. Divisori, letti, macchinari e lenzuola sono pronti in magazzino. Massimo sforzo nell’intero Paese per realizzare tamponi a tappeto e tracciamento. Solo a Madrid sono stati individuati 22 focolai in 24 ore e i sospetti contagiati posti in auto quarantena. Le misure restrittive di Madrid dureranno almeno 14 giorni. Interessano, al momento, 850 mila persone, tra le più povere e con più immigrati della metropoli.

Tra i più poveri

«Facile restare sani quando ogni figlio ha la sua camera», ha protestato alla Radio Nazionale, Maria Lurdes, madre di tre ragazzi, equadoregna. «Nel nostro quartiere le case sono piccole, impossibile stare distanti, basta un malato che tutta la famiglia diventa positiva». I social si sono scatenati contro la chiusura dei quartieri. Molte associazioni umanitarie l’hanno giudicato classista, capace solo di «approfondire la diseguaglianza». Le autorità sembrano inseguire due obiettivi. Il primo, far capire ai cittadini che i contagi sono troppo numerosi e l’intera società deve tornare a quella prudenza che aveva frenato il Covid. Ce n’è sicuramente bisogno.

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Referendum ed elezioni, ecco qual è la vera posta in gioco

domenica, Settembre 20th, 2020

di Massimo Franco

Presentare la consultazione di oggi e domani come una lotta tra dinosauri e nuova specie suona, oltre che stucchevole, fuorviante. Le due categorie si incrociano e si mescolano. E lo stesso concetto di populismo, ambiguo già di per sé, attraversa forze di governo e di opposizione nelle regioni, e fautori del Sì e del No referendario, condizionandoli un po’ tutti. Forse sarà più intrigante analizzare se e quanto i guardiani della purezza e i monopolisti della rivolta contro la «vecchia politica» saranno ancora riconosciuti tali dall’elettorato. Di più: se sarà questa la vera bussola delle scelte.

Lo scarto tra i voti che prenderà il Sì al referendum sulla riduzione dei parlamentari e quelli che andranno al Movimento Cinque Stelle al voto regionale, permetterà di decifrare meglio quanto sia cambiata l’Italia dalle Politiche del 2018 a oggi, e in quale direzione: in primo luogo per i seguaci di Beppe Grillo, tuttora maggioranza relativa in Parlamento. Avere concentrato il proprio impegno solo sul referendum offre già una risposta: i Cinque Stelle sanno di essere in declino elettorale. Lo stesso rifiuto di aderire ad alleanze locali col Pd, nonostante la coabitazione nel governo nazionale, ne è un riflesso. Risponde all’esigenza di ostentare disinteresse per quelle urne, nel tentativo di riaccreditarsi come movimento solitario, regista e beneficiario principale di un’eventuale affermazione del Sì; e di evitare che le faide interne accentuate dal ruolo di governo precipitino fino a una scissione. Ma è evidente che si tratta di una tattica di corto respiro. Se il Pd di Nicola Zingaretti uscirà indebolito oltre misura dalle Regionali, di fatto lo sarà anche il governo guidato dal grillino spurio Giuseppe Conte. Né basterà il tentativo, che già si intravede nelle file grilline, dell’Iv e di una parte del Pd, di scaricare le colpe sul segretario: in particolare se cedesse la diga anche psicologica della Toscana. Le avvisaglie di qualche tentazione di resa dei conti già si vedono, trascurando la solitudine nella quale il Pd è stato di fatto lasciato dagli alleati di fronte a una destra agguerrita e motivata.

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Quando si vota per il referendum e le Regionali? Gli orari di oggi e domani

domenica, Settembre 20th, 2020

Oggi e domani, domenica 20 e lunedì 21 settembre, domenica e lunedì, 46.641.856 milioni di cittadini italiani sono chiamati alle urne per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato. (Qui le ragioni del sì e quelle del no, con la spiegazione di come cambierebbe il Parlamento).

Nelle stesse giornate, si tengono anche elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia: i cittadini chiamati alle urne sono in questo caso 18.590.081 elettori; qui tutti i candidati in campo), comunali (oltre mille i Comuni al voto: eccoli) e suppletive(in Veneto e Sardegna).

I seggi sono aperti dalle 7, e lo resteranno fino alle 23 di domenica. Domani, lunedì, si potrà votare dalle 7 alle 15.

Lo spoglio inizierà dalle schede del referendum, a partire dalle 15 domani; conclusa questa fase, inizierà lo spoglio delle elezioni regionali; solo a partire dalle 9 di martedì sarà effettuato lo spoglio delle schede delle Comunali.

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