Archive for Settembre, 2020

Coronavirus, il carnevale di Rio posticipato a tempo indeterminato

venerdì, Settembre 25th, 2020
Drum queen Raissa de Oliveira from the Beija Flor samba school performs during Carnival celebrations...

Rinviato, sine die, il Carnevale di Rio de Janeiro. Si sarebbe dovuto tenere il prossimo febbraio, ma l’emergenza coronavirus ha imposto lo stop all’evento che ogni anno attira milioni di persone. Bisogna andare indietro nella storia fino al 1912 per trovare un precedente. E la notizia arriva dopo che il carnevale di San Paolo era già stato rinviato di otto mesi, fino a ottobre 2021.

Il Brasile, uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, conta oltre 4,6 milioni di casi di Covid-19 e 139.808 morti. I dati ufficiali di ieri parlano di 32.817 contagi e 831 decessi in 24 ore. Le scuole di samba che lavorano tutto l’anno alla preparazione del Carnevale di Rio avevano già messo in guardia: senza un vaccino è difficile mantenere la tradizione.

C’è chi comunque studia una “soluzione alternativa”. Come Jorge Castanheira, presidente di Liesa, la Lega indipendente delle scuole di samba di Rio. Si pensa, ha detto in dichiarazioni riportate dalla Bbc, “a qualcosa che si possa fare in sicurezza”.

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Giorgetti: “Il proporzionale sarà un disastro per l’Italia”

venerdì, Settembre 25th, 2020

“Il proporzionale contiene tutti gli elementi più negativi e deleteri per un Paese a cui invece occorrerebbero stabilità, governi certi, con deputati e senatori che rispondano ai cittadini e ai territori”. Lo dice il leghista Giancarlo Giorgetti in una lunga intervista su Repubblica
Giorgetti riflette sul dopo voto, sulla battuta d’arresto della Lega, “ho parlato con Salvini” e sul partito rispetto all’Europa. Ha votato no al referendum, ma quattro volte sì in Parlamento sul taglio dei parlamentari, ma – dice- “questa proposta di legge proporzionale prima non era sul tavolo”.
“Le leggi elettorali – continua -vengono fatte come al solito a uso e consumo di quelli che comandano in quel momento, pensando di fare qualcosa che torni utile a chi la fa”. Cosa, è bene ricordare, fatta anche dal centrodestra con la famosa porcata made in Calderoli. Ma tant’è e Giorgetti ammette l’errore del passato.

“Una legge elettorale dovrebbe garantire un governo che duri per tutta la legislatura – dice Giorgetti-  legittimato dal popolo e non frutto di accordi e trasformismi in Parlamento. E dovrebbe servire a portare in Parlamento deputati e senatori qualificati e non nominati. Un obiettivo che si raggiunge o con le preferenze, con tutte le distorsioni e i potenziali traffici di influenze, oppure grazie un sistema – che io prediligo – con i collegi maggioritari”.

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L’Italia ce la fa? No, non ce la fa. Ma gli italiani sì

venerdì, Settembre 25th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

In Italia il rischio di ammalarsi di Covid-19 è «basso», secondo la Ecdc, che è l’agenzia dell’Unione Europea per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Europa ci colloca, all’interno del continente, fra i Paesi virtuosi, alla pari di altri undici, fra i quali c’è la Germania, ma mancano ad esempio Gran Bretagna, Francia, Spagna e quell’Austria che non perde occasione per trattarci come untori cui non far varcare il confine del Brennero.
La promozione europea ci conferma in quanto già avevamo capito: in questa storia del Covid, facendo i dovuti scongiuri, possiamo dire che ce la siamo cavata molto meglio di tanti altri Paesi che siamo soliti indicare come modelli inarrivabili.

Prendiamo gli Stati Uniti, ad esempio. Provinciali come siamo, pensiamo sempre che tutto ciò che viene dall’America sia fenomenale: dai tempi di Alberto Sordi nei panni di Nando Mericoni “auanagana” e “orrait”. Bene, abbiamo visto come hanno affrontato il virus negli Usa: con i cadaveri nelle strade nei sacchi della spazzatura, le cure vietate a chi non può esibire la carta di credito al pronto soccorso e un lockdown peggiore del nostro.

Quanto alla Gran Bretagna, il suo premier il virus l’ha affrontato facendo lo sbruffone. Ha detto che conveniva che s’infettasse l’intera popolazione per raggiungere l’immunità di gregge, e comunque dov’è il problema, prima o poi dobbiamo morire tutti. Salvo poco dopo ammalarsi, finire in rianimazione e ordinare la serrata generale. Ora Londra, che aveva provato a riaprire, torna a chiudersi.

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Covid, la lista nera Ue: Italia a basso rischio. Scoppia il caso Francia, 16mila contagi

venerdì, Settembre 25th, 2020

di ALESSANDRO FARRUGGIA

L’Italia è tra i Paesi con “un basso rischio” e “basso impatto per la popolazione e il sistema sanitario” e una “bassa probabilità di infezione” al Covid. A dirlo stavolta è il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Da Paese pericoloso focolaio dell’infezione siamo diventati un modello positivo. Secondo l’Ecdc con l’Italia tra i ’bravi’ ci sono anche Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Polonia. Rispetto alla scorsa settimana retrocedono tra i Paesi di “seconda fascia” il Belgio e la Svezia, che si uniscono a Austria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Regno Unito che sono definiti “a moderato rischio” per la popolazione generale ma “ad alto rischio per gli individui vulnerabili”.

Nella terza categoria, quella “ad alto rischio“, ci sono Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Romania e la Spagna.

Il riconoscimento viene dopo quello dell’Oms ed è ancora più significativo alla luce di quello che accade Oltralpe dove si sono registrati nelle ultime 24 ore 16.096 nuovi casi, un numero mai raggiunto dall’inizio della pandemia. E in serata, il premier francese Jean Castex non ha escluso un ritorno al lockdown: “Non si gioca con un’epidemia. Dobbiamo fare di tutto per evitare un nuovo lockdown, ma se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, dovremmo tenere in conto anche questa soluzione”.

“In alcuni Paesi membri – ha ricordato ieri la commissaria europea per la Salute Sella Kyriakides – la situazione è oggi peggiore che al picco dell’epidemia, a marzo, e questo significa che le misure di controllo adottate con si sono rivelate abbastanza efficaci o non sono state imposte o seguite quanto necessario”. Non è chiaramente il caso dell’Italia dove Cts e Iss ribadiscono che questo risultato è frutto delle rigorose politiche di prevenzione che hanno previsto un lungo lockdown e dal comportamento della popolazione.

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Maroni: “Europa e Sud, ecco gli errori di Salvini”

venerdì, Settembre 25th, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Presidente Maroni, alle regionali la Lega ha vinto o perso?

“Mi aspettavo un 4-2 e non un 3-3. Pensavo che Fitto avrebbe vinto”.

Perché allora quest’aria da sconfitti dalle vostre parti?

“Salvini aveva parlato di 6-0. Dichiarazione un po’ improvvida”.

Cose che in campagna elettorale si dicono per spronare…

“Come accade in Borsa, il titolo non cala o cresce a seconda dei risultati reali ma in base alle aspettative. Pur avendo vinto nelle Marche e governando in 15 regioni la percezione non è quindi di una vittoria”.

Più che altro è parso emergere il quadro di due Leghe diverse: una regionale che vince e una nazionale che perde.

“Non condivido questa analisi. La Lega è sempre stata così, nasce di lotta e poi diventa di governo mantenendo la sua connotazione originaria. Stavamo al governo con Berlusconi ma non rinunciavamo alle battaglie identitarie. La Padania, per esempio”.

Si aspettava superZaia?

“Obiettivamente si. Zaia è molto bravo, è appassionato del Veneto. Ha rinunciato a un ruolo da ministro per andare a fare il governatore”.

Scelta a prima vista bizzarra.

“Per un vero federalista è più importante governare il proprio territorio che avere un ruolo persino da ministro”.

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La qualità negata a scuola

venerdì, Settembre 25th, 2020

di Ernesto Galli della Loggia

Che significa «investire nell’istruzione»? Che significa in concreto questa formula che sentiamo ripetere come un mantra da settimane, specie da quando è all’ordine del giorno la famosa «ripartenza del Paese» sollecitata dal luccicante miraggio dei forzieri di Bruxelles? Investire nell’istruzione va bene, ma in che cosa in particolare? Nel diritto allo studio? Nell’edilizia? Nel Mezzogiorno? Nella riduzione dell’abbandono scolastico? Nelle retribuzioni degli insegnanti? Nel favorire corsi e sedi d’eccellenza? Nella digitalizzazione, nel promuovere all’università un settore disciplinare piuttosto che un altro? Nessuno si cura di specificarlo: il che come si capisce è la migliore premessa per la solita distribuzione di soldi a pioggia di cui noi italiani siamo specialisti. Riempirsi la bocca di chiacchiere e concepire progetti grandiosi per poi alla fine distribuire un mare di mance che lasciano le cose come prima.Invece dovremmo preliminarmente chiederci: siamo davvero sicuri che in vista di una buona scuola (mi occupo solo di questa, non dell’università) il problema principale, quello da cui ogni altro dipende, sia quello finanziario? Non lo credo. Più soldi sono necessari, necessarissimi per mille ovvie ragioni, ma la questione decisiva è un’altra. Sono gli insegnanti. Sono infatti loro la scuola. La scuola in definitiva è la loro capacità e dedizione, la loro qualità, non i programmi, i laboratori, le attrezzature, l’«inclusione» o quant’altro. E dunque la crisi dell’istruzione scolastica dipende in larga misura dalla crisi della loro figura e del loro ruolo. In una parola dalla fine della loro centralità.

Negli ultimi decenni la peculiarità della figura dell’insegnante, di chi ogni mattina entrando in classe e chiudendosi la porta alle spalle affronta la scommessa cruciale: riuscire ad avviare delle giovani menti alla conoscenza e alla vita, oppure ridursi al rango di un impiegatuccio qualsiasi, questa peculiarità è andata scomparendo.

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Assemblea M5S, processo nei Cinque Stelle. Senza capi

venerdì, Settembre 25th, 2020

di Monica Guerzoni Alessandro Trocino

Alle sei del pomeriggio si materializza (da remoto) anche Vito Crimi, con i suoi «tre scenari grezzi» e tanto di slide per illustrarli. E l’assemblea congiunta del Movimento, che più volte era stata sul punto di saltare per protesta contro il capo politico, finalmente inizia. «Stasera vi porrò davanti agli scenari possibili e su quelli vi chiedo di riflettere», parte Crimi e concede ai parlamentari di votare via mail la ricetta per scongiurare la scissione e risollevare il M5S. Un passaggio tutto «interno ai gruppi parlamentari», più per capire l’aria che tira che per lasciare la decisione agli eletti. Perché poi, dopo aver ascoltato tutti, sarà Crimi a «fare la sintesi». In due sale diverse per le norme anti Covid ci sono 90 deputati e una quarantina di senatori e se non sono tutti è perché si era sparsa la voce che il reggente avrebbe disertato.

«Ma come, non viene?». «Se non ci dice quando saranno gli Stati Generali, che ci andiamo a fare?». Il tam tam tra Montecitorio e Palazzo Madama ha fatto scattare la rivolta. Lettere, telefonate, gran movimento di trolley pronti a partire, finché Crimi ci ripensa: «Mai detto che non sarei venuto». Eccolo qui allora, ed ecco i tre scenari. Il primo è scegliere subito il nuovo capo politico con un voto su Rousseau. Il secondo è puntare su un organo collegiale, una sorta di segreteria politica da votare anch’essa sulla piattaforma di Casaleggio. Ultima opzione, convocare senza altri temporeggiamenti gli Stati Generali, guidati da una commissione ad hoc di una decina di membri. Ed è questa, si capirà col passar delle ore, l’ipotesi su cui Crimi punta a far convergere la maggioranza dei voti. Se il reggente la spunterà, gli Stati Generali partiranno entro il 15 ottobre con le assemblee territoriali «dal basso» e la costituzione di una commissione che elabori proposte e documenti.

Applausi e musi lunghi. Fico non c’è, Buffagni nemmeno e vuote restano le sedie di Di Maio, Bonafede, Patuanelli e Fraccaro, a palazzo Chigi per il vertice sul 5G. In compenso ci sono le ministre Lucia Azzolina e Fabiana Dadone, che ha portato il figlio di pochi mesi, Leone. La senatrice Laura Bottici sparge ottimismo: «Ci sentiamo sballottati ma dobbiamo partire dalle cose positive». Mattia Fantinati sprona i colleghi a reagire alla botta: «Quando si cade bisogna rialzarsi». Giusto, ma come? Stati generali adesso, o a marzo? Brevi o lunghi? Un leader solo al comando, o una segreteria in stile Pd? E soprattutto, chi decide cosa?

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Vaticano, inchiesta sull’immobile di Londra: Becciu si dimette e rinuncia al cardinalato | “Soldi dei poveri al fratello”

venerdì, Settembre 25th, 2020

Il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si è dimesso dalla carica e ha rinunciato al cardinalato. Era finito al centro dell’inchiesta sull’immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra. Papa Francesco ha accettato la “rinuncia dalla carica” del prelato. La decisione del Pontefice è stata comunicata nella serata di giovedì dallo stesso Bergoglio a Becciu. 

E’ la prima volta da quando Bergoglio è Pontefice che un porporato di Curia rinunci, oltre all’incarico nel proprio Dicastero, ai “diritti” connessi al cardinalato. Becciu era finito al centro dell’inchiesta sull’immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra, per un valore di oltre 200 milioni di euro, quando era sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede. Le indagini avevano portato al sequestro di computer e documenti presso gli uffici della Segreteria di Stato e dell’Aif, e alla sospensione di cinque funzionari, tra cui il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza e monsignor Mauro Carlino, segretario dello stesso Becciu.

Alle accuse, Becciu aveva sempre risposto dicendo che qualcuno aveva “approfittato della situazione”. Aveva però anche detto che neanche un penny dell’Obolo di San Pietro era stato usato per l’acquisto dell’immobile e che il palazzo si era “molto rivalutato dopo la Brexit”, sostenendo fosse stato un buon investimento per il Vaticano. Aveva infine rivelato di  non essere personalmente indagato essendo stato autorizzato a procedere dai suoi superiori.

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Voli cancellati post-lockdown: istruttoria Antitrust su 4 compagnie aeree

venerdì, Settembre 25th, 2020

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle compagnie aeree Blue Panorama, Easyjet, Ryanair e Vueling. Nel mirino c’è “la vendita di biglietti per servizi di trasporto aereo in seguito cancellati dalle compagnie a causa del Covid-19, pur essendo programmati per un periodo nel quale non erano più vigenti i limiti di circolazione imposti dai provvedimenti governativi”.

TGCOM

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Mattarella dopo le parole di Johnson: «Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà»

giovedì, Settembre 24th, 2020
Mattarella dopo le parole di Johnson: «Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà»

«Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella a Sassari, a margine della cerimonia in ricordo di Cossiga, conversando con alcuni partecipanti alle celebrazioni, in risposta a chi gli chiedeva cosa pensasse di quanto dichiarato dal premier britannico Boris Johnson sugli inglesi che, a differenza di italiani e tedeschi, amano la libertà. Le parole di Johnson alla Camera dei comuni erano in replica a una interrogazione sul boom di contagi in Gran Bretagna in questi giorni.

Lo chiamavano Libertà di Massimo Gramellini

Articolo in aggiornamento…

CORRIERE.IT

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