Archive for Dicembre, 2020

Vaccino Pfizer in Italia, il furgone con le prime dosi è giunto a Roma

sabato, Dicembre 26th, 2020

Roma – Il vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech è in Italia. Il furgone con le prime 9.750 dosi destinate al nostro Paese è giunto a Roma intorno alle 19.20, dopo che questa mattina aveva passato la frontiera del Brennero. Scortato dai carabinieri, il mezzo è arrivato alla caserma di Tor di Quinto e da qui domani mattina raggiungerà l’ospedale Spallanzani.

Coronavirus, il bollettino 25 dicembre

Lì le scatole saranno stoccate e suddivise: alcune andranno all’aeroporto militare di Pratica di Mare per decollare con 5 aerei, destinazione le regioni più lontane. Altre con automezzi sempre militari raggiungeranno gli altri ‘sub-hub’ nel raggio di 300 chilometri. Il resto dei vaccini verrà usato allo Spallanzani. La vaccinazione di massa dovrebbe iniziare la prossima settimana, quando Pfizer ha garantito altre 450mila dosi.

Parte così l‘operazione Eos, disposta dal Ministro Guerini, su richiesta del Commissario Straordinario Arcuri e in stretta cooperazione con la sua struttura e con il Ministero della Salute, secondo quanto sottolinea una nota del ministero della Difesa. In una prima fase, i mezzi e gli aeromobili militari contribuiranno a distribuire le prime 9.750 dosi recapitandole a destinazione. L’Arma dei Carabinieri fornisce il servizio di scorta ai movimenti via terra. Le successive dosi di Pfizer, così come previsto dal Piano Vaccini, saranno consegnate direttamente dalla casa farmaceutica ai 300 siti di somministrazione, individuati dalla struttura commissariale in accordo con le Regioni. Nella seconda fase, invece, non appena disponibili i vaccini di tipo “cold” delle altre case farmaceutiche (AstraZeneca, Moderna, etc), le Forze Armate in base alle indicazioni fornite dal commissario straordinario saranno impegnate nel trasporto logistico su tutto il territorio nazionale.

Papa Francesco: “Il vaccino anti Covid è luce di speranza se è per tutti”

Da valutare nel frattempo l’eventuale impatto della variante inglese – e delle festività – sulla curva dei contagi e quindi anche sulla campagna di vaccinazione. Quest’ultima, come ha ripetuto più volte il commissario Domenico Arcuri, sarebbe più complicata con una terza ondata in corso.

Intanto l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, si dichiara “cautamente ottimista” sull’efficacia vaccino contro la nuova variante. “Abbiamo già analizzato alcuni dati e sembra che questo nuovo ceppo sia altrettanto sensibile” al vaccino, ha detto Bourla durante un town hall a Navajo. “Stiamo facendo studi specifici – ha aggiunto – che saranno completati nel giro di 10 giorni o due settimane”.

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Covid, al via test su un farmaco che garantirebbe immunità immediata

sabato, Dicembre 26th, 2020

di Redazione Online

Covid, al via test su un farmaco che garantirebbe immunità immediata

Dopo quello per i vaccini, è iniziata la corsa finale per mettere a punto un farmaco in grado di sconfiggere il Covid.

Gli scienziati britannici hanno avviato i test su un farmaco in grado di evitare che un soggetto esposto al coronavirus Sars-CoV-2 sviluppi la malattia innescata dal virus. Il farmaco, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Guardian, sarebbe in grado di garantire una immunità immediata contro il Covid.

La terapia — basata sugli anticorpi monoclonali — potrebbe garantire un’immunità di 6-12 mesi e potrebbe essere somministrata come trattamento di emergenza a gruppi a rischio, come pazienti ricoverati in ospedale o ospiti di case di riposo e cura, per evitare la nascita di focolai e il coinvolgimento di soggetti fragili. Il farmaco potrebbe essere somministrato anche a persone che vivono in famiglie nelle quali qualcuno ha contratto il virus.

Lo studio sul farmaco è guidato dalla professoressa Catherine Houlihan, virologa presso l’University College London Hospitals NHS Trust (UCLH). «Se riuscissimo a dimostrare che questo trattamento funziona e può evitare che le persone esposte al virus arrivino a sviluppare il Covid-19, si aggiungerebbe un ulteriore elemento all’arsenale di armi che viene sviluppato per combattere questo terribile virus».

Il farmaco è stato sviluppato da UCLH e AstraZeneca, la società farmaceutica che, insieme all’Università di Oxford, ha anche creato uno dei vaccini che saranno utilizzati contro il coronavirus (il cui utilizzo dovrebbe essere presto approvato dall’Autorità per il farmaco britannica e, in seguito, da quella europea). Il farmaco potrebbe essere disponibile per marzo o aprile se venisse approvato al termine dei trials, che riguardano una rete di 100 siti in tutto il mondo.

I 5 anticorpi monoclonali allo studio

Come indicato da Sandro Modeo in questo saggio sul «Corriere», gli anticorpi monoclonali «sono l’elaborazione ingegnerizzata di anticorpi naturali prodotti dal sistema immunitario dei pazienti contro l’invasione di uno specifico patogeno o un altro agente esterno all’organismo (per esempio una crescita tumorale). Dove l’elaborazione consiste nel scegliere i più efficaci (per ogni «invasore» ci sono molti anticorpi attivi, come tante chiavi per una serratura, ma di diversa precisione) e farli replicare per esercitare l’azione di difesa». I farmaci basati sugli anticorpi monoclonali potrebbero garantire un’immunità immediata, appunto: al contrario di quanto avviene con i vaccini (che necessitano, per offrire una immunità completa, di due dosi).

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Brexit, un regalo di Natale per tutti

venerdì, Dicembre 25th, 2020
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di   Beppe Severgnini

Il momento è troppo difficile, e il mondo troppo complicato, per odiarsi tra amici. L’accordo tra Unione Europea e Regno Unito è un regalo di Natale, per tutti. Non si doveva arrivare all’ultima settimana, non si doveva litigare in tempo di pandemia e – vogliamo dirlo? – non dovevamo divederci: siamo tutti europei, nel continente e sull’isola. Ma il voto su Brexit (2016) e il plebiscito elettorale per Boris Johnson (2019) non lasciavano alternative.
Era inevitabile che il Regno Unito uscisse dall’Unione Europea ed era opportuno che si trovasse un accordo per regolare i rapporti futuri.

«Sollievo e tristezza», ha commentato il capo dei negoziatore UE, Michel Barnier. Sembra un buon riassunto. A Londra e a Bruxelles – state certi – lasceranno intendere d’aver vinto. In verità stavamo perdendo tutti, e abbiamo pareggiato in extremis. Commerci, trasporti, sicurezza: convidiamo moltissime cose, ormai. La diffusione della «variante inglese» del Covid, le file di camion a Dover, il caos dei rimpatri: in poche ore la realtà ha suonato la tromba nelle orecchie dei negoziatori, che hanno capito.

Una Brexit senza accordo sarebbe stata pesante per i Paesi europei e disastrosa per il Regno Unito: le economie, fiaccate dalla pandemia, rischiavano grosso. I dettagli non si conoscono ancora. Ma sembra che l’accordo – che dovrà passare per il Parlamento Europeo – semplificherà i commerci, garantirà cooperazione in materia di sicurezza, lascerà l’Irlanda del Nord nel mercato europeo, evitando un confine fisico con la Repubblica d’Irlanda. L’accordo non sembra coprire la questione dei servizi, il maggior export britannico. Il programma Erasmus verrà sostituito, per gli studenti inglesi, da un programma di scambi in tutto il mondo.

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Come verrà distribuito il vaccino Covid in Italia

venerdì, Dicembre 25th, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Come verrà distribuito il vaccino Covid in Italia

9,30 del 25 dicembre 2020: il primo furgone proveniente dal Belgio arriva alla frontiera del Brennero con le prime 9.750 dosi del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech destinate all’Italia. Lo scortano i carabinieri, destinazione: ospedale Spallanzani di Roma. Comincia il percorso che dovrà portare a «vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno», come ha promesso il commissario all’emergenza Domenico Arcuri.

Per 10 giorni a -70

Le istruzioni per il trasporto e lo stoccaggio sono state fornite dalla Pfizer con protocolli molto rigidi. Il vaccino viene tenuto nel ghiaccio secco a -70 gradi centigradi fino a 10 giorni . L’azienda farmaceutica utilizzerà «sensori termici abilitati al Gps con una torre di controllo che seguirà la posizione e la temperatura di ogni spedizione di vaccini attraverso i loro percorsi prestabiliti per prevenire in modo proattivo le deviazioni indesiderate e di agire prima che si verifichino». Quando le dosi saranno a destinazione i contenitori isotermici Pfizer diventeranno da unità di stoccaggio temporaneo, purché siano riempiti di ghiaccio secco ogni 5 giorni (durata di conservazione massima: fino a 30 giorni). Infine il vaccino può essere conservato «per cinque giorni in condizioni refrigerate tra i 2 e gli 8 gradi centigradi».

Secondo Pfizer «anche che dopo 30 giorni nei contenitori termici, i centri di vaccinazione possono spostare le fiale in condizioni di refrigerazione tra 2 e 8 C per altri cinque giorni, per un totale di 35 giorni; ma consiglia che «una volta scongelate e conservate in condizioni di refrigerazione tra 2 e 8 C» le fiale non siano «ricongelate o conservate in condizioni di congelamento».

Vaccino, che cosa succede il 26 dicembre

26 dicembre: trasferimento negli ospedali. Dopo la consegna allo Spallanzani la fornitura di vaccini dovrà essere distribuita in tutta Italia. Il piano messo a punto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini prevede l’impiego di 5 aerei (due C27J dell’Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell’Esercito e un P-180 della Marina) per il trasporto. Il resto sarà trasferito con 60 autoveicoli e circa 250 militari.

Vaccino Covid, il 27 dicembre si comincia con il V-Day

Ore 8,00 del 27 dicembre 2020: Ospedale Spallanzani, la prima ad essere vaccinata sarà Claudia Alivernini, 29 anni, infermiera in servizio presso il reparto di malattie infettive. «Vaccinarsi è un atto d’amore e di responsabilità nei confronti della collettività. Con orgoglio rappresento tutti gli operatori sanitari che come me sono stati in prima linea durante questa pandemia», ha detto. In Lombardia la prima al Niguarda sarà Adele Gelfo, da 30 anni impegnata come operatrice socio-sanitaria. Dallo scorso marzo è nei reparti Covid. Ma anche Annalisa Malara, l’anestesista che ha scoperto il paziente 1, Mattia Maestri all’ospedale di Codogno. E poi i professori Alberto Zangrillo e Massimo Galli.

La distribuzione

A fine gennaio — questa l’assicurazione del governo — partirà la seconda fase. Il piano di Guerini prevede che «appena disponibili i vaccini di tipo “cold” delle altre case farmaceutiche (AstraZeneca, Moderna, etc), le Forze Armate in base alle indicazioni fornite dal Commissario Straordinario saranno impegnate nel trasporto logistico su tutto il territorio nazionale». L’hub principale, per lo stoccaggio delle dosi, «sarà presso l’Aeroporto di Pratica di Mare da dove partiranno per raggiungere i 21 “Sub Hub”, strutture militari dislocate in tutte le Regioni che garantiscono le necessarie misure di sicurezza. Da qui partiranno per essere consegnati ai siti di somministrazione. Il piano prevede l’utilizzo di 11 aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli. L’organizzazione logistica contempla anche l’utilizzo degli shelter frigo in dotazione alla Difesa».

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Alex Zanardi e la regola dei 5 secondi

venerdì, Dicembre 25th, 2020

di   Massimo Gramellini | 25 dicembre 2020

Qual è stato il Caffè di Massimo Gramellini più letto del 2020? La risposta ci racconta molto di noi: e di uno degli episodi che, in questo 2020 così colmo di eventi, ci ha colpito di più. Il Caffè più letto è quello pubblicato il giorno dopo l’incidente ad Alex Zanardi, il 20 giugno scorso. Lo ritrovate qui sotto, ed è bello poterlo rileggere con la certezza — raccontata sul numero di 7 in edicola da Carlo Verdelli, e online qui — che Zanardi sta ricominciando la sua terza vita: e ora fa ok con il pollice, riconosce e guarda la moglie.

Il giorno stesso in cui tornò a casa senza le gambe, Alex Zanardi volle sfidare suo nipote a nascondino. Prima si infilò nel caminetto. Poi avvicinò due sedie e ci si sdraiò sopra, coprendosi con un plaid. Infine, si mimetizzò dentro il portavivande. La sera, il nipote confidò alla madre: «Da grande voglio guidare una macchina da corsa e non avere le gambe come lo zio». Alex sostiene che, dei tanti complimenti che ha ricevuto, quello rimane per distacco il più bello. Il complimento di un bambino a un uomo che, per rinascere, ha saputo tornare bambino.

Zanardi suscita meraviglia in chiunque, però non hai mai fatto pena a nessuno. Forse perché il primo a non avere mai provato commiserazione per sé stesso è lui. Ogni volta che ci incontriamo, mi interroga sulla sua famosa Regola dei Cinque Secondi, tanto che oramai la conosco a memoria: «Quando in una gara ti accorgi di avere dato tutto, ma proprio tutto, tieni duro ancora cinque secondi, perché è lì che gli altri non ce la fanno più». Lui non si limita a declamarla. La applica nelle corse, contro avversari che ormai hanno la metà dei suoi anni. E la applica nella vita, da quando è nato e da quando è rinato, dopo che un incidente lo ha tagliato in due e in un letto d’ospedale tedesco è stato costretto a decidere se pensare alla metà di corpo che gli era rimasta o a quella che aveva perduto.

Nessuno più di lui avrebbe diritto di passare il tempo a lamentarsi e a maledire il destino, che per Zanardi ha sempre avuto la forma di una striscia d’asfalto: sua sorella morì in un incidente automobilistico, in un altro Alex lasciò una parte di sé, ed è su una strada in leggera discesa che ieri è andata a sbattere contro un camion quella sua adorabile testa dura. Potrebbe lamentarsi, ma non lo fa. Lo considera uno stupido dispendio di energie. Alla tentazione del vittimismo ha sempre opposto lo scudo dell’autoironia: «Sono così emozionato che mi tremano le gambe» è una delle sue battute preferite e la pronuncia rimanendo serissimo, come i comici veri.

Ogni volta che lo si guarda o lo si sente parlare, non si può fare a meno di pensare che tutti, dentro, ci sentiamo simili a come Zanardi è fuori: derubati di qualcosa e costretti a spingere. Solo che lui, dentro, è come noi purtroppo non ci sentiamo quasi mai: completo, sicuro di sé e animato da una passione implacabile per la vita che lo porta a concentrarsi su tutto ciò che fa, e a goderne, come se lo stesse sempre facendo per la prima volta.



Se chiudo gli occhi, lo rivedo alla maratona di Venezia trascinare per oltre quaranta chilometri un amico malato di Sla e scendere dalla carrozzina a un metro dal traguardo per sospingerlo in avanti, saltellando sui moncherini come se fossero delle molle. Ha imparato a giocare con tutto ciò che avrebbe potuto farlo disperare.

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Brexit, accordo raggiunto: cosa succede adesso e cosa cambia per gli italiani

venerdì, Dicembre 25th, 2020

di Luigi Ippolito

Brexit, accordo raggiunto: cosa succede adesso e cosa cambia per gli italiani

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
DA LONDRA — Accordo storico sul dopo-Brexit fra Gran Bretagna e Unione europea: è stato scongiurato il temuto «no deal», un divorzio traumatico che si sarebbe concretizzato il 31 dicembre con pesanti ricadute economiche e politiche. Londra e Bruxelles hanno concluso un Trattato di libero scambio che vale 700 miliardi l’anno, il più importante mai raggiunto per entrambe le parti. Boris Johnson ha rivendicato il successo, affermando che il suo Paese ha «ripreso il controllo» in tutte le aree e che il suo governo ha mantenuto tutte le promesse fatte al pubblico britannico col referendum di quattro anni fa: «Abbiamo mantenuto tutte le linee rosse sul recupero della sovranità», ha affermato. I negoziati si sono conclusi ieri sera e le ultime ore sono state trascorse a limare i dettagli finali del testo.

La svolta l’hanno impressa direttamente Boris Johnson e Ursula von der Leyen: negli ultimi giorni il premier britannico e la presidente della Commissione Ue hanno preso personalmente in mano le trattative e sono stati in costante contatto telefonico. Boris aveva bisogno di un accordo. La pessima gestione della pandemia ha devastato la sua popolarità e la più recente emergenza provocata dalla nuova variante del coronavirus gli ha tolto ogni spazio di manovra. Ora ha qualcosa di concreto da mostrare e farà di tutto per vendere l’intesa come una vittoria di Londra e un pieno recupero della sovranità nazionale. L’accordo raggiunto è comunque ridotto all’osso: in sostanza evita il ritorno ai dazi sulle merci e mantiene aperta la cooperazione in tema di criminalità e sicurezza, ma lascia fuori i servizi, che costituiscono la quota più rilevante di ciò che la Gran Bretagna «vende» all’Unione. I negoziati si erano incagliati sulla questione della concorrenza equa — in particolare sugli aiuti di Stato — e su quella della pesca nelle acque britanniche. Su entrambi i temi si è però trovato alla fine un compromesso che consente a Londra di divergere dalle regole europee (che è l’obiettivo ultimo della Brexit) e a Bruxelles di ottenere garanzie contro la competizione sleale.

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BUON NATALE !

giovedì, Dicembre 24th, 2020

NOSOLOFOLE

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 23 dicembre: 14.522 nuovi casi e 553 morti

mercoledì, Dicembre 23rd, 2020

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 23 dicembre: 14.522 nuovi casi e 553 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.991.278 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 14.522, +0,7% rispetto al giorno prima (ieri erano +13.318), mentre i decessi odierni sono 553, +0,8% (ieri erano +628), per un totale di 70.395 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.322.067 complessivamente: 20.494 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1,6% (ieri erano +20.315). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 598.816, pari a -7.139 rispetto a ieri, -1,2% (ieri erano -7.627). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi sono stati 175.364, ovvero 9.159 in più rispetto a ieri quando erano stati 166.205. Mentre il tasso di positività è dell’8,3% (l’approssimazione di 8,281%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 8 sono risultati positivi; ieri era dell’8%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di più tamponi. Con il rapporto di casi su tamponi (il tasso di positività) che varia di poco, passando dall’8% all’8,3%. «La frenata della curva è sempre meno evidente», come indica il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sulla settimana del 16-22 dicembre. «Siamo chiamati proprio ora a mantenere alta la guardia», ha detto il premier Giuseppe Conte nel messaggio al Consiglio europeo, in prossimità del Natale e poi del «Vaccine Day». E ha aggiunto: «La pandemia ha comportato un costo umano devastante e ha messo a dura prova le nostre abitudini». Proprio oggi i decessi superano la quota di 70 mila dall’inizio dell’epidemia. Da metà mese l’Italia è il Paese europeo con più morti complessivi, dietro a Stati Uniti, Brasile, India e Messico.

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Covid, Galli: «Vaccinarsi è un dovere sociale»

mercoledì, Dicembre 23rd, 2020

Vaccinarsi «è un atto dovuto, pensato e condiviso. Il vaccino c’è, ha garanzie di validità e sicurezza, lo vado a fare anche per proteggere me stesso. Ma credo che fare il vaccino sia anche un dovere sociale, soprattutto nella prospettiva di raggiungere l’immunità di gregge». Così a Buongiorno, su Sky TG24, Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, parlando del vaccino che riceverà a breve assieme al resto del personale sanitario. «L’immunità di gregge – ha aggiunto – sarà la cosa che ci toglierà da un guaio altrimenti mai finito».

IL MESSAGGERO

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Tutto pronto per la stangata. Queste auto sono a rischio

mercoledì, Dicembre 23rd, 2020

Alessandro Ferro

Addio benefits: l’amara sorpresa per i possessori di auto aziendali è contenuta nella legge di Bilancio 2021 che inasprisce ulteriormente la tassazione del fringe benefit già “ritoccata” a partire dal 1° luglio scorso.

Di cosa si tratta

Cominciamo dicendo che il fringe benefit è un tipo emolumento retributivo corrisposto a particolari categorie di lavoratori dipendenti, riportato nella busta paga, in aggiunta alla retribuzione e di cui il lavoratore può usufruire gratuitamente. Adesso, però, il governo ha deciso di tagliare anche sui benefici di questa categoria di lavoratori: modelli di vettura finora risparmati dalla stretta vedranno salire di oltre il 30% la tassazione della quota di benefit, a meno che non ci sia un intervento delle norme previste entrare in vigore.

Si, perché oltre al danno c’è anche la beffa: è la concomitanza di tre norme di legge (la 160/2019, quella di Bilancio 2020 ai commi 632 e 633 ed il Regolamento Ue 2017/1153) a provocare questa nuova tassazione. Come riporta IlSole24ore, In questo modo si aumenta la quota tassabile in capo al lavoratore assegnatario del mezzo, espressa in percentuale del costo chilometrico annuo calcolato dall’Aci per il modello che ha in uso (sulla Gazzetta Ufficiale sono state appena pubblicate le tabelle dei costi da utilizzare nel 2021).

Ecco la tassazione aggiornata

La percentuale indica la quota di chilometri, ipotizzata, percorsa ogni anno fuori dal lavoro ed è una frazione dei 15mila chilometri assunti per legge come percorrenza totale annua dell’auto. Fino a giugno 2020 era al 30% per tutti mentre, come anticipato, da luglio si è passati a valori superiori quando le emissioni di CO2 superano i 160 g/km: 40% nella fascia 161-190 g/km e 50% da 191 g/km in su.Arriva la “botta” sulle auto aziendali: ecco cosa cambia sulle tasse

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