di Ilvo Diamanti
L’intervento della Russia in Ucraina ha scosso violentemente gli equilibri geopolitici. In Europa e nel mondo. E nulla sarà come prima. Non solo sul piano delle relazioni fra i governi. Anche nella visione geopolitica dei cittadini. Di certo, si è rafforzata l’immagine dell’Unione Europea, come è emerso nel recente sondaggio di Demos, pubblicato la settimana scorsa. Ma i cambiamenti vanno oltre, come dimostrano altri dati dello stesso sondaggio.
L’Ucraina, per prima, è divenuta un riferimento importante, agli
occhi dei cittadini. Prima era poco “rilevante”. Non solo perché non
avevamo “rilevato” la percezione nei suoi riguardi presso, l’opinione
pubblica. Ma perché costituiva un Paese “periferico”. Un pezzo di Unione
Sovietica, che, dopo la caduta del muro, si era staccato. Come altri.
Questa immagine era divenuta più chiara nel 2014, quando la Russia aveva “occupato” la Crimea.
Da allora, la presenza ucraina, in Italia, è divenuta più evidente. Non
solo nella percezione, ma sul piano sociale. E oggi appare ampia. La
più ampia, rispetto agli altri Paesi europei. Circa 200 mila persone, in
larga misura donne.
Anche per questa ragione, è prevedibile – e già in atto – un grande esodo di persone in fuga dalla guerra e dirette in Italia. Dove vivono parenti e conoscenti. Peraltro, il consenso verso l’accoglienza dei profughi è larghissimo. In questa fase.
I riflessi di questa guerra sulla visione geopolitica dei cittadini appaiono altrettanto evidenti. Infatti, nel sondaggio di Demos, oltre il 44% degli italiani esprime fiducia verso l’Ucraina. Mentre, di riflesso la “confidenza” nei confronti della Russia risulta “minima”. Si ferma, infatti, al 7%. Al contrario di due anni fa, nel 2020, quando appariva molto più ampia e raggiungeva il 25%. Dunque: 1 italiano su 4. Un grado di fiducia elevato. Superato solo dalla Germania e dagli Usa. Oggi, invece, in Italia, assistiamo a una crescita della fiducia verso i Paesi della Ue. Fra tutti e più di tutti, la Germania. Apprezzata da quasi metà degli italiani. Circa 20 punti in più rispetto a due anni fa. Quando, comunque, costituiva già il riferimento più importante.
Anche l’immagine della Francia si è rafforzata, in questo periodo.
Francia e Germania, d’altra parte, sono state molto attive, sul piano
diplomatico. Cerando di affrontare questa crisi attraverso la via
diplomatica. Attraverso il dialogo con Putin e i suoi “collaboratori” di
governo. Con scarsi risultati.
Anche nei confronti degli Usa e del Regno Unito gli italiani esprimono livelli di fiducia significativi. Tuttavia, più limitati. In parte, perché hanno operato con prudenza. In parte, perché sono “fuori” dal cerchio della Ue. Anche se entrambi hanno un ruolo centrale nella Nato. E nella definizione del “campo Occidentale”. Che la Russia considera una minaccia. Un pericolo da allontanare. Anche attraverso azioni di forza, come l’invasione dell’Ucraina.
Più lontana, ai nostri occhi, appare, invece, la Cina. Perché è
vicina alla Russia. Sul piano geografico e geopolitico. Coerentemente,
dopo la Russia, la Cina, è il Paese che. nel nostro orizzonte
geopolitico, si è allontanato maggiormente.