Piazza Affari tiene sul finale con banche in luce. Wall Street positiva

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Piazza Affari consolida i massimi da un anno raggiunti nei giorni scorsi e archivia una seduta di transizione con l’indice FTSE MIB in rialzo (+0,27%) seguita dalle performance incolori degli altri listini continentali su cui hanno pesato le prese di beneficio su auto e minerari ma anche la giornata negativa delle società di vendite al dettaglio. A Milano, si è messa in luce Salvatore Ferragamo (+4,5%) spinta dalla raccomandazione “comprare” emessa dagli analisti di Hsbc mentre i bancari hanno messo a segno altri ritocchi al rialzo con le sole eccezioni di Bper (-1,6% su cui Akros ha tagliato il giudizio a “Neutral” in virtù del +100% messo a segno in sei mesi in Borsa) e di Unicredit (-0,3%) che si avvicina all’assemblea della prossima settimana per il varo dell’aumento di capitale fino a 13 miliardi di euro. Nel settore del credito, vivaci invece Ubi Banca (+4,5%), Intesa Sanpaolo (+1,4%) e Mediobanca (+0,6%).

È ripartita la corsa di Mediaset (+1,2%) dopo gli scenari di opa amichevole da parte di Vivendi ipotizzati ieri da Natixis, in calo Mondadori. In crescita Fiat Chrysler (+0,7%) nonostante la terza flessione mensile consecutiva nelle vendite di auto negli Stati Uniti. Settimo rialzo di fila per Fincantieri grazie all’operazione Sxt France.

Sale attività economica area NY, attesa per verbali Fed di dicembre
Le Borse americane, dopo aver aperto le contrattazioni al rialzo, stanno rallentando il passo anche se resta positivo il sentiment sull’azionario. Segnali di una ripresa dell’inflazione su ambe le sponde dell’Atlantico stanno dando agli investitori una rinnovata fiducia nel cosiddetto “Trumpflation rally”, una corsa dell’azionario alimentata dalle aspettative di una ripresa dei prezzi dettata dalle politiche fiscalmente espansive che il 45esimo presidente Usa dovrebbe adottare. Questa asset class ha corso da quando Donald Trump ha vinto le elezioni lo scorso otto novembre ma c’e’ chi, come Morgan Stanley, sostiene che è ora di vendere in vista del giuramento del successore di Barack Obama in calendario il 20 gennaio prossimo. Intanto gli investitori attendono i verbali della riunione della Federal Reserve di dicembre, quella in cui annunciò il secondo rialzo dei tassi in 10 anni e anticipò tre possibili strette nel 2017.

L’attività aziendale nell’area di New York ha aumentato il passo in dicembre rispetto al mese precedente, confermandosi a livelli associati a un’accelerata economica. L’indice Ism di New York, che misura la performance dell’attività aziendale, è cresciuto il mese scorso a 63,8 punti dai 52,5 punti di novembre, restando appunto in territorio di espansione delle attività economiche, cioè sopra la soglia dei 50 punti.

Vendite su St, risente di giudizio M. Stanley

In Europa, dunque, scatta qualche presa di profitto sui bancari dopo i recenti rialzi. Acquisti sul Credit Suisse a Zurigo dopo il giudizio positivo di Barclays. Soffrono i titoli delle vendite al dettaglio dopo il profit warning della britannica Next che è arrivata a perdere il 14% a Londra e i tecnologici (segui qui l’andamento dei principali comparti). Gli indici europei, partiti in rialzo, hanno poi limato i guadagni fino a virare in rosso, in una seduta povera di spunti importanti (segui qui l‘andamento dei principali indici europei). A Milano il FTSE MIB risente dell’inversione di tendenza di alcune banche , con il Banco Bpm in altalena dopo che per buona parte della mattinata era stato il titolo migliore del listino principale. Restano ben comprate anche le Ubi Banca, mentre sono passate in rosso le Banca Pop Er. Tra i titoli peggiori, sospesa più volte in asta di volatilità in avvio Stmicroelectronics che risente della riduzione di giudizio da parte di Morgan Stanley che ha peggiorato la raccomandazione sul titolo da equalweight a underweight con target a 7 euro. Prese di beneficio su Saipem ben comprata ieri mentre tengono gli altri petroliferi.

Ferragamo guida il Ftse Mib con guadagni vicini al 5%
Restano in evidenza e allungano il passo i titoli Salvatore Ferragamo, premiati da Hsbc che ha alzato rating e target price sul titolo. Gli analisti britannici consigliano di acquistare le azioni del gruppo fiorentino e indicano un obiettivo sui dodici mesi a 29 euro (attualmente viaggiano sotto i 24 euro) basandosi su prospettive di risultati superiori rispetto al consensus delle altre case di investimento.

Piatta Fiat Chrysler, terzo calo mensile di fila delle vendite in Usa

Rallentano le vendite di Fca Us negli Stati Uniti, per il terzo mese di fila e dopo oltre sei anni di aumenti mensili consecutivi: il colosso di Detroit, parte di Fca, in dicembre ha visto calare le immatricolazioni del 10% a 192.519 unità dalle 213.923 dello stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto si legge in un comunicato della società, in cui si precisa che nell’intero 2016 le vendite sono rimaste sostanzialmente invariate a 2,244 milioni di unità. Gli operatori hanno

guardato con interesse alla presentazione della Chrysler Portal, il minivan elettrico presentato ieri a Las Vegas. Per gli analisti di Banca Akros, anche se il gruppo dimostra di prestare più attenzione allo sviluppo di veicoli elettrici e a guida autonoma, la presentazione della Portal difficilmente segnerà l’inizio di un impegno consistente da parte di Fca in questo segmento di vetture.

Sale inflazione Ue. Per Italia 2016 è primo anno in deflazione dal 1959

Dopo il forte rialzo dell’inflazione tedesca, anche l’inflazione della zona Euro ha registrato una forte accelerazione a dicembre, secondo le stime di Eurostat: +1,1% tendenziale contro lo 0,6% di novembre. I prezzi sono stati spinti dalla rimonta degli energetici. Si tratta di un dato superiore alle previsioni degli analisti e ai massimi da oltre tre anni (39 mesi). I dati sull’inflazione tedesca di dicembre avevano contribuito già da ieri al recupero dei tassi governativi con il decennale Bund che resta allo 0,27% mentre il tasso decennale italiano si conferma sopra l’1,87% (segui qui l’andamento dello spread Btp/Bund). Su entrambi i mercati, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, i volumi sono bruscamente aumentati sin da ieri. L’inflazione tedesca ha infatti sorpreso risultando ben oltre le attese a 1,7% verso l’1,3% stimato. Il presidente dell’istituto Ifo, Fuest, ha dichiarato che se l’inflazione dovesse continuare a salire, la Bce potrebbe interrompere il QE già a marzo. Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat stima per dicembre un aumento dello 0,4%, +0,5% su base annua. Per l’intero 2016 la media è -0,1%, il primo calo dal 1959.

Accelera l’attività produttiva nell’area Euro a dicembre

Accelera l’attività nel settore manifatturiero e dei servizi a dicembre nell’Eurozona. Il relativo indice Pmi è salito a 54,4 punti da 53,9 di novembre e contro stime per un dato fermo, registrando il livello più alto dal 2011. Nel dettaglio l’indice Pmi servizi è salito a 53,7 rispetto alla stima flash di 53,1 ma è sceso rispetto a novembre. Secondo il report di Markit, i principali Paesi dell’Eurozona hanno mostrato un rallentamento, eccetto la Francia, il cui livello di produzione si è portato al di sopra dell’Italia, ma sempre sotto Germania e Spagna. Le aziende del terziario dell’Eurozona hanno collegato i più alti livelli di attività a un forte afflusso di nuovi ordini e all’aumento dell’inevaso; le nuove commesse sono aumentate al tasso record su 10 mesi di novembre.

L’occupazione è salita per il 26esimo mese consecutivo, soprattutto in Germania e Spagna. La fiducia ha toccato un record su 11 mesi. L’inflazione dei prezzi è accelerata al record su 57 mesi. Nel dettaglio, l’indice Pmi servizi in Italia è sceso a dicembre a 52,3 dal 53,3 di novembre: la crescita dell’attività rallenta rispetto al record su nove mesi di novembre, spiega Markit, con l’occupazione ancora in aumento, ma al tasso più lento in tre mesi. Secondo Phil Smith, economista di Markit e autore del report sull’Italia, «la fine del 2016 è stata positiva a dispetto soprattutto della nuova situazione d’incertezza. La produzione manifatturiera e terziaria ha continuato ad aumentare, sebbene a un tasso più lento, e la creazione occupazionale è apparsa più contenuta. Sembra accidentato il percorso che l’Italia dovrà affrontare nel 2017, anno in cui Markit prevede una crescita del Pil dello 0,4% dallo 0,9% stimato nel 2016».

Petrolio in rialzo, attesa per scorte Usa. Dollaro forte contro yen

Dopo la forte volatilità della vigilia, oggi è in rialzo il prezzo del greggio, in attesa dei dati ufficiali sulle scorte americane che saranno diffusi oggi (segui qui l’andamento di Brent e Wti). Le attese sono per un calo di 2,25 milioni di barili la scorsa settimana. Intanto, alcuni Paesi Opec e altri produttori (come Oman e Kuwait) hanno annunciato una riduzione della produzione per stabilizzare il mercato, mentre la Libia ha annunciato un aumento dell’output. Sul mercato valutario, l’euro si mantiene oltre la soglia di 1,04 sul dollaro (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute) dopo che ieri la moneta unica ha segnato nuovi minimi dal 2003 sotto quota 1,0350 per poi riportarsi nuovamente in prossimità di area 1,04. Il dollaro si rafforza ancora contro yen, per la quarta seduta consecutiva (segui qui l’andamento del biglietto verde contro le principali valute). Ieri il Dollar Index ha aggiornato nuovi massimi da dicembre 2002. A favorire gli acquisti sul biglietto verde è stato principalmente il dato sull’Ism manifatturiero, salito ai massimi da due anni.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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