In missione sull’asteroide che vale una fortuna
L’asteroide Psyche (nelle foto il rendering della missione della Nasa) fu scoperto nel 1852, dall’Osservatorio astronomico di Capodimonte a Napoli, dall’italiano Annibale de Gasparis
Altroché Donald Trump: la vera rivoluzione dell’economia globale potrebbe venire dalla Nasa, se riuscisse nel progetto di mettere le mani su un asteroide scoperto da un astronomo italiano, che custodisce ricchezze imparagonabili a quelle della Terra. Lo scopo della missione naturalmente non è quello di depredare il corpo celeste, ma piuttosto studiarlo, però i suoi tesori stanno comunque affascinando gli scienziati.
La ragione per cui la Nasa e l’Arizona State University vogliono andare su Psyche è un’altra. L’asteroide di de Gasparis è considerato un potenziale protopianeta, che potrebbe fare luce sul processo di nascita e sviluppo di tutti gli altri. I corpi celesti simili in genere sono fatti di rocce e ghiaccio, mentre questo è di metallo. L’ipotesi a cui lavorano gli scienziati, quindi, è che in origine fosse un pianeta delle dimensioni di Marte, che si era violentemente scontrato con gli altri. Questi impatti avevano progressivamente «sbucciato» la sua superficie, esponendo il «core», ossia il cuore del corpo celeste. Sulla Terra, come su tutti gli altri grandi pianeti del sistema solare, questo centro è coperto e quindi nascosto. Su Psyche invece è visibile, e la Nasa vuole andare a studiarlo per capire come sono fatti dentro i corpi celesti simili.
La missione, naturalmente senza uomini a bordo, partirà nell’ottobre del 2023 e arriverà sull’asteroide nel 2030, dopo aver gravitato intorno alla Terra nel 2024 e intorno a Marte nel 2025. Dopo sei anni di viaggio, la sonda raggiungerà Psyche e lo studierà per 20 mesi, facendo la mappatura e analizzando le sue proprietà.
Tutto questo sarà molto interessante sul piano scientifico, ma la stessa Lindy Elkins-Tanton, studiosa leader della spedizione, non è riuscita a resistere alla tentazione di fantasticare sulle ricchezze dell’asteroide: «Se riuscissimo ad acchiappare un grosso pezzo di metallo e riportarlo sulla Terra, poi cosa faremmo? Potremmo sederci sopra, nasconderlo e controllare le sue risorse globali, come si fa ad esempio con i diamanti, allo scopo di proteggere il nostro mercato? E se invece decidessimo di portare Psyche sul nostro pianeta, risolvendo per sempre il problema delle risorse metalliche per l’intera umanità?».
Al momento la Nasa non ha la capacità di afferrare un asteroide così e trascinarlo a casa. Lo scopo del Discovery Program è invece quello di restare attiva e condurre ricerche interessanti a basso costo, in attesa di avviare il prossimo grande progetto con gli astronauti, che nei desideri dei pionieri come Buzz Aldrin dovrebbe essere quello di arrivare su Marte e magari colonizzarlo. L’ostacolo principale per realizzare questo sogno, oltre alla complessità tecnica, sono i soldi. Quando Aldrin mise il piede sulla Luna c’era la Guerra Fredda da vincere, anche attraverso la competizione spaziale, mentre ora questa motivazione forte manca. Tutto diventerebbe possibile, però, se riuscissimo a trovare il modo di sfruttare i 10.000 quadrilioni nascosti su Psyche.
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