L’inizio di una nuova era
Piaccia o meno, l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca rappresenta l’inizio di una nuova era. Anche il Washington Post, giornale che in passato non è stato per nulla tenero nei confronti del tycoon, riconosce il cambiamento. Un cambiamento che è innanzitutto formale. Barack Obama è stato il presidente “pop”, il primo presidente di colore della storia americana. Sua moglie, Michelle, ha deciso di impiantare un orto alla Casa Bianca, che ha deciso di lasciare in eredità a Melania Trump, una donna che non sembra avere il pollice verde. Obama è stato il presidente che voleva chiudere Guantanamo, ma non l’ha fatto. Voleva chiudere il capitolo delle guerre aperte da George Bush, ma poi si è lanciato in pericolose operazioni in Medio Oriente, sganciando 26mila bombe in sette diversi Paesi, come ha scritto Giampaolo Rossi su ilGiornale.
Trump promette un’inversione di rotta. Non ci saranno più tentativi di rovesciare governi legittimi e la priorità sarà la lotta al terrorismo internazionale, Stato islamico in testa. E poi c’è il grande capitolo Russia. Bush, continuando ad nutrire visioni opposte rispetto a Mosca, era riuscito a riappacificare i rapporti con Vladimir Putin. Obama ha mandato tutto a carte e quarantotto. I rapporti con la Russia si sono incrinati pericolosamente, arrivando perfino ad accusare gli hacker di Mosca di aver pilotato le elezioni americane, favorendo così Trump. Ed è proprio il tycoon a rappresentare una svolta. Ha scelto Rex Tillerson come Segretario di Stato, ruolo in passato ricoperto da Hillary Clinton. Le chiavi della politica estera americana sono ora nelle mani dell’amministratore delegato di Exxon Mobil. “Un amico della Russia”, così lo hanno definito i media americani. In realtà, Tillerson ha già detto che un conto è fare affari con un Paese, un altro è poterlo definire amico.
Trump ha ottenuto grandi consensi dagli ambienti prolife americani perché contrario all’aborto. Senza se e senza ma. Obama ha invece espresso in più di un’occasione il proprio sostegno alla “libertà di scelta” delle donne. E si potrebbe andare avanti a lungo con gli esempi.
Con Trump inizia una nuova era. Non si sa ancora se migliore o peggiore. I cambiamenti, però, sono innegabili.
IL GIORNALE