Altri guai per Raggi, gli atti formali non coincidono con quanto ha detto ai pm

edoardo izzo
roma

C’è una falla nella difesa della sindaca di Roma Virginia Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio. Gli atti formali relativi alla nomina di Renato Marra, dirigente della Polizia locale, a direttore della Direzione Turismo del Comune di Roma con retribuzione di terza fascia (e un incremento di 20 mila euro), cioè l’ordinanza 95 del 9 novembre scorso, non sembrano congruenti con quanto affermato dalla Raggi nell’interrogatorio fiume del 2 febbraio. Intanto Salvatore Romeo risulta indagato per concorso in abuso d’ufficio con la sindaca nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine in Campidoglio. Dovrà comparire domani davanti ai pm.

 

Tornando alla vicenda Raggi-Marra, la prima cittadina ha affermato – in risposta alle domande del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio – di aver utilizzato per il conferimento dell’incarico la procedura disposta dall’articolo 38 comma 2 del regolamento degli uffici e servizi del Comune di Roma, che le attribuisce in alcuni casi la possibilità di decidere in totale autonomia, sentiti l’assessore al personale e quello competente sull’ufficio di destinazione.

In casi come quello della nomina del direttore della direzione Turismo, dunque, non è necessaria la comparazione dei curricula. Di questo i giudici non sembravano convinti. E infatti l’ordinanza, firmata dalla sindaca e controfirmata, in qualità di direttore del Dipartimento Risorse Umane, dal suo ex braccio destro Raffaele Marra (fratello del nominato) fa riferimento all’articolo 8, quello che prevede la comparazione dei curricula professionali, che in questo caso, invece, la sindaca, a posteriori, in sede di interrogatorio, avrebbe detto di non aver ritenuto necessario compiere. «La Giunta Capitolina – si legge infatti nel documento che stabilisce gli incarichi per una settantina di dirigenti – viste le candidature pervenute, esaminata sulla base dei criteri definiti dall’articolo 38, comma 8 e la istruttoria svolta sulle medesime, è stata attivata la procedura di interpello per il conferimento di incarichi dirigenziali». Nell’inchiesta sulle nomine, la Raggi rischia inoltre un rinvio a giudizio anche per falso in atto pubblico avendo dichiarato all’anticorruzione del Comune di aver deciso la promozione di Renato Marra in autonomia.

 

Chiarimenti in merito alle procedure potrà darli Raffaele Marra che sarà sentito in settimana dai pm nel carcere di Regina Coeli. In questi ultimi giorni, specie dopo la pubblicazione delle dichiarazioni della Raggi e di Salvatore Romeo su di lui (seguite allo psicodramma sulle polizze assicurative) l’ex ufficiale della GdF sarebbe un po’ nervoso. Marra non ha gradito infatti di essere stato scaricato. In un’intervista ad «Agorà» di Raitre, quando gli hanno chiesto se è pentito di aver presentato Marra alla Raggi, Salvatore Romeo ha risposto: «Pentito è un eufemismo…».

LA STAMPA

 

 

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.