Wall Street positiva, Dj su livelli record. Milano in leggero rialzo, spread sotto quota 200
–di Eleonora Micheli
Apertura positiva per Wall Street con Dj e Nasdaq su nuovi record in una giornata all’insegna del nervosismo per le Borse europee (segui qui i principali listini) che comunque da metà giornata stanno tentando di rialzare la testa, archiviando i timori per tensioni all’interno dell’area euro che si potrebbero profilare all’orizzonte, soprattutto dopo che la candidata alla presidenza francese, Marine Le Pen, ha preannunciato una Francia fuori dalla moneta unica nel caso di vittoria del suo partito. Timori che il numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha cercato di lenire, ribadendo che «l’euro è irrevocabile» e che «la moneta unica ci tiene uniti in tempi di chiusure nazionali». Oggi ha destato disagio anche il dato tedesco sulla produzione industriale, che a dicembre ha accusato un calo del 3% rispetto a novembre. Oltreoceano si attendono le mosse del presidente Usa, Donald Trump, in tema di defiscalizzazione e deregolamentazione.
Milano, che ieri aveva accusato la performance peggiore, ha più volte cambiato la direzione di marcia, migliorando poi insieme al resto d’Europa. Lo spread rimane sotto la lente: dopo un avvio ancora sopra i 200 punti, il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi a dieci si riporta in area 197 punti.
Unicredit passa in positivo nel secondo giorno di aumento, banche deboli
Gli occhi continuano a essere puntati su Unicredit nel secondo giorno dell’operazione sul capitale da 13 miliardi di euro, la più grande della storia di Borsa Italiana. Il titolo ha aperto la seduta debole, ha proseguito all’insegna del nervosismo per poi passare in deciso attivo. Ieri le azioni di Piazza Gae Aulenti hanno perso il 6,87% e i diritti il 18,85%. Il combinato azione-diritto ha così chiuso in calo del 12,8% rispetto a venerdì. Intanto leUnicredit Rsp sono in forte rialzo e sono state sospese in asta di volatilità (dopo aver segnato un progresso teorico del 9,66% a 44,94 euro). La guardia continua a rimanere alta su Intesa Sanpaolo e Generali, mentre gli investitori si interrogano sulle mosse dell’istituto guidato da Carlo Messina, che nei giorni scorsi ha confermato l’interesse per il primo assicuratore italiano. Sono contrastate le altre azioni delle banche, con Banco Bpm che guida i ribassi. Banca Mps continua a rimanere sospesa dalle contrattazioni, ma Ftse Russell, la società che gestisce il Ftse Mib, ha fatto sapere che i titoli saranno esclusi dal paniere principali delle blue chip a partire dalla revisione di marzo se, dopo il cda della banca in calendario il 9 febbraio, non ci saranno indicazioni sul ripristino delle negoziazioni.
Spunto di Finecobank dopo i conti del 2016, bene Azimut su Bayback
Finecobank è scattata al rialzo, dopo la pubblicazione dei risultati del 2016 sono balzate in testa al Ftse Mib, mettendo a segno una delle migliori performance del segmento. Il gruppo ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi totali pari a 559,1 milioni di euro, in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente, un utile netto di 211,8 milioni (+10,9%) e un utile netto rettificato per poste non ricorrenti pari a 200,7 milioni (+3,7%) . Secondo la società si tratta del «miglior anno di sempre pur includendo il contributo di -7,1 milioni netti ai Sistemi di Garanzia dei Depositi». Del comparto del risparmio gestito corrono anche le Azimut, sull’onda dei numeri sulla raccolta di gennaio diffusi ieri e dell’annuncio odierno sul lancio del programma di acquisto di azioni proprie. Il programma, che avrà inizio l’8 febbraio fino al 28 ottobre 2017, è finalizzato a realizzare operazioni di successiva rivendita sul mercato, ovvero di disporre di azioni proprie da utilizzare a fronte di operazioni di acquisizione o permuta di partecipazioni societarie, costituire la provvista necessaria a dare esecuzione ad eventuali piani di azionariato, ovvero al servizio di strumenti finanziari convertibili in azioni. Il quantitativo massimo delle azioni acquistabili è pari a 18.263.710 (circa 13% capitale).
Telecom debole dopo la corsa della vigilia
Telecom Italia è debole dopo il rialzo di ieri, giorno in cui i vertici della compagnia hanno presentato alla comunità finanziaria i conti del 2016 e le linee guida del piano industriale al 2019, che prevede un miglioramento del fatturato e dell’ebitda e un debito sotto controllo, nonostante siano stati messi a budget investimenti in Italia per 11 miliardi di euro.
I titoli sono partiti al rialzo, ma poi hanno invertito ritta risentendo di qualche presa di beneficio. Gli analisti, comunque, esprimono giudizi favorevoli, apprezzando le indicazioni del ceo, Flavio Cattaneo, e scommettendo sul processo di ‘trasformazione del gruppo’ di cui ieri hanno parlato sia il presidente, Giuseppe Recchi, sia l’amministratore delegato. Gruppo che si propone di battere la concorrenza con un atteggiamento di attacco, spingendo l’acceleratore sia sul fronte degli investimenti e della fibra, sia sul fronte delle offerte commerciali.
Vendite su Fca , tornano i timori per il dieselgate , ma sale Cnh
Fiat Chrysler Automobiles, dopo essere scivolata in asta di volatilità, perde quota. Gli investitori sono tornati a temere nuovi impatti negativi dal fronte del dieselgate, nonostante secondo indiscrezioni di stampa, la disputa tra Italia e Germania sul tema delle emissioni di alcuni modelli di FCA (500X, Doblò e Renegade) dovrebbe concludersi a breve, almeno secondo indiscrezioni di stampa. Gli investitori, però, mettono in conto possibili nuove sorprese negative. Tanto più che ieri è emerso che la magistratura francese ha informato la casa automobilistica di una potenziale incriminazione per presunta manipolazione delle emissioni nocive di alcuni motori diesel.
Tra i titoli della galassia Agnelli, continuano a salire le Cnh Industrial, sugli scudi da fine gennaio, quando l’azienda ha diffuso i conti del 2016. Nelle ultime sedute, però, a spingere in alto le quotazioni sono stati i rumors sulla possibile cessione delle attività delle macchine per costruzioni, anche se l’azienda ha definito priva di fondamento tale ipotesi.
Euro debole, petrolio stabile
Sul mercato dei cambi, l’euro continua a indebolirsi (segui qui i principali cross) ed è in moderato calo il prezzo del petrolio (segui qui Brent e Wti)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)