Quella “dolce” intervista a Romeo Sfottò per Travaglio sui social

La «dolce intervista» (copyright il giornalista Mattia Feltri su Twitter) è sotto gli occhi di tutti.

Perché Alfredo Romeo, neoarrestato dell’inchiesta Consip, la tiene lì, a mo’ di medaglia, sul suo sito internet. E perché a firmarla, e soprattutto a scriverla con toni da agnellino che ben poco si addicono alla sua fama d’inquisitore (M5S esclusi) è il direttore del «Fatto Quotidiano» Marco Travaglio (nella foto). Ed eccola, appunto, la «dolce intervista», come l’ha definita Mattia Feltri postandola «per completezza di informazione» e risalente al 16 maggio del 2015. Romeo, all’epoca, era appena stato assolto dalla Cassazione dopo due condanne in primo e secondo grado, e dopo 79 giorni di carcere, a Poggioreale. Scordatevi il Travaglio incalzante. Qui il direttore del «Fatto» fa domande pacate, lascia ampio spazio di replica all’interlocutore.

E l’avvocato Romeo fresco di riabilitazione parla di responsabilità civile dei magistrati. «Il vero problema non è quello della responsabilità civile dei magistrati, ma quello della loro competenza e della loro onestà intellettuale», dice Romeo. Che non manca di bacchettare Travaglio, ricordandogli che chi sbaglia paga, magistrati inclusi. Non manca anche una sviolinata a Renzi, un placet alla sua svolta garantista: «Renzi fa bene ad andare per la sua strada, che è quella dell’esercizio del potere esecutivo». Un Travaglio irriconoscibile. Bersaglio di sfottò ieri sui social dopo che Mattia Feltri ha rinfrescato la memoria dei follower.

IL GIORNALE

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