Europa cauta in attesa della Yellen, Milano corre con le banche

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Indici contrastati nel Vecchio Continente, con gli investitori che tengono gli occhi puntati sul discorso della presidentessa della Fed Janet Yellen, che parlerà alle 19 ora italiana. I mercati si aspettano una conferma sulle intenzioni di alzare i tassi nella riunione di metà marzo, come lasciato intendere nei giorni scorsi da due membri del board. Fa eccezione Piazza Affari, spinta al rialzo dai titoli del comparto bancario. Sul fronte politico europeo, i colpi di scena in Francia arrivano a ripetizione: il Parlamento europeo ha tolto l’immunità parlamentare a Marine Le Pen, mentre i repubblicani hanno tolto l’appoggio al candidato Francois Fillon, aprendo lo spazio per la candidatura di Alain Juppe, arrivato secondo nelle primarie. Perde qualche posizione anche il dollaro, favorendo gli acquisti sul greggio. Scivola lo spread, portandosi ai minimi da fine gennaio.

Wall Street: apertura poco mossa attorno a parità cautela in attesa di Yellen
All’indomani dei primi cali dopo una lunga serie di record, Wall Street ha iniziato l’ultima seduta di scambi della settimana a passo lento. Se la giornata si concludesse sotto la parità sarebbe la prima due giorni di ribassi da fine gennaio. Gli investitori preferiscono la cautela, in attesa di ascoltare le parole del presidente della Federal Reserve Janet Yellen: i mercati vogliono avere indicazioni sulla possibilità di un rialzo dei tassi durante la riunione di marzo, cosa che analisti e investitori cominciano a considerare probabile. Attualmente i futures sui Fed Funds indicano una probabilità del 77% per una stretta monetaria a marzo.

A Piazza Affari in luce Unicredit e Ubi Banca

Sono contrastate le piazze finanziarie europee (segui qui l’andamento dei principali indici), con le materie prime e i media pesanti (segui qui l’andamento dei principali settori in Europa). Il Cac40 a Parigi, in netto rialzo, ha superato la soglia dei 5mila punti per la prima volta dal novembre 2015. Brusco scivolone a Londra per Wpp, il primo gruppo al mondo nel settore pubblicitario, dopo un avvio di anno debole. A Milano il FTSE MIB che aveva aperto in territorio negativo ha recuperato man mano terreno nel corso della mattinata, imboccando rapidamente la via del rialzo sulla scia del recupero dei bancari. In particolare sono in evidenza i titoli di Unicredit, che incassano i giudizi positivi di Mediobanca Securities ed Equita. Le banche milanesi nelle ultime cinque sedute hanno messo a segno un balzo del 10%, sottolinea un broker milanese, sostenuto soprattutto dal rally di Unicredit che registra un bilancio settimanale di +13%. Il successo dell’aumento di capitale da 13 miliardi e le novità nell’azionariato (Capital Research è salito all’8,5%) stanno riportando interesse sulle banca. In forte rialzo anche Ubi Bancae e Banca Pop Er che ieri ha annunciato l’accordo per l’acquisto di Carife, sale Banco Bpm che in mattinata era in forte calo. Segno più anche per Intesa Sanpaolo: l’a.d. Carlo Messina, in un incontro con gli investitori istituzionali a New York ha detto di trovare sbagliato parlare di «passo indietro» sulla partita Generali. Il dossier è stato analizzato ed è stato deciso «che non poteva essere coerente con i paletti che usiamo quando facciamo le valutazioni per fare le acquisizioni» ossia «rispettare una posizione di capitale neutrale e creare valore per i nostri azionisti, non per quelli dell’altra società». Generali, secondo quanto anticipa Il Sole 24 Ore, a breve dovrebbe formalizzare la cessione delle attività in Olanda, nell’ambito del piano di razionalizzazione geografica presentato nello scorso investor day. Secondo il quotidiano l’utile netto della compagnia sarebbe pari a 5 mln. Nel suo complesso il piano dovrebbe portare a più di 1 miliardo di incassi. In rialzo anche gli altri titoli del comparto assicurativo con Unipol e Unipolsai tra i migliori. Contrastato il settore del lusso con Luxottica Group in coda al listino che risente ancora delle prospettive deludenti sul 2017. Gli acquisti premiano invece Ferragamo. Fuori dal listino principale, Italmobiliare è ben comprata dopo l’annuncio della distribuzione di un dividendo a un euro e un piano di acquisto azioni.

Prese di profitto su Brembo dopo conti e dividendo

Realizzi in Borsa dopo i conti 2016 per Brembo che viaggia da tempo ai massimi storici in area 65-66 euro per azione. Il cda ha approvato i conti 2016, che vedono un fatturato in crescita a 2,279 miliardi (+9,9%), un Ebitda di 443,7 milioni (+23,3%) e un utile netto di 240,6 milioni (+30,8%). A fronte di investimenti netti per 260,7 milioni e di un debito netto di 195,7 milioni, il consiglio ha proposto la distribuzione di un dividendo ordinario di 1 euro per azione. Il resto dell’utile verrà riportato a nuovo. A pronunciarsi sulla cedola sarà in ogni caso l’assemblea del prossimo 20 aprile, che sarà chiamata anche a votare sul frazionamento azionaria delle attuali 66.784.450 azioni nel rapporto di 1 a 5 a partire dal 29 maggio. Questa operazione è motivato dall’azienda con l’obiettivo di ‘facilitare la negoziazione del titolo azionario, favorendo una maggiore liquidità dei titoli e rendendoli più apprezzabili a una più ampia platea
di investitori’.

del capitale.La produzione economica nell’Eurozona ai massimi da 6 anni

La crescita economica dell’Eurozona (E19) tocca il record da quasi sei anni con tassi di espansione accelerati nelle quattro nazioni principali. A febbraio, infatti, secondo la lettura finale diffusa da MarkitEconomics, la crescita della produzione economica dell’Eurozona è accelerata con l’indice Markit Pmi della produzione composita che ha raggiunto il valore più alto in 70 mesi a 56 da 54,4 di gennaio, rimanendo invariato rispetto alla stima flash. L’indice finale dei Servizi è salito a 55,5, invariato dalla stima flash, e in crescita da 53,7 di gennaio.
Al top da 14 mesi il settore terziario italiano nel mese di febbraio, con attività e nuovi ordini in aumento ai tassi più alti da dicembre 2015. L’indice destagionalizzato Markit Pmi servizi, che con una singola domanda chiede alle aziende campione di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, è salito a 54,1 in aumento da 52,4 di gennaio e registrando la più forte crescita del settore terziario in 14 mesi.

In Italia Pil a +0,2% in quarto trimestre 2016, rivisto a +1% da +1,1% su anno

Nel quarto trimestre del 2016 il Pil , corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1% nei confronti del quarto trimestre del 2015. Lo rende noto l’Istat nei Conti economici trimestrali ricordando che la stima preliminare diffusa il 14 febbraio aveva rilevato un aumento congiunturale dello 0,2% e una crescita tendenziale dell’1,1%. Il quarto trimestre del 2016 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno rispetto al quarto trimestre del 2015. Nel 2016 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell’1% (il 2016 ha presentato due giornate lavorative in meno rispetto al 2015): questo risultato, precisa l’Istat, è coerente con la stima del Pil diffusa il primo marzo (0,9% di crescita annua). La variazione acquisita per il 2017 è pari a +0,3%.

BTp: spread con Bund a 175 punti, rendimento al 2,12%

Seduta in calo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco è sceso in area 175 punti base, minimi che non vedeva da fine gennaio. Il rendimento è al 2,08%, sotto il 2,14% del riferimento della vigilia.

Dollaro ripiega ma resta forte in vista del rialzo dei tassi della Fed. Oro giù

Sul mercato dei cambi, qualche presa di beneficio sul dollaro, che si conferma comunque forte sulle attese di un rialzo dei tassi nella prossima riunione di metà marzo, con un aumento dei rendimenti dei Treasuries (segui qui l’andamento del dollaro contro le principali divise e qui quello dell’euro). In leggero rialzo il prezzo del greggio nelle prime battute, dopo le prese di beneficio sul dollaro nella notte in Asia (segui qui l’andamento di Brent e Wti). In calo il prezzo dell’oro di oltre mezzo punto percentuale mentre aumentano le possibilità di un rialzo dei tassi Usa a marzo.

Rallenta intanto l’attivita’ nel settore servizi americano. L’indice servizi Pmi mdi febbraio, redatto da Markit, si è attestato a 53,8 punti, in ribasso dai 55,6 punti del dato finale di gennaio e al di sotto delle previsioni degli analisti, che attendevano un dato a 54 punti. L’indice è inferiore anche ai 54,3 punti della stima flash di metà febbraio.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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