Scappano anche i cani

Mattia Feltri
 

Scusate se oggi cediamo alle lusinghe del dibattito culturale, ma compito dei giornali è anche di elevare gli animi dei lettori. Vorremmo parlare di un ponderoso argomento antropologico e sociologico introdotto da Matteo Salvini nel 2009, con una birra bionda in mano, sulle note di una celebre aria padana: «Senti che puzza / scappano anche i cani / stanno arrivando i napoletani». Alla notizia che domani, con un corteo, Salvini vuole esportare a Napoli il suo sentimento di democrazia, i locali hanno reagito con un velo di perplessità: «Te la diamo noi una lezione bastardo razzista», ha scritto Eleonora De Majo, consigliere comunale in quota centri sociali. Salvini ha educatamente atteso il suo turno per puntualizzare, di modo che nessuno si facesse un’idea sbagliata: «I centri sociali sono una pestilenza, mi fai pena, zecca». Lo stesso sindaco, Luigi De Magistris, ha cercato di proporre un punto di vista con accenti di riflessione: «Scenderò anche io in piazza.

 

Dove c’è il popolo c’è il sindaco. Salvini usa toni nazifascisti, ha idee razziste». Salvini, prima di rinnovare a domani il piacere di condividere con gli interlocutori le gioie del filosofare, ha suggerito un ultimo spunto: «De Magistris è da ricovero». Sapremo presto chi la spunterà: Salvini nel suo spasimo di fratellanza fra i popoli, oppure De Magistris in una vezzosa reinterpretazione del ruolo di tutore dell’ordine pubblico? Mah. Pronostico difficile. Proviamo a sbilanciarci: hai visto mai che stavolta sarà Salvini a provare il brivido del rimpatrio?

LA STAMPA

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