Wall Street balza dopo dato su lavoro Usa. A Milano bene banche
–di Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana
Apre in positivo Wall Street dopo il dato sul mercato del lavoro Usa cresciuto più delle attese, che contribuisce a rafforzare le attese per un rialzo dei tassi da parte della Fed la prossima settimana. L’economia americana a febbraio ha creato 235mila nuovi posti di lavoro, più del previsto, con un tasso di disoccupazione sceso al 4,7%. Si confermano in rialzo anche gli indici del Vecchio Continente, dopo i dati Usa e all’indomani della giornata della Bce in cui
ilsole24ore.com/mario-draghi.html”>Mario Draghi ha evidenziato che ci sono meno rischi per la crescita europea. Ieri la Bce ha anche rivisto al rialzo le stime sia per l’inflazione che per il Pil 2017 e 2018, ma soprattutto ha indicato che prosegue la lenta e graduale rimozione dell’accomodamento monetario: è stato eliminato il riferimento al possibile utilizzo di tutte le misure a disposizione e non sono state prorogate le operazioni Tltro, l’ultima delle quali si svolgerà questo mese. Gli operatori, a questo punto, ipotizzano un primo rialzo dei tassi Bce nel marzo 2018. In questo contesto,tassi in rialzo sull’obbligazionario, mentre l’euro ha recuperato quota 1,06 sul dollaro e si è rafforzato ulteriormente dopo i dati americani. Risale il prezzo del greggio dopo i forti cali delle ultime due sedute.
Usa: +235mila posti lavoro febbraio, sopra stime, disoccupazione cala a 4,7%
In febbraio, il primo mese intero da quando Donald Trump e’ entrato ufficialmente alla Casa Bianca, lo scorso 20 gennaio, le aziende americane hanno creato molti piu’ posti di lavoro del previsto, segno che il mercato occupazione resta in linea con i recenti miglioramenti. Negli Stati Uniti sono stati creati 235.000 posti di lavoro, mentre gli analisti attendevano un aumento di 197.000 unita’. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione e’ calato dal 4,8 al 4,7%, in linea con le previsioni. I numeri di gennaio sono stati rivisti al rialzo da 227.000 a 238.000 posti di lavoro creati.
Rimbalzano gli energetici, bene le tlc
Le Borse europee sono tutte in rialzo (segui qui l’andamento dei principali indici) con le banche in evidenza e gli energetici che rimbalzano dopo i cali della vigilia (segui qui l’andamento dei settori europei). Vanno bene anche le tlc con British Telecom che corre a Londra dopo aver raggiunto un accordo per la scissione della sua divisione network Openreach, risolvendo così una lunga questione aperta con i regolatori britannici. Va meglio delle altre Borse Piazza Affari, con il FTSE MIB spinto anche oggi dai bancari, ben comprati anche ieri in tutta Europa in vista di un (futuro) cambio di politica monetaria da parte della Bce. A Milano corrono Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, così come Banco Bpm, Banca Pop Er e Mediobanca. In recupero i petroliferi con il rimbalzo del greggio dopo la due giorni di pesanti vendite, con Saipem ed Eni in positivo. Resta debole Stmicroelectronics dopo le indiscrezioni sui ritardi nelle forniture per Apple . Fuori dal listino principale, Parmalat resta inchiodata a 3,016 euro sopra il prezzo del rilancio di Lactalis a 3 euro, mentre Brunello Cucinelli è ben comprata dopo i dati migliori delle attese diffusi ieri a Borsa chiusa. Balza Primi Sui Motori(+14% in asta di volatilità) dopo l’annuncio di un accordo di partnership con Google Italia.
Spread in area 186 punti, salgono i rendimenti
In area Euro, il tasso decennale tedesco anche oggi è in area 0,45%, in salita anche il decennale italiano (segui qui l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato europei), con lo spread che si conferma sui livelli della vigilia. Le vendite iniziate ieri, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, non hanno interessato il titolo a due anni tedesco. Su questo comparto Draghi si è soffermato dichiarando che è particolarmente seguito, attribuendo il movimento al suo utilizzo in chiave di bene rifugio e come equivalente del deposito presso la Bce per gli istituti che non vi hanno accesso diretto, oltre che agli acquisti della Bce stessa. Nessun riferimento invece alle modalità di riduzione degli acquisti a partire da aprile (da 80 a 60 miliardi di euro). Per quanto riguarda gli Usa, gli operatori si stanno concentrando sull’incorporazione nei prezzi di 4 anziché 3 rialzi Fed nei prossimi 12 mesi, facendo passare in secondo piano il contestuale calo delle aspettative di inflazione sul lungo termine, determinato soprattutto dal calo del greggio.
Il petrolio risale dai minimi di tre mesi ma Wti resta sotto i 50 dollari
Dopo il forte calo delle ultime due sedute, torna a salire il prezzo del greggio (segui qui l’andamento di Brent e Wti), con il Wti che resta comunque sotto la soglia dei 50 dollari al barile, soglia rotta ieri per la prima volta da metà dicembre. Dopo il rally iniziato con l’accordo tra i Paesi Opec, il petrolio ora è penalizzato dalle persistenti elevate scorte globali. Il Brent, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, si sta avvicinando alla chiusura del gap collocato a 50,5 dollari. Deboli anche i preziosi, con l’oro che questa mattina è calato sotto i 1200 dollari l’oncia, penalizzato da tassi di mercato più elevati.
L’euro recupera terreno dopo Draghi e i dati Usa
Rafforzamento generalizzato dell’euro favorito dalle parole di Draghi sulla minore necessità di nuove misure e dai dati sul mercato del lavoro Usa che rafforzano le attese per un rialzo dei tassi da parte della Fed la prossima settimana. Il cambio euro/dollaro si è spinto sopra quota 1,06 romendo dopo i dati Usa l’importante resistenza in area 1,0630 (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro).
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)