Borse positive in attesa di Trump. Milano +1% con lo scatto di Ferrari
–di Cheo Condina
Seduta positiva per le Borse europee che prendono slancio nel pomeriggio grazie a Wall Street, a sua volta in attesa del probabile voto di stanotte al Congresso per l’abolizione dell’Obamacare. Un passaggio dall’esito non scontato e che misurerà, secondo gli operatori, la capacità di Donald Trump di implementare le proprie riforme, a partire da quella fiscale. Così, mentre dalla Bce sono arrivati segnali confortanti sull’economia europea (alzate le stime sul pil 2017 e 2018), Milano ha chiuso in rialzo dell’1,07% trascinato da Ferrari che balza del 4,3%, ai massimi storici, grazie all’attesa per l’inizio della stagione di Formula 1, fissato per domenica prossima in Australia, e a un report positivo di Citigroup. Acquisti anche sul comparto bancario, a partire da Ubi e Bper (rispettivamente +3,1% e +2,8%) e su Telecom (+2,6%), che oggi approva i conti 2016. Avanza ancora A2A (+2,2%) che aggiorna i massimi da sei anni e mezzo mentre in coda al listino segnano il passo Poste Italiane (-2% sui timori su un cambio della dividend policy con l’avvicendamento al vertice) e Fca, che arretra dello 0,8% dopo il profit warning di Ford. Sul fronte dei cambi, l’euro ha violato di nuovo al ribasso la soglia di 1,08 dollari, portandosi a 1,078 dollari (ieri a 1,0806). La moneta unica scambia inoltre stabile sullo yen a quota 120 mentre il dollaro-yen si attesta a 111,29 (111,05 yen). Dopo il calo di ieri, continua la flessione del greggio: il Wti, contratto con consegna a maggio, passa di mano a 47,87 dollari al barile (-0,35%). Dopo una partenza all’insegna della cautela, le Borse europee hanno virato al rialzo (segui qui i principali indici), confortate anche dalle indicazioni della Banca centrale europea che ha ribadito – dalle pagine del suo Bollettino economico – che la ripresa economica dell’area dell’euro si consolida in modo continuo. I listini restano positivi anche dopo l’apertura di Wall Street, all’insegna dell’incertezza, con i principali indici americani attorno alla parità.
Per la Bce la crescita mondiale resta sostenuta
L’istituto di Francoforte ha anche confermato che il Consiglio direttivo della Bce «ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento e continua ad attendersi che rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attivi».
La Bce prevede inoltre che anche la crescita mondiale resti sostenuta, grazie alla performance delle economie avanzate e dei mercati emergenti. L’incertezza, ha però sottolineato l’Eurotower, resta elevata a causa di numerosi fattori e fra questi la Bce segnala la messa a punto delle nuove politiche dell’amministrazione statunitense e le future relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea. Sempre oggi, l’istituto presieduto da Mario Draghi ha assegnato 233,47 miliardi di euro nella quarta Tltro2, livello superiore alle attese. Sono state accolte le richieste di 474 banche .
Bene Intesa, debole Unicredit
A Piazza Affari acquisti sulle azioni delle banche , con Intesa Sanpaolo in evidenza dopo che Barclays ha alzato il target di prezzo a 2,7 euro dai precedenti 2,55 euro. Sono ben richieste anche le Bper e le Banco Bpm. Unicredit ha invertito rotta più volte , all’indomani della notizia che Aabar Luxembourg detiene il 5,041% del capitale. Fuori dal paniere principale, Bca Carige chiude in rialzo ull’onda della notizia che l’istituto ha chiesto 1,25 miliardi di danno ad Apollo Management Holding.
Occhi puntati su Telecom e Mediaset
Gli occhi sono puntati suTelecom Italia, nel giorno in cui si riunisce il consiglio di amministrazione dell’azienda per approvare i conti 2016. Intanto il mercato continua a interrogarsi sulla posizione di Vivendi che detiene una partecipazione di poco inferiore al 25% in Telecom e di quasi il 30% in Mediaset. La legge Gasparri vieta una concentrazione nel settore media e delle tlc. Oggi l’ad della società francese, Arnaud de Puyfontaine, verrà sentito dall’Agcom che a breve dovrà pronunciarsi sulla posizione di Vivendi nei due gruppi.
Ferrari ai massimi storici, giù Fca
Fiat Chrysler Automobiles ha tentato il rimbalzo in avvio, ma poi ha imboccato la parabola discendente dopo il profit warning di Ford, che per il primo trimestre ha abbassato le sue stime di utile da 0,47 a 0,30-0,35 dollari ad azione. Scatta invece Ferrari in attesa del primo Gp della stagione di Formula Uno, in calendario domenica in Australia con i primi test che vedono una Rossa tornata finalmente competitiva. I titoli balzano del 3% anche grazie a un report di Citigroup che vede il titolo a 74 euro dagli attuali 65. Il motivo? La casa d’affari americana prevede che i volumi della casa auto possano raddoppiare nell’arco dei prossimi dieci anni, «senza che ciò metta a rischio lo charme e il carattere esclusivo della società del Cavallino Rampante».
Parmalat rimane sopra il prezzo dell’opa
Fuori dal paniere principale, Parmalat chiude a 3,078 euro, livello superiore all’opa di 3 euro che ha lanciato la francese Lactalis e che tuttavia non è riuscita a conquistare il 90% del capitale. Il gruppo di Oltralpe ha dunque deciso di rinunciare alla soglia minima del 90% e per questo ha dovuto riaprire l’offerta fino al 4 aprile.
Euro di nuovo sotto la soglia di 1,08 sul dollaro, petrolio in recupero
Sul fronte dei cambi, l’euro ha violato di nuovo al ribasso la soglia di 1,08 dollari, (segui qui i principali cross). Dopo il calo di ieri, in mattinata ha cercato di rialzare la testa il petrolio (segui qui Brent e Wti) ma poi è passato in negativo nel pomeriggio. Lo spread si è portato in area 183 punti.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)