Cambio orario 2017, ecco quanto si risparmia con l’ora legale
Roma, 24 marzo 2017 – Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 alle due, puntuale, scatta il cambio di orario: come ogni anno nell’ultima domenica di marzo, torna l’ora legale e le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora in avanti. Questo regime durerà per i prossimi sette mesi. E’ una storia lunga quella del cambio dell’ora, che risale addirittura al ‘700. All’inizio, infatti, l’idea venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli prestò particolare attenzione in un’epoca in cui l’industrializzazione era ancora agli albori. Andò meglio al britannico William Willet: siamo agli inizi del Novecento e l’industrializzazione del paese fece sì che nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ ora legale che si chiamava British Summer Time. In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabilì che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
FOCUS Cambio ora 2017, quando e come spostare le lancette
“Ora legale, risparmi per 104 milioni di euro”
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 18,63 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017 è pari a 104 milioni di euro. Secondo i dati elaborati da Terna, dal 2004 al 2016 il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ ora legale è stato complessivamente di circa 7 miliardi e 975 milioni di kilowattora, quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato da Terna è ottobre, con 164 milioni di kilowattora (pari a circa il 30% del totale).
“Così si ritarda l’utilizzo della luce artificiale”
Ma come funziona? Perché si risparmia? Terna spiega che spostando in avanti le lancette di un’ ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, poiché le giornate sono già più “lunghe” rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale. L’ ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2017.