Alitalia, sciopero in arrivo: cancellato il 60% dei voli

MILANO – Disagi in vista per chi vola con Alitalia: a causa dello sciopero di 24 ore proclamato per il 5 aprile, la ex compagnia di bandiera alle prese con l’ennesimo salvataggio in extremis “è stata costretta a cancellare il 60% dei voli, nazionali e internazionali, previsti per domani”. Lo ha reso noto lo stesso vettore: “Anche alcuni collegamenti programmati fra questa sera e la mattina del 6 aprile hanno subito cancellazioni o cambi di orario. Opereranno regolarmente, invece, i voli del 5 aprile previsti nelle fasce di garanzia: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Grazie al piano straordinario messo in atto da Alitalia, il 92% dei passeggeri coinvolti è stato riprotetto su voli alternativi, oltre la metà dei quali con collegamenti in partenza il giorno stesso”, si legge in una nota.

Per limitare il più possibile i disagi, la società invita tutti i viaggiatori in possesso di un biglietto per volare da questa sera alla mattina del 6 aprile, a verificare lo stato del proprio volo, prima di recarsi in aeroporto, chiamando il numero verde 800.65.00.55 (dall’Italia) o il numero +39.06.65649 (dall’estero), oppure contattando l’agenzia di viaggi presso cui hanno acquistato il biglietto. Sul sito alitalia.com è inoltre disponibile la lista completa dei voli cancellati.

Per domani, Alitalia ha previsto un rafforzamento del proprio personale negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate per assicurare la massima assistenza ai clienti. E’ stato anche incrementato il numero degli addetti al call center. Saranno inoltre impiegati aerei più capienti, sia sulle rotte domestiche che su quelle internazionali, per trasportare un numero maggiore di passeggeri. Sul sito alitalia.com, sono pubblicate informazioni dettagliate sulle modalità di riprotezione che prevedono il rimborso del biglietto o la possibilità di cambiare il proprio volo senza alcuna penale fino al 14 aprile. Alitalia “si scusa con i suoi clienti per gli inevitabili disagi causati da questo sciopero”.

I sindacati di Usb hanno parlato di “nessun licenziamento, nessun taglio salariale, recupero del lavoro precario negli aeroporti, subito un tavolo di settore” come condizioni irrinunciabili presentate ad Alitalia, al governo e alle altre organizzazioni sindacali “perché la drammatica crisi della compagnia trovi una soluzione accettabile per i lavoratori”.

Per le trattative, i tempi sono serrati: il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha annunciato l’avvio di una trattativa ad oltranza a partire dal 6 aprile fissando la deadline del 13 aprire per tagliare il traguardo dell’intesa. Una scadenza cruciale, quello del 13 aprile, perchè dal 14 aprile dovrebbe partire la manovra finanziaria che complessivamente si attesta a 1,9 miliardi, per dare ossigeno alla cassa della compagnia la cui liquidità è ormai agli sgoccioli. In questa cifra, rientrano anche i 400 milioni del contingent equity, una sorta di ‘cuscinetto’ da utilizzare

nel caso in cui il piano industriale non dovesse raggiungere i target previsti. Duecento milioni verrebbero versati da Etihad e gli altri 200 dalle banche azioniste, a fronte, e questo è uno dei tanti nodi sul tavolo, di una garanzia dello Stato da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

REP.IT

 

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