ncendio Pomezia, azienda sotto sequestro: verifiche su diossina e amianto. Arpa: “Valori Pm10 tre volte sopra la soglia di rischio”

di FLAMINIA SAVELLI

Focolai ancora attivi a Pomezia. A tre giorni dall’incendio divampato nel deposito dell’azienda di smaltimento dei rifiuti Eco X sulla via Pontina Vecchia, va avanti il lavoro dei vigili del fuoco impegnati nello spegnere piccoli roghi che ancora bruciano alla piattaforma di stoccaggio. Intanto l’Arpa ha diffuso i dati relativi alla qualità dell’aria a Pomezia: sabato i livelli di pm10 nell’aria nelle immediate vicinanze dell’incendio sulla Pontina erano piu’ alti di quasi il triplo rispetto alla soglia di rischio. La Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell’impianto della ditta Eco X e ha incaricato l’Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell’aria e disposto verifiche sulle fibre di amianto eventualmente liberatesi nell’aria. La procura di Velletri ha anche avviato accertamenti per verificare la regolarità dell’operato dell’azienda rispetto alle autorizzazioni che aveva ottenuto

Incendio Pomezia, ecco ciò che resta del deposito andato a fuoco

Pm10 triplo rispetto alla soglia di rischio. I livelli di pm10 nell’aria nelle immediate vicinanze dell’incendio sulla Pontina sabato 5 maggio erano piu’ alti di quasi il triplo rispetto alla soglia di rischio. Sono i primi risultati diffusi dall’Arpa Lazio sui rilevamenti delle centraline provvisorie installate subito dopo il rogo nelle zone limitrofe. Nel dettaglio, il 5 maggio la concentrazione di pm10 era pari a 130 microgrammi per metro cubo, quando il limite fissato e’ di 50 microgrammi. Il giorno dopo, cioe’ ieri, i valori sono scesi a 73 microgrammi, comunque sopra la soglia. Il dato relativo al 5 maggio, comunica il Comune di Pomezia, si riferisce ad un campionamento effettuato a partire dalle ore 13,30 e terminato alle ore 24,00 e pertanto rappresenta una media della concentrazione del PM10 riferita a a 10 ore e mezza. Il campionamento di ieri invece, come previsto dalla normativa, è riferito a una media sulle 24 ore. I valori rilevati, sottolinea ancora il Comune, sono “analoghi ai valori registrati nel centro urbano di Roma nei periodi invernali di maggiore criticità. Si ricorda che la normativa prevede che il limite giornaliero di 50 ug/m3 non può essere superato oltre 35 volte durante l’anno solare”.

Incendio Pomezia, Zingaretti “Ora inizia monitoraggio dello stato dei terreni”

Azienda sotto sequestro, verifiche su amianto e diossine. La Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell’impianto della “Eco X” e, secondo quanto ha appreso l’Ansa, ha incaricato l’Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell’aria. Entro giovedì dovrebbero essere disponibili i dati sul grado qualitativo di inquinamento dell’aria, ovvero la natura delle concentrazioni di polveri, e venerdì ci sarà un vertice in procura per un punto della situazione. La procura di Velletri ha anche avviato accertamenti per verificare la regolarità dell’operato dell’azienda “Eco X” rispetto alle autorizzazioni che aveva ottenuto. Il procuratore di Velletri Francesco Prete ed il sostituto Luigi Paoletti, titolari dell’inchiesta per incendio colposo, hanno disposto verifiche sulle fibre di amianto eventualmente liberatesi nell’aria. Tutti i dati dovrebbero essere comunicato agli inquirenti entro giovedì prossimo.

Zingaretti: “Nessun rischio amianto”. “Non esiste un’emergenza amianto. Attraverso il monitoraggio dell’aria si è verificato che i livelli erano nella norma. Ora, spento l’incendio, si dovranno accertare con serietà quali sono i materiali che hanno bruciato”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine di un evento a Roma, rispondendo così a chi gli chiedeva se ci fosse un pericolo amianto dopo il rogo della EcoX sulla Pontina.

Chiuse le scuole. A Pomezia tutte le scuole resteranno chiuse in via precauzionale per consentire, come disposto dal primo cittadino le operazioni di pulizia straordinaria delle aree esposte alla ricaduta da combustione. E saranno per ora vietati nelle mense ortaggi, frutta e tutti i prodotti delle zone di Ardea e Pomezia. “A tutela della salute della popolazione scolastica si diffida, in via precauzionale, le ditte del servizio di refezionedel territorio di Anzio ad utilizzare prodotti ortofrutticoli e caseari, eventualmente coltivati in terreni o derivanti nel territorio di Pomezia ed Ardea”  scrive infatti in una nota la dirigente alla pubblica Istruzione del comune di Anzio, dott.ssa Angela Santaniello, inviata questa mattina alle due ditte che gestiscono il servizio.

Controlli su verdure e prodotti. Il Car, il Centro agroalimentare di Roma, il polo logistico e distributivo dal quale passano i prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle tavole della Capitale e di tutto il Lazio, stanno  facendo controlli a campione su tutti i prodotti che arrivano dalle zone del Lazio interessate, in particolare sulle verdure a foglia. L’operazione, spiegano dal Car, riguarda soprattutto l’eventuale presenza di diossina negli alimenti a livelli di guardia. Dal Car in cui si teme un effetto “psicosi” tra i consumatori, sottolineano però che per ora non sono arrivate indicazioni restrittive dalle autorità preposte e che, in ogni caso, “i prodotti da serra sono sicuri. Nel Car si è ormai raggiunta la totale tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti e questo porta, al momento, a non accreditare fenomeni di allarmismo”.

L’allarme dei mercati. “Tra i clienti e gestori dei mercati di Roma e del Lazio c’è preoccupazione e allarme. La gente compra con più cautela e si informa sulla provenienza di frutta e verdura. Abbiamo fiducia nelle autorità e nei controlli, anche a fronte dei divieto della raccolta, della vendita e del consumo di prodotti nelle zone interessate da questa tragedia” spiega infatti Mario Tredicine, al vertice dell’Upvad, Unione partecipata dei venditori ambulanti al dettaglio sulle ricadute dell’incendio del deposito di rifiuti sulla Pontina.

Coldiretti: “pronti a distruggere raccolti ma subito rimborsi”. Per la  Coldiretti di Roma è ora emergenza anche per le aziende agricole della zona, che comunque sarebbero pronte a distruggere i raccolti ma . “Nel territorio di circa 4mila ettari in cui vige il divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali, ci sono oltre 150 aziende agricole che vivono un momento di grande difficoltà: per loro è vera emergenza. È fondamentale quindi che vengano attivate le procedure per il rimborso dei danni”, spiega infatti David Granieri, presidente dell’associazione di Roma e Lazio. Che aggiunge: “Siamo pronti a distruggere i raccolti, pronti dunque a perdere il reddito delle coltivazioni che risulteranno contaminate e che comunque insistono nel raggio dei cinque chilometri di fascia di interdizione che delimita il territorio compromesso dal rogo”. Ma poi aggiunge: “A fronte del nostro impegno assoluto e totale nel collaborare con le istituzioni sanitarie alla tutela della salute dei consumatori, chiediamo attenzione e celerità nella predisposizione delle procedure per il ristoro degli ingenti danni subiti dalle aziende agricole e dagli allevamenti insediati nel comprensorio interdetto”.

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