Il calo del greggio dopo l’Opec piega i listini. Milano chiude a -0,4%

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Il dietrofront del petrolio dopo l’accordo previsto tra i Paesi Opec per l’estensione a marzo 2018 degli accordi sui tagli alla produzione determina una seduta sottotono per le Borse europee.

Nonostante il buon andamento di Wall Street i principali listini continentali hanno faticato a tenere la parità e Piazza Affari è stata la peggiore con una flessione dello 0,36% nel FTSE MIB. Oltre alle vendite sugli energetici, con Saipem (-3,1%) e Eni (-1,9%) penalizzate, hanno inciso sull’andamento negativo di Milano il nuovo tonfo di Ferragamo (-4,4 dopo che ha confermato le prospettive caute per l’esercizio 2017) e la debolezza dei bancari complice l’incognita sugli interventi necessari al salvataggio delle banche venete (BpVicenza e Veneto Banca). Dopo il balzo della vigilia, legato alla prospettiva di una vendita imminente di npl, ha ripiegato Banco Bpm (-3%). Giù anche Ubi (-2,5%) e Intesa Sanpaolo (-0,8%). Bene le utility.

In evidenza l’immobiliare: balzo di Risanamento
Giornata complessivamente vivace per tutte le società legate al settore immobiliare tant’è che il Ftse Italia Real Estate guadagna l’1,5% (+5,5% da inizio maggio). Se tuttavia i principali titoli del comparto segnano movimenti di uno-due punti percentuali – a cominciare dal big per capitalizzazione Beni Stabili che conquista i massimi da un anno a 0,65 euro – Risanamento è protagonista di un exploit sia in valore sia in volumi: tra i trader si fa notare che è ormai imminente la scadenza di fine maggio che dovrebbe rappresentare uno step importante nello sviluppo dell’area di Santa Giulia a Milano: nei giorni scorsi infatti, in una nota, la società aveva comunicato che il cda ha affidato al presidente e al direttore generale il mandato di sottoscrivere entro fine mese i contratti per i Lotti Sud dell’area, aventi 33mila metri quadrati di superficie edificabile.

A Parigi spicca Safran: ieri sera il gruppo dell’aeronautica ha confermato la sua intenzione di acquistare Zodiac Aerospace pur riducendo l’ammontare della proposta (a 25 euro per azione dal precedente 29,5) per tener conto delle difficoltà dell’azienda francese .

Petrolio giù, Opec decide proroga tagli

Petrolio in netto calo con il Wti che ha perso l’1,2% a 50,75 dollari al barile (segui qui l‘andamento di Brent e Wti) dopo la decisione dell’Opec di prolungare l’accordo sulla produzione a marzo 2018. Visto il recente rally dei prezzi (saliti di oltre il 15% dai minimi registrati ad inizio mese) la reazione del greggio è di «sell on news». I tagli decisi oggi dovrebbero essere condivisi con una dozzina di Paesi non membri del cartello, guidati dalla Russia, che ha ridotto la produzione in tandem con l’Opec a partire dallo scorso gennaio. Un incontro tra i produttori Opec e non Opec è previsto nella giornata di oggi.

Fmi cauto su Cina dopo Moody’s, valuteremo rischi e stime con Articolo IV
Il Fondo monetario internazionale opta per una posizione cauta sulla Cina, dopo la revisione al ribasso del rating del Paese decisa da Moody’s. «Valuteremo i rischi e un’eventuale aggiornamento delle stime durante la missione di monitoraggio Articolo IV, siamo incoraggiati dagli sforzi del Governo nell’affrontare i rischi finanziari», ha detto Gerry Rice, direttore della comunicazione del Fmi, durante la consueta conferenza stampa bisettimanale dell’istituto a Washington. Detto questo, secondo il Fmi, Pechino deve «continuare con gli sforzi per risolvere le vulnerabilità», in particolare quelle relative all’interconnessione dei settori finanziari.

Dollaro resta debole dopo le minute Fed

Sul mercato valutario euro/dollaro ancora sopra 1,12 a 1,1222 dopo le minute della Fed (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali divise e qui quello del dollaro). Gli investitori si stanno concentrando sul riferimento al fatto che occorrerà attendere ulteriori evidenze per verificare se il rallentamento del primo trimestre sia da considerare temporaneo o meno. Gli operatori, sottolinea Mps Capital Services, hanno interpretato tale dichiarazione come un riferimento ad un possibile approccio Fed, anche in questo caso graduale, nel secondo semestre.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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