Tetto agli stipendi in Rai: l’idea dei contratti legati alla pubblicità per evitare la fuga di Fazio e delle altre star

di SILVIA FUMAROLA

ROMA –  Ci sarà davvero il fuggi fuggi o come sempre la Rai Titanic riuscirà a salvarsi dall’iceberg? Nei giorni più complicati per Viale Mazzini, col direttore generale Campo Dall’Orto con la valigia pronta, sono in molti a scommettere che i giochi non sono ancora fatti. La presentazione dei palinsesti, che è fissata a Milano per il 28 giugno, riserva più di un’incognita. Il tetto sui compensi degli artisti, fissato a 240 mila euro, pesa sul futuro. Il 21 aprile il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha scritto alla Rai (citando un parere dell’Avvocatura dello Stato) per mettere nero su bianco che il limite non si applica alle «prestazioni artistiche», aprendo di fatto uno spiraglio.

La palla è passata quindi a Viale Mazzini, chiamata a preparare un regolamento interno: ma pensare a un range sensato per i compensi e dotarsi di un tetto per le star (qualche membro del Cda avrebbe parlato di un milione di euro) non è impresa facile. Campo Dall’Orto avrebbe pensato a una soluzione ad personam valutando costi e ricavi, caso per caso: «un’equazione» per trovare il giusto compenso, calcolati i meriti del conduttore, il costo del programma e gli introiti pubblicitari. Seguendo il buon senso: chi fa guadagnare l’azienda è giusto che venga pagato in proporzione.

Ma oggi, si chiedono gli agenti che creano e disfano trame, quanto può valere la soluzione di un direttore generale uscente? E il prossimo sarebbe pronto ad applicarla o si ripartirà da zero? Fabio Fazio starebbe aspettando di vedere chi siederà sulla poltrona al settimo piano di Viale Mazzini prima di sciogliere le riserve. Ha dichiarato che «oggi è più facile andare via che restare», la trattativa con La7 è aperta, ma finora non è stato siglato nessun accordo con Urbano Cairo. Fazio è reduce dalla serata a Palermo dedicata alle celebrazione dei 25 anni della strage di Capaci, “FalconeeBorsellino” che ha attirato aspre critiche. Michele Anzaldi, segretario della commissione di vigilanza Rai, in un’intervista a Tiscali.it, polemicamente fa sua la domanda del giornalista Guido Ruotolo sul portale: «I partecipanti allo spettacolo hanno preso un cachet?». «Sarebbe il caso di sapere» chiede Anzaldi «se si è trattato di un’operazione commerciale oppure a costo zero, se la testimonianza e l’impegno civile hanno un prezziario oppure no».

«Nessuno ha incassato un euro» è la replica secca dell’entourage di Fazio, Saviano e Pif, conduttori della serata «due hanno partecipato gratis, e il terzo – ancora prima che fosse definito il compenso e organizzato l’evento – ha comunicato ai destinatari di un’associazione che avrebbe devoluto il suo cachet». Fazio aggiunge amaro: «Dopo un programma con 14milioni di contatti mi sarei aspettato dichiarazioni di orgoglio da parte di un membro della Vigilanza nonché portavoce del segretario Pd.Queste ingerenze sono sfinenti».

Il telemercato intanto coinvolge anche uno dei volti più popolari della Rai: Alberto Angela avrebbe ricevuto un’offerta da Sky per creare un canale scientifico (idea che piaceva molto anche al padre Piero Angela) e sarebbe corteggiato anche da Discovery. Il suo addio alla Rai sarebbe una perdita notevole visto che oltre a condurre “Ulisse” su Rai3 e “Passaggio a Nord Ovest” su Rai1, ha realizzato speciali in prima serata di grande successo (Museo Egizio, i tesori di Firenze, la visita notturna in Vaticano; il prossimo, “Stanotte a Venezia”, è previsto per il 13 giugno su Rai1). In questo Risiko il passaggio di Andrea Salerno a La7 come direttore gioca un ruolo importante per Rai3: che, se Fazio trasloca, potrebbe perdere altri pezzi. Che fine farà Gazebo?. Da sempre legato a Diego Bianchi, in arte Zoro, Salerno si porterebbe la compagnia con cui ha creato un nuovo modo di raccontare la politica in tv.

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