Russia, proteste in tutto il Paese: centinaia di fermi. Navalny arrestato a Mosca: condannato a 30 giorni
MOSCA – Il leader dell’opposizione russa Alexey Navalny è stato arrestato dalla polizia sulla porta di casa a Mosca, neanche un’ora prima che iniziasse la protesta anti-corruzione che aveva organizzato nel giorno delle celebrazioni per la Festa Nazionale, la Giornata della Russia. Il blogger è stato condannato a 30 giorni di detenzione per “aver ripetutamente violato la legge sull’organizzazione di pubblici raduni”.
In piazza sono scesi a migliaia in tutto il Paese, da Novosibirsk a Rostov sul Don, da Surgut a Ulianovsk. Navalny aveva chiesto, con la nuova giornata di mobilitazione, “risposte” alla denuncia della corruzione del premier Dmitry Medvedev, denuncia caduta nel vuoto così come la richiesta di una reazione delle autorità da parte delle decine di migliaia di persone scese in piazza lo scorso 26 marzo per la prima volta dal 2012, dal ritorno di Vladimir Putin al Cremlino per il suo terzo mandato caratterizzato sin dall’inizio dall’introduzione di misure per limitare le proteste.
Alexey Navalny, in un’immagine pubblicata oggi. L’attivista era già stato arrestato lo scorso 26 marzo nella prima manifestazione anti-corruzione a Mosca e ha scontato 15 giorni di arresto amministrativo
Il noto blogger è stato preso prima dell’inizio. È accusato di “ripetuta violazione delle norme sull’organizzazione delle manifestazioni” e di “resistenza a un ordine di un funzionario di polizia”. È stata la moglie del blogger, Julia Bulk, a dare la notizia dell’arresto usando l’account Twitter del marito: “Ciao. Sono Julia Bulk. Alexei è stato arrestato all’ingresso della casa. Ha chiesto di non cambiare i piani: Tverskaya”.
La polizia non è stata a guardare. Per ora oscillano i dati sugli arresti in piazza, ma potrebbero superare le mille persone. Il canale tv Dozhd, cita Ovd-Info, sito nato nel 2011 per tenere conto delle azioni della polizia in tutta la Russia in occasione delle proteste di piazza: 750 persone fermate a Mosca, 900 persone a San Pietroburgo. Il sito ha reso pubblico anche l’arresto del direttore del fondo anticorruzione di Navalny, Roman Rubanov. Sulla piazza Puskin sono stati fermati anche Vyacheslav Maltsev e Mark Halperin. I poliziotti russi hanno arrestato anche Maria Baronova, coordinatrice dell’organizzazione open russia di Mikhail Khodorkovsky.
Si sono sentiti di nuovo in piazza gli slogan di quella stagione di proteste, a partire da “Russia senza Putin” (Rossiya bes putina), Putin che il prossimo marzo potrebbe ripresentarsi alle elezioni presidenziali per un quarto mandato. I protagonisti di queste nuove proteste sono i giovani e gli studenti, spesso ancora minorenni. Arresti sono stati denunciati anche a Nizhny Tagil, Lipetsk, Tula, Tambov e Sochi, con 50 fermi, così come a Kaliningrad, dove sono 36 le persone fermate e a Vladivostok, 20.
“Avevamo ragione, è stata una provocazione al cento per cento di persone inadeguate, che non sanno rispondere delle proprie azioni e parole”, ha commentato il capo del dipartimento sicurezza di Mosca, Vladimir Chernikov. “La cosa più importante – ha continuato – è che la situazione è sotto controllo, i provocatori non hanno potuto rovinare la festa alla gente: continua il lavoro professionale e preciso nei confronti dei provocatori, non abbiamo l’obiettivo di procedere ad arresti di massa”. Contemporaneamente alla manifestazione, nella centralissima via Tverskaya si svolgeva il finale di un festival di ricostruzione storica.
Russia, in piazza a Mosca per Navalny: arrestati i manifestanti
Ieri l’attivista aveva spostato la protesta dalla periferia al centro di Mosca. Inizialmente il corteo doveva essere contenuto sulla prospettiva Sakharov, in base agli accordi con il sindaco, ma Navalny, principale candidato anticorruzione, ha comunicato con un video e con un post, di trasferire il tutto sulla via Tverskaya, che arriva al Cremlino. Ha detto di essere stato costretto ad annullare il tragitto concordato perché tutte le compagnie che si occupano di apparecchiature audio e della costruzione del palco per le manifestazioni hanno rifiutato di cooperare.
“Prendiamo le nostre bandiere e passeggiamo proprio come il 26 marzo”, esorta nel video invitando i suoi sostenitori a radunarsi sulla Tverskaya, alle 13 italiane, proprio dove tecnicamente il comune non poteva più dare il permeso poiché proprio là, a quell’ora, ufficialmente si celebrava la giornata della Russia. Questo nuovo percorso è stato poi autorizzato dal comune di Mosca che ha comunque vietato ai partecipanti di esporre striscioni e intonare slogan.
Tra tanti studenti oggi c’è stato stato anche un arresto eccellente, quello di Ilya Yashin, attivista russo e politico liberale, già compagno di lotta di Boris Nemtsov. Yashin ha 33 anni, è stato prelevato dalle forze antisommossa e trascinato su una camionetta. L’oppositore è uno dei principali leader del partito politico Rpr-Parnas, co-fondatore del movimento russo Solidarnost.
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Yashin è noto per aver fatto discorsi appassionati in manifestazioni di opposizione e aver appeso uno striscione proprio davanti al Cremlino. È un partecipante attivo della campagna Strategy-31 per la libertà di riunione in Russia. Amnesty international lo ha dichiarato prigioniero di coscienza, insieme con Nemtsov e Konstantin Kosiakin.
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