Gli italiani in spiaggia

lorenza castagneri
 

In vacanza siamo social solo sul cellulare. Le foto della spiaggia finiscono in tempo zero su Facebook, ma sotto l’ombrellone non condividiamo nulla o quasi. Se solo potessimo, fuggiremmo su un’isola deserta, senza frotte di turisti, maleducati, scocciatori di ogni sorta. Peccato che questa finisca per essere, per la stragrande maggioranza degli italiani, pure un’isola che non c’è, dato che quando prenotiamo le ferie, il fattore che più incide nella scelta della destinazione è il prezzo. E allora si va a Rimini, sognando le Hawaii.

Consolatevi. Non siete gli unici che anche quest’anno il grande viaggio lo faranno il prossimo anno. E nemmeno a essere così poco tolleranti verso il resto dell’umanità in riva al mare. La vita da spiaggia degli italiani, come racconta il corposo report realizzato da Lonergan Research per Expedia.it, la più grande agenzia di viaggi online al mondo, è di totale relax. Per l’82% dei nostri connazionali, la vacanza serve a staccare e a dimenticare il tran tran quotidiano. Così ci dividiamo tra una sessione di solarium e le passeggiate sulla battigia, che occupano rispettivamente, con il 64 e il 63% di preferenze, il primo e il secondo posto nella top cinque delle attività preferite da fare in spiaggia.

Nuotare? Viene dopo. Poco più di un italiano su due racconta di darsi alle bracciate, ma nemmeno gli altri sport ci fanno impazzire: appena il 13% corre in riva al mare, contro il 30 della media mondiale.

Non si legge nemmeno, o comunque in misura molto minore di quello che ci si aspetterebbe: solo il 55% del campione tira fuori dalla borsa un giornale o un libro. E c’è pure un 29% che ammette di stare lì, con le gambe incrociate sull’asciugamano, a guardare la gente.

 

Totale relax, appunto. Se non ci fosse il problema dei soldi, ci importerebbe solo di trovare una spiaggia con poca gente. È un desiderio che accomuna quattro quinti degli italiani. Ma non è del tutto irrealizzabile. «Lidi alternativi, tutti abbastanza deserti e che non hanno costi d’ingresso esistono», commenta Andreas Nau, managing director di Expedia.it per l’Europa, che dà tre suggerimenti per mete perfette a tre distanze diverse. «In Italia, consiglio la spiaggia dell’Arcomagno, una delle più belle grotte della Calabria, vicino a Scalea. In Europa, si può puntare su Cala Codolar a Ibiza. È un angolo di tranquillità sull’isola del divertimento. Per chi, invece, ha la possibilità di spostarsi un po’ di più raccomando assolutamente Ngapali beach, in Myanmar. Un Eden».

 

Qui, almeno, sarà più difficile trovare i tipi da spiaggia che, con certi atteggiamenti, ci rendono la vita impossibile. I più detestati, per il 76%, sono gli sporcaccioni che lasciano cartacce e bottiglie sull’arenile. Al secondo posto quelli che hanno dimenticato il vecchio insegnamento della mamma di non sollevare la sabbia sugli altri e, al terzo, gli ipersportivi che giocano a pallone o si lanciano il frisbee senza fare attenzione ai vicini. I genitori permissivi che lasciano i figli scorrazzare senza regole? A loro va l’avversione di 6 italiani su 10.

 

E poi ci sono le alghe La ricerca rivela che per il 70% degli italiani sono la cosa che crea più ansia in vacanza. Peggio della qualità dell’albergo, dell’invasione di turisti e dei prezzi del cibo. Ci risiamo. Le finanze sono un nostro pensiero fisso. Anche su questo, però, qualcosa si può fare: «Vari studi indicano che il giorno migliore per prenotare è la domenica», riprende Andreas Nau. «Si risparmia fino al 30% rispetto al venerdì, che è il peggiore essendo quello in cui la gran parte dei viaggiatori business acquista i propri viaggi. Bisogna partire con almeno tre settimane di anticipo e comprare volo e albergo insieme. Facendo così, sul nostro sito, si risparmia sempre». Spenderemmo volentieri di più solo per avere l’hotel vicino al mare o per avere un volo diretto. Poco social e pure pigri. Ma, d’altra parte, è vacanza.

LA STAMPA

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