Prove di disgelo su Fincantieri, Italia e Francia tentano l’intesa

paolo baroni
ROMA

Bruno Le Maire e Piercarlo Padoan usano le stesse parole «incontro costruttivo», Carlo Calenda lo definisce invece «utile». Il nuovo incontro Italia-Francia su Fincantieri ed il futuro di Stx, i cantieri di Saint-Nazaire nazionalizzati dal governo di Parigi dopo che il gruppo italiano aveva rilevato il 66,7% dal tribunale fallimentare di Seoul, segna un passo avanti.

 Dopo il muro contro muro di fine luglio, con Roma che insisteva per ottenere il controllo pieno di Stx France e Parigi disposta a concedere la presidenza agli italiani ma solo il 50% delle quote, ora è il momento del disgelo. «Le Maire va a Roma per placare la tensione» annunciava ieri mattina il quotidiano Le Monde.

Al termine del vertice nessuna dichiarazione, nessun comunicato stampa. Solo tre tweet-fotocopia. Stando a fonti del Mef e del Mise l’incontro a tre è stato certamente molto utile per fare passi avanti verso la costruzione di una soluzione di reciproco interesse per sviluppare la collaborazione italo-francese nel campo delle cantieristica navale. Il punto di partenza è quello già indicato nel comunicato congiunto del primo agosto che indicava esplicitamente la possibilità di integrare Fincantieri, Stx France e Naval Group per dare vita ad «un leader europeo di portata globale con l’obiettivo di divenire il principale attore nei mercati civile e militare», la cosiddetta «Airbus dei mari».

Ieri Le Maire non ha però presentato alcun documento alla controparte italiana, ma si è limitato a ragionare su una serie di ipotesi su cui lavorare di qui al 27 quando a Lione si terrà il vertice intergovernativo Italia-Francia. L’obiettivo condiviso, stando alle fonti italiane, prevede infatti di predisporre un’ipotesi di intesa che i presidenti Macron e Gentiloni possano discutere durante il summit.

 

Da parte francese si professa grande ottimismo. Bruno Le Maire, che si è presentato al ministero dell’Economia poco dopo le 18, e quasi fosse un ramoscello d’ulivo ha regalato a Padoan e Calenda una copia del suo ultimo libro tradotto in italiano «Musica assoluta», ha proposto ai colleghi italiani di portare avanti in parallelo la messa a punto di un progetto di aggregazione nel campo civile e di uno in campo militare. Le opzioni sul tappeto sono tante ma per ora ci si concentra soprattutto sul controllo di Stx. Secondo fonti del ministero dell’Economia francese la questione del controllo 50/50 non rappresenterebbe un problema insormontabile dal momento che «esistono diverse soluzioni tecniche» che possono essere adottate in modo tale da accontentare entrambe le parti. E’ noto infatti che Fincantieri rivendichi il controllo pieno della società in modo tale da avere in mano le redini della gestione industriale, mentre il governo francese sostiene di voler mantenere il 50% delle quote per tutelare l’interesse nazionale.

 

Da Parigi spiegano di aver allargato la trattativa al comparto militare nell’intento di «facilitare» un’intesa. Detto questo se intanto si va avanti solo su Stx «va bene lo stesso». Il governo italiano sembra condividere questa impostazione: ora si lavora su Stx e nel mentre si studia l’opzione militare. Che di partenza, in base ai contatti delle scorse settimane, potrebbe prevedere concretizzarsi in una joint venture, in acquisiti congiunti sul fronte della componentistica, in un’offerta congiunta sul fronte dell’export il tutto suggellato da un incrocio azionario. L’operazione non si presenta semplice, tant’è che dal vertice di Lione potrebbe uscire anche una semplice dichiarazione congiunta, per poi metter davvero a punto una soluzione nei mesi a seguire pesando quote, valutando concambi, studiando pesi e contrappesi ed una governance in grado di soddisfare sia Parigi che Roma (come Trieste).

LA STAMPA

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