Catalogna al voto, blitz e cariche della polizia nazionale nelle scuole

francesco olivo
inviato a barcellona

Cariche e blitz della polizia nazionale nelle scuole della Catalogna per impedire il referendum. A Barcellona, alla scuola Jaume Balmes, a due passi dal centro sono arrivati una trentina di poliziotti antisommossa e con un blitz hanno portato via le urne. Gli elettori che aspettavano di votare hanno fatto resistenza passiva, ma sono stati scavalcati dagli agenti. Ci sono almeno 5 feriti lievi. Forti tensioni anche a Girona nel seggio dove dovrebbe votare il presidente della Generalitat Carles Puigdemont.

Alle sei sarebbe dovuto scattare la chiusura delle istituti da parte dei Mossos d’Esquadra, ma la polizia catalana non è intervenuta. I pochi agenti sono rimasti fermi anche quando sono arrivate le urne, qualche minuto prima delle otto in quasi tutte le sezioni di Barcellona. All’arrivo dei contenitori bianchi scattano applausi e cori: «Votarem». La passività dei Mossos indigna Madrid che reagisce mobilitando la polizia nazionale. Le tante camionette escono dal porto, dove sono state ferme più di dieci giorni e si disperdono per tutta la Catalogna.

 

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Un’ora prima dell’apertura dei seggi, invece, è arrivato il colpo di scena: i catalani potranno partecipare in qualsiasi sezione e non solo nella propria. L’annuncio del governo catalano ha uno scopo chiaro: aggirare le proibizioni del governo spagnolo che ritiene questo referendum illegale.

 

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LA STAMPA

 

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