M5S, Di Maio: “Il generale Costa sarà il nostro ministro dell’Ambiente. Donne all’Interno, agli Esteri e alla Difesa”
Prova a reagire alle ultime grane legate alle candidature (Caiata e Tasso), Luigi Di Maio. E lo fa puntando soprattutto sulla squadra di governo dei Cinquestelle, costruita pensando anche alle valutazioni del Colle. “Questa sarà la settimana in cui il Movimento presenterà la sua proposta di ministri al presidente della Repubblica. Lo facciamo prima per spiegare agli italiani su quale patrimonio dovrebbe investire lo Stato”, dice da Lucia Annunziata, ospite insieme ad Alessandro Di Battista. E rende pubblico il primo dei nomi: “Io vengo dalla Terra de Fuochi e credo che il ministero dell’Ambiente sia un ministero centrale” e per questo ruolo “la nostra proposta è il generale dei carabinieri Sergio Costa, un uomo dello Stato che si è distino nella lotta ai crimini ambientali”. Costa, comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali – laureato in Scienze Agrarie, master in Diritto dell’Ambiente e specializzato in investigazioni ambientali – si è distinto in operazioni di contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi.
Il generale dovrà districarsi nei meandri del Codice dell’ordinamento militare che impone, con l’articolo 1483, ai militari in servizio “di mantenersi fuori in ogni circostanza dalle competizioni politiche”. E, non a caso Costa, subito dopo la notizia, ha annunciato di mettersi “in licenza fino al 6 marzo per mantenere il profilo istituzionale più corretto” e adeguandosi così alla procedura seguita dai militari candidati alle elezioni. La licenza è stata autorizzata dal comando generale dell’Arma. In serata, ospite di Giletti, aggiunge un nuovo tassello all’identikit della squadra: “Ci saranno donne all’Interno, agli Esteri e alla Difesa”. La presentazione dell’intera lista avverrà giovedì.
Quanto al dopo voto, Di Maio apre a un confronto con tutte le forze politiche. “Se la sera delle elezioni, noi saremo primo partito, ma non ci saranno numeri per governare da soli – dice – “faremo un appello a tutti i gruppi dicendo: ‘Noi di voi non ci fidiamo, ma facciamo un confronto e firmiamo un contratto con un programma di lavoro con un timing entro cui approvare i punti del programma e avviamo la XVIII legislatura”. Per il resto, Di Maio esclude qualsiasi ipotesi di governo con la sinistra. Quanto al rapporto con la Lega, dice: “La distanza politica dalla Lega è cresciuta? Io non mi fido di nessuno e spero che gli italiani impediscano al centrodestra di Berlusconi di raggiungere un risultato notevole. Io tra l’altro sono un cittadino della Provincia di Napoli e non è che Salvini togliendo la parola Nord può cancellare parole come ‘Vesuvio lavali col fuoco’”.
Da Di Battista arriva intanto un’apertura di credito nei confronti del ministro Minniti: “Premetto che chi fa parte di un partito politicamente pericoloso come il Pd sia comunque responsabile. Ma non nego che Minniti abbia delle capacità che altre personalità del Pd non hanno”.
Intanto in serata spunta una possibile nuova grana per il Movimento: Patty L’Abbate, candidata all’uninominale per il Senato nel collegio Puglia 4, risulta già essere stata candidata nelle amministrative del comune di Castellana Grotte nel 2012 con Io Sud e Partito Liberale Italiano. Il regolamento delle parlamentarie del M5s, all’articolo 6 comma i recita che il candidato “non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009”.
REP.IT