La settimana decisiva di Salvini “Altolà ai giochi di Palazzo”
La giornata è di relativo riposo, dopo le fatiche elettorali e post elettorali. E così Matteo Salvini sui social si concede qualche pensiero in libertà, a cavallo tra politica, richiami identitari, ironia e ricordi personali.
C’è il messaggio che rilancia il «giuramento dei 183 nuovi parlamentari della Lega: essere fedeli a voi, solo a voi, e mantenere tutti gli impegni presi, rimanendo in mezzo alle persone per ascoltare, capire, risolvere». C’è la foto di un vecchio espositore pubblicitario di gelati con prezzi in lire: «Ghiaccioli e gelati a 100 lire, che nostalgia! Buon sabato amici, prepariamo un futuro migliore ricordandoci il meglio del passato». E anche un ricordo visivo della sua infanzia con piccola postilla dedicata al momento politico. «A casa di mia mamma ho trovato la foto del mio terzo compleanno, con la tenda degli indiani sullo sfondo #andiamoagovernare».
Al netto delle curiosità social, utili comunque a cogliere gli umori del candidato premier del centrodestra alla ricerca di una maggioranza, per Salvini si profila una settimana delicata e importante per le sue ambizioni politiche. Domani alle 11 è, infatti, convocato il consiglio federale della Lega che procederà all’analisi del voto e avvierà la discussione sulla strategia e sulla linea da portare avanti nei prossimi passaggi parlamentari, elezione dei presidenti delle Camere in primis. Dovrebbe essere presentata anche la nuova tessera del partito, valida su tutto il suolo nazionale (dopo il superamento della formazione «Noi con Salvini»), e quindi speculare al contrassegno elettorale con cui il Movimento si è presentato alle Politiche, con scritto Lega (senza Nord). Per quanto riguarda i capigruppo si va verso la conferma degli uscenti Gian Marco Centinaio a Palazzo Madama e Massimiliano Fedriga alla Camera. Quest’ultimo, qualora venisse candidato ed eletto in Friuli Venezia Giulia, verrà sostituito quasi sicuramente da Nicola Molteni.
Naturalmente, però, l’attenzione è soprattutto concentrata sui segnali che arrivano in merito alla formazione del governo. Sono passati sei giorni dal voto e la linea non cambia. Il candidato premier «è Salvini. Lo hanno scelto gli elettori» dice Fedriga, a margine di un incontro a Trieste. «Noi lo abbiamo detto con chiarezza non con delle primarie farlocche, dove vanno a votare dei 14enni cinesi, ma all’interno della cabina elettorale». Gli elettori «hanno scelto il candidato premier di centrodestra. È Salvini, lo ha voluto la gente. Rimaniamo coerenti con le promesse fatte agli elettori. Noi abbiamo un programma di centrodestra: il programma simile ce l’hanno le forze di centrodestra, che hanno appoggiato e sono state leali alla coalizione. Noi proporremo quel programma al Parlamento in mondo trasparente. Non siamo intenzionati a fare accordi di palazzo. O possiamo governare mettendo in campo quello che abbiamo promesso ai cittadini o non governiamo per gestire il potere come ha fatto Renzi». Un messaggio coerente con il consiglio che viene rivolto a Salvini da Giovanni Toti, l’esponente di Forza Italia a lui più vicino, su il Foglio. «Matteo deve stare attento. Il primo governo Salvini non può nascere con un pasticcio. Io gli auguro di farcela, ma adesso lui o trova la quadra vera, sul programma, e certamente non con il M5s, o altrimenti è meglio lasciar perdere. Piuttosto allora decida di puntare su un governo istituzionale: un governo di tutti dentro o tutti fuori di larghe, anzi vastissime intese».
IL GIORNALE