Ricordatevi Monti: non una tassa in più
Tutti annusano tutti, ma nessuno si fida di nessuno e, tra mosse e contromosse, la situazione politica resta in stallo.
Mentre Salvini e Di Maio ogni giorno escono allo scoperto per tastare il terreno, Silvio Berlusconi lavora dietro le quinte per vedere se, lontano dai riflettori, esiste da qualche parte una soluzione per dare vita a un governo che eviti il ritorno alle urne per «senso di responsabilità» nei confronti del Paese. Trovare soluzioni a problemi complessi è la specialità del Cavaliere, ma questa volta l’impresa di allestire una maggioranza politica, qualsiasi essa sia, è davvero ardua. Tanto che già c’è chi sta pensando, e forse organizzando, un governo tecnico a tempo che si occupi della nuova legge elettorale e delle non eludibili scadenze sui conti pubblici che, come noto, non godono di buona salute per via delle cambiali (in scadenza) firmate dagli ultimi governi di sinistra con l’Europa.
Se questa ipotesi dovesse avverarsi è presto per dirlo non so cosa deciderà di fare il centrodestra, che il suo «senso di responsabilità» l’ha già pagato caro (oltre dieci punti di consenso) quando decise di accogliere l’invito pressante di Napolitano a sostenere, più o meno per le stesse ragioni che potrebbe invocare domani Mattarella, il governo Monti. Noi liberali dobbiamo essere più responsabili di altri (lo siamo per natura), ma mi chiedo se non sarebbe invece da irresponsabili dare anche un solo voto parlamentare a favore di misure tecniche, tipo l’innalzamento dell’Iva o il ritorno delle tasse sulla casa (ipotesi di cui già si parla).
Che facciamo, dopo aver promesso in campagna la flat tax sosteniamo sia pure in emergenza e per responsabilità ipotesi di nuove tasse? L’esperienza di Monti insegna che non ha alcun senso per il Paese, messo in ginocchio dai professori bocconiani, e tanto meno per i liberali che, all’epoca, si prestarono al gioco rimanendo poi con il cerino in mano di fronte agli elettori. Peggio che tornare a votare c’è solo pagare più tasse. Il governo dei tecnici con «dentro tutti» può salvare solo il posto ai parlamentari appena eletti, non certo noi. Per cui, caro centrodestra, responsabili sì, fessi (per la seconda volta), vi prego, no.
IL GIORNALE