L’Italia in panchina nella partita di Merkel e Macron

La vittoria delle forze «estremiste» in Italia «ha scosso profondamente il contesto europeo» e questo rende tanto più urgente il lavoro di riforma dell’Europa, dice Emmanuel Macron incontrando Angela Merkel a Parigi, a pochi giorni dalla sua quarta elezione a cancelliera. Scusate il ritardo, è il messaggio che Merkel, accompagnata dal suo nuovo ministro delle Finanze, Olaf Scholz, portano al presidente francese, deciso ad avere una road map entro giugno

Sei mesi dopo le elezioni e il discorso di Macron alla Sorbona, la Germania torna in campo nella partita per il rilancio della Ue. Ma una cosa è condividere il senso d’urgenza, amplificato dal successo dei partiti antisistema nel voto italiano, un’altra è definire gli obiettivi concreti che Francia e Germania intendono perseguire, facendo da traino al resto dell’Ue.

Sotto sorveglianza all’interno stesso della sua coalizione, Merkel non può e non vuole far proprie tutte le grandi ambizioni di Macron, dal bilancio indipendente al ministro delle Finanze per l’Eurozona. La cancelliera ha detto chiaramente che la decisione di Berlino di versare più soldi al bilancio comune «non può significare che tutti i desideri saranno esauditi».

Lo stesso ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, dopo l’incontro con Scholz, ha parlato di «concrete divergenze politiche e finanziarie» tra i due Paesi, assicurando però che «verranno risolte». Scholz gli ha fatto eco, dicendo che «c’è bisogno di trovare un consenso su diversi aspetti dell’integrazione». Insomma, l’impressione è che Berlino voglia una ripartenza franco-tedesca graduale e realista. A motivarla, non solo ragioni interne alla Grosse Koalition, ma anche precisi segnali esterni, come il documento degli otto Paesi guidati dall’Olanda, autentico manifesto anti-Macron. Comunque verrà giocata la partita, una cosa è certa: l’Italia sarà in panchina. Forse perfino in tribuna.

CORRIERE.IT

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