Scuola, sciopero delle maestre: Lezioni a rischio in materne e primarie
«Dopo una campagna per le elezioni politiche dove il tema scuola non è stato certamente centrale, è giunto il momento – ha spiegato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – di richiamare l’attenzione della politica. Tra i motivi dello sciopero spicca quello della necessità di aprire ai precari le Graduatorie a esaurimento. Ci appelliamo alla sensibilità dei nuovi senatori e onorevoli perché facciano giustizia nei confronti di decine di migliaia di precari abilitati e specializzati che rischiano il licenziamento».
Parlamento off limits
«Volevamo manifestare davanti al Parlamento per inviare ai nuovi deputati e senatori un messaggio forte e chiaro affinché vengano restituiti a decine di migliaia di maestre il diritto a insegnare e la sicurezza del posto di lavoro che si sono guadagnati in anni e anni di precariato mal retribuito. Ma la manifestazione, autorizzata in precedenza, è stata vietata all’ultimo momento dalla questura, forse – afferma il leader dei Cobas, Piero Bernocchi – per un intervento del ministro degli Interni che non ha voluto `turbare´ la prima giornata dei neo-eletti/e, decidendo di `recintare´ il Parlamento con un’ampia zona off limits per ogni sorta di protesta».
«Ferma restando la protesta più ampia, che coinvolge tutta la categoria docente e Ata, contro un contratto miserabile sul piano economico e l’inserimento in esso delle imposizioni della legge 107, lo sciopero del 23 marzo ha come obiettivi immediati, da presentare ai nuovi parlamentari e al governo che verrà – aggiunge Bernocchi – la conservazione del posto in `ruolo´ o nelle Gae (graduatorie a esaurimento) per le maestre diplomati magistrali che vi si trovano, la riapertura delle Gae per tutti i precari abilitati e l’immissione immediata `in ruolo´ per i precari con 3 anni di servizio».