Blitz a tappeto nei centri che ospitano immigrati
Roma – Prima o poi le organizzazioni pro migranti si dovranno arrendere al cambio di passo del Viminale e altrettanto dovranno fare anche cooperative, onlus ed enti benefici perché a breve si assisterà a una stretta sul sistema di accoglienza con controlli serrati a chi gestisce Cas e Cara nelle diverse province della Penisola.
Già in questi giorni partiranno i primi incontri tra i prefetti appena insediati nei diversi uffici territoriali e gli enti gestori aggiudicatari degli appalti per l’ospitalità degli immigrati. Lo scopo di questa operazione, che risulta propedeutica a una serie di azioni, è assicurare il rispetto della legalità nei centri, garantire la sicurezza a tutti i presenti e ovviamente ottemperare ai dettati dei contratti di servizio. Quindi più garanzie per gli ospiti ma anche la rassicurazione della completa incolumità per gli operatori di modo da mantenere il rispetto delle leggi anche sul territorio circostante. A Firenze, qualche giorno fa è stato chiarissimo il nuovo prefetto, Laura Lega (e certo non per una mera questione di cognome) che ha esplicitato come saranno intensificate le ispezioni: «Improvvise e a tappeto. Verranno condotte dal personale della prefettura in collaborazione con i funzionari delle Asl operanti negli uffici d’igiene, con le forze di polizia e i vigili del fuoco, per dare ha precisato il prefetto – la massima attenzione alle modalità di erogazione dei servizi e alle condizioni sia strutturali che ambientali delle residenze».
Analogamente, e purtroppo anche diversamente da quanto accaduto fino a oggi, le direttive imposte dal Viminale agli enti gestori dovranno essere fatte rispettare a tutti richiedenti asilo: sia all’interno che all’esterno dei centri di accoglienza. A questo riguardo, dovranno essere effettuate verifiche rigorose sul rispetto da parte degli ospiti dell’orario di rientro serale e sulla permanenza dei presupposti di legge necessari per l’accoglienza. Se le regole già in passato fossero state rispettate molto probabilmente la cinquantina di migranti della nave Diciotti non si sarebbero spavaldamente allontanati, per dirne una.
Oltre a Firenze un altro incontro preliminare tra prefettura e gestori si è tenuto anche a Rieti. Pure qui il messaggio è stato chiaro: sicurezza e legalità. I controlli a tappeto garantiranno che i richiedenti asilo escano dal centro solo negli orari stabiliti e partecipino ai percorsi di inclusione e integrazione, seguano i corsi di lingua italiana esattamente come stabilito dai protocolli. Pena, ovviamente, la rescissione del contratto di affidamento. I primi incontri, propedeutici a quest’ondata di miglioramento e trasformazione amministrativa si sono già svolti, ai primi di agosto, in Veneto con l’obiettivo di sanare tutte le criticità di Cona e Bagnoli di Sopra. Qui il ministro Matteo Salvini sta percorrendo l’idea di chiudere quei Cas come pure il mega centro di Mineo, in provincia di Catania. Peccato però che il passato governo abbia affidato un appalto per la completa ristrutturazione della struttura che è costato all’erario pubblico oltre 4,6 milioni di euro.
IL GIORNALE