Piazza Affari svetta in Europa guadagnando il 2%. Spread giù a 234 punti
di E. Micheli e A.Fontana
Piazza Affari protagonista assoluta nella prima seduta settimanale dei mercati finanziari. Le rassicurazioni del ministro dell’Economia Tria al rispetto dei paletti europei di bilancio da parte dell’Italia e un report di Morgan Stanley che scommette sulla rivalutazione degli asset nostrani hanno fatto risalire i Btp, riducendo lo spread in area 235 punti, e hanno favorito i titoli bancari e delle utility permettendo al FTSE MIBdi guadagnare il 2,3%. L’indice di riferimento ha sfiorato in chiusura i 21mila punti ritrovando i livelli massimi da tre settimane. Gli acquisti sulle banche e l’exploit di Mediaset Espana (+11%) hanno spinto Madrid (+1%) mentre gli altri listini hanno chiuso in rialzo ma senza euforia perché restano centrali le preoccupazioni legate alle minacce di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti nei confronti della Cina. Tornando a Piazza Affari, la performance più brillante è stata quella di Leonardo – Finmeccanica (+7,2%): dopo la mossa su Vitrociset, che sarà acquistata dall’ex Finmeccanica, il mercato sta cercando di intuire le possibili conseguenze nel rapporto con Fincantieri nella prospettiva delle alleanze con la Francia mentre l’attesa è per l’assegnazione a breve della maxi commessa Usa per gli addestratori T-X. Tra le banche balzo di Unicredit (+4,7%), Banco Bpm (+4,8%), Intesa Sanpaolo (+4,5%) e Mediobanca (+4,4%). Brillante Mediaset (+4,8%) che ha smentito il progetto di una offerta pubblica per arrivare al 100% della controllata spagnola Mediaset Espana. Risveglio Telecom Italia(+2,9%) dopo il botta e risposta tra Elliott e Vivendi sulla governance. In controtendenza Atlantia(-0,6%) con il nuovo intervento del vicepremier Di Maio che escluso un ritorno della gestione della rete ad Aspi dopo la tragedia di Genova.
Nel complesso gli acquisti sul listino milanese sono stati favoriti da un report di Morgan Stanley, che sostiene che tenendo conto dei livelli dello spread le azioni italiane sono sottovalutate. La banca d’affari americana vede un potenziale recupero del 12%. Morgan Stanley scommette che alla fine la manovra di bilancio che verrà presentata nelle prossime settimane stupirà, fissando attorno al 2,2% il rapporto tra deficit e pil.
Wall Street frenata dal caso Trump-Apple
A Wall Street la seduta – dopo un primo timido recupero dai cali della scorsa settimana dovuti in primo luogo al tema dei possibili nuovi dazi ma anche alla pressione sui tecnologici (qui il Nasdaq) con Apple nel mirino dell’amministrazione Trump – è caratterizzata dall’incertezza: le azioni del gruppi di Cupertino sono in discesa poiché il produttore dell’iPhone rischia di diventare una delle vittime della politica commerciale americana fatta di dazi. Venerdì scorso il colosso tecnologico aveva avvertito l’amministrazione Usa, dicendo che la potenziale entrata in vigore di 200 miliardi di dollari di nuovi dazi su importazioni cinesi finira’ per fare aumentare il prezzo di vari suoi prodotti tra cui l’Apple Watch (l’iPhone, assemblato in Cina, non e’ stato citato). Il presidente americano, Donald Trump, ore dopo aveva risposto offrendo ai vertici di Apple una «soluzione facile in cui ci sarebbero ZERO tasse ma piuttosto incentivi fiscali. Producete i vostri articoli in Usa invece che in Cina. Iniziate a costruire
nuove fabbriche ora».
Banche ben impostate, occhi puntati su Unicredit
A Piazza Affari le banche sono state tutte in sostenuto rialzo. I titoli hanno beneficiato della ritirata dello spread innescata dalle rassicurazioni sulla manovra finanziaria fornite dai principali esponenti del Governo, dal ministro Tria, al premier Conte e ai due viceministri. Unicredit è stata tra le più vivaci dopo le recenti indiscrezioni di un possibile interesse da parte di Socgen, interessata anche alla partecipazione dell’istituto in Mediobanca. «Non credete alle voci, ma ai fatti e alle decisioni», ha dichiarato nel week end il ministro delle Finanze della Francia, Bruno Le Maire. Il presidente dell’istituto, Fabrizio Saccomanni, non ha commentato le indiscrezioni ma ha dichiarato che nel nuovo piano triennale 2019-2021 Unicredit «valuterà le opzioni al momento». Saccomanni non ha escluso una crescita per linee esterne con un’aggregazione. Morgan Stanley consiglia di scommettere sulle azioni italiane e in particolare su quelle di Unicredit, Mediobanca eIntesa Sanpaolo.
Telecom sotto i riflettori ,oggi si riunisce il cda
In risalita anche le Telecom Italia che continuano a catalizzare l’attenzione: la giornata ha visto la risposta del fondo Elliott alle aspre critiche espresse dall’azionista Vivendi lo scorso 5 settembre sull’operato del cda. Il fondo ha ricordato che i propri membri nel cda sono in carica solamente da 4 mesi e comunque sono aperti alle proposte di Vivendi. Non solo. Elliott ha anche incalzato che la gestione non è disastrosa, come definita dalla compagnia transalpina, e che per altro l’azienda sta portando avanti il piano industriale targato Vivendi.
Mediaset vola a Madrid, ma smentisce le ipotesi di Opa sulla controllata
Exploit alla Borsa di Madrid Mediaset Espana: le ipotesi di una offerta pubblica da parte della casa madre, Mediaset, per acquistare il restante 48% non posseduto della società spagnola hanno spinto le quotazioni a +20%. Tuttavia, Mediaset, attraverso un portavoce, ha puntualizzato di non avere «alcun progetto relativo all’acquisto del 48% di azioni Mediaset Espana non controllato da Mediaset». Il rialzo di Mediaset Espana, che venerdì viaggiava ai minimi da cinque anni, è rientrato a +10%.
Tra le piccole, male Astadi dopo sforbiciata al rating da parte di Fitch
Fuori dal paniere principale Astaldi ha registrato una delle performance peggiori (-6,3%), dopo il taglio del rating da parte di Fitch da B a CCC-, a pochi giorni dalla sforbiciata di S&P. A pesare sulla decisione dell`agenzia di rating è stato l`ulteriore ritardo nella cessione delle quote della joint venture che ha in concessione il Terzo Ponte sul Bosforo. Operazione che solleva anche domande sui tempi del previsto aumento di capitale. L`agenzia ha inoltre sottolineato come il rischio di liquidità sia diventato uno delle principali preoccupazioni per l’azienda. Infatti, sempre secondo l`agenzia, la cassa e le linee di credito uncommited potrebbero non bastare a soddisfare le esigenze finanziarie a breve termine della società, sottolineando ancora una volta la necessità di giungere a breve alla cessione dell`asset turco e al conseguente aumento di capitale. Gli analisti di Equita consigliano di vendere le azioni (Reduce).
Cala a 2,74% rendimento Btp 10 anni. Giovedì Tesoro assegna 7,75mld
Chiusura in calo per lo spread tra BTp/Bund che ha continuato a beneficiare delle rassicurazioni dei vertici del Governo italiano sulla tenuta dei conti pubblici in vista della Legge di Bilancio. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco si è attestato a 234 punti base dai 249 punti della chiusura di venerdì (-15 punti base). In netto calo anche il rendimento sulla scadenza decennale, che in chiusura è indicato al 2,74% dal 2,80% segnato in avvio.
Il prossimo 13 settembre il Tesoro offrirà in asta titoli a medio e lungo termine per massimi 7,75 miliardi di euro. Nel dettaglio, informa una nota, sara’ offerta la nona tranche del BTp a 3 anni scadenza 15/04/2021 per un importo compreso tra 2 e 2,25 miliardi, la prima tranche del nuovo BTp benchmark a 7 anni scadenza 15/11/2025 per un importo compreso tra 3,25 e 3,75 miliardi di euro e la decima tranche del BTp a 30 anni scadenza 01/03/2048 per un importo tra 1 e 1,5 miliardi. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 17 settembre.
Euro torna a 1,16 dollari, petrolio in rialzo
Sul fronte dei cambi, l’euro dopo aver toccato un minimo in area 1,1525 dollari, ha recuperato terreno portandosi a 1,6 dollari (segui qui i principali cross).Venerdì scorso, il cambio era sceso sotto tale soglia dopo il dato sul mercato Usa del lavoro, quando ha destato preoccupazione il rialzo del 2,9% annuo dei salari medi orari, che potrebbe preannunciare un surriscaldamento dell’inflazione americana tale da indurre la stessa Fed a manovre più decise sui tassi rispetto a quelle fino a oggi ipotizzate sia dall’istituto centrale, sia dagli economisti. Il valore del barile di petrolio è in rialzo (segui qui Brent e Wti).
Brexit: Bernier ottimista su accordo e la sterlina corre
Prima la riunione del 20 settembre a Salisburgo, poi il classico vertice europeo a meta’ ottobre, infine un vertice straordinario il 13 novembre. E’ questa la tabella di marcia per un’accelerazione dell’ultima fase del negoziato per la Brexit. La data della riunione dei capi di stato e di governo della Ue a novembre non e’ stata confermata finora. Tuttavia le diplomazie sono al lavoro per comporre il quadro. Il negoziatore Ue Michel Barnier ha dato un messaggio distensivo indicando in una conferenza stampa in Slovenia che un accordo entro 8 settimane e’ un obiettivo ‘possibile e realistico’ nonostante le posizioni sulla zona di libero scambio e la gestione dei confini irlandesi siano ancora lontane. Le dichiarazioni di Barnier stanno facendo correre la sterlina tornata sopra 1,30 dollari e a 0,891 per un euro.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)