Barricate alla Camera, governo pronto alla fiducia

Roma – Il probabile ricorso alla prima fiducia della XVIII legislatura. La strenua opposizione di Forza Italia che parla di «sberleffo alla Costituzione»; l’ostruzionismo del Pd che iscrive tutti i suoi deputati (oltre 80) al dibattito e denuncia l’insana «voglia di demolire quel che c’è» da parte della maggioranza.

Che pure supera in aula, con 60 voti di scarto, lo scoglio delle pregiudiziali (281 a 221).

È una battaglia campale, la prima giornata del decreto Milleproroghe a Montecitorio, che si conclude con un teso incontro tra i sindaci capeggiati dal barese Decaro e il premier Conte a Palazzo Chigi. Per buona parte della giornata, invece, erano stati i precari della scuola a manifestare con un sit-in davanti all’obelisco che domina l’ingresso della Camera dei Deputati. Abilitati, ma esclusi dall’insegnamento: 150mila posti a rischio.

SCUOLA. Si parte proprio da qui, dalla sfilza di «no» che la confusa maggioranza ha già pronunciato in commissione e che riguardano la soppressione della norma che prevedeva l’inserimento «nella fascia aggiuntiva» delle graduatorie a esaurimento per gli insegnanti abilitati entro l’anno scolastico ’17-18 e per chi ha diplomi magistrali ante 2001-2002 o diploma tecnico.

«Migliaia di insegnanti che da anni mandano avanti le scuole dei nostri bambini e che da oggi rischiano di essere buttati via come ferrovecchio, espulsi dalla scuola senza alcuna possibilità di futuro», denuncia Nicola Fratoianni (Leu) sceso in piazza a sostegno dei precari. Ma nel Milleproroghe c’è anche altro, e di peggio, per il mondo scolastico. Per esempio, viene data forza di legge alla contestatissima circolare Grillo-Bussetti sull’autocertificazione per le vaccinazioni che consentirà di accedere a materne e asili nido (ci sarà tempo fino al 10 marzo ’19 per presentare le relative documentazioni). Viene anche rinviato al primo settembre 2019 l’obbligo del test Invalsi per essere ammessi all’esame di maturità (il test nell’ultimo anno delle Superiori verrà fatto lo stesso, ma sarà privo di effetti). Anche la controversa «alternanza scuola-lavoro», lungi dall’essere abolita, resterà ma non sarà vincolante per essere ammessi all’esame di licenza liceale.

COMUNI E PERIFERIE. Nonostante le vibranti proteste dei sindaci, verranno sospese nel 2019 le convenzioni sottoscritte dal governo Gentiloni con 96 sindaci di capoluoghi e Città metropolitane per gli interventi di riqualificazione urbana previsti dal «bando periferie» (1,6 miliardi d’investimenti). Le commissioni hanno bocciato tutti gli emendamenti, nonostante in alcune città gli interventi fossero già stanziati e approvati (il governo ha promesso di finanziare i progetti in fase esecutiva) e il Pd su questo provvedimento si sia irrigidito nell’ostruzionismo. Accolto invece in extremis un emendamento Anci che proroga al 30 giugno ’19, tra l’altro, l’obbligo della «gestione associata» per i piccoli comuni.

FONDI SPECIALI. In arrivo 5 milioni per le imprese delle aree colpite dal terremoto del 24 agosto ’16 ed estesi anche i contributi ad alcune tipologie d’impresa (turistiche o commerciali) che abbiano subito riduzione del fatturato non inferiori al 30 per cento imputabile al sisma. Troppo poco, denunciano le opposizioni: «Si prendono in giro i terremotati». Estese invece anche ad altre aree in crisi alcune misure di sostegno al reddito già previste per i lavoratori di «aree di crisi complessa». E in arrivo ci sarà anche la prima tranche di rimborsi per i risparmiatori vittime delle crisi bancarie.

IL GIORNALE

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